Ci sono dei momenti in cui vorrei essere un avvocato. O uno straricco, che più o meno sta a significare – nell’ambito specifico – la stessa cosa: avere la possibilità di andare a fondo in alcune questioni. L’argomento è ostico, e già non dovrebbe essere così: in qualità di “autore” (come gran parte di voi che ci leggete), dovrebbe essere semplice, se si tratta dell’istituzione che dovrebbe tutelare i miei/nostri interessi, e invece sembra che, in nome “mio-nostro”, tale istituzione faccia solo i propri interessi. Mi spiego, ed è ovvio che sto parlando della SIAE.
Non amo la burocrazia, non amo l’approccio antico ai problemi moderni, quindi sono molto distante dalla SIAE, ma sono un ragazzo ignorante, specialmente nelle questioni che non voglio approfondire (come diceva Sherlock Holmes, dobbiamo usare le poche cellule grigie del cervello che effettivamente usiamo per gli argomenti che davvero sono importanti per noi, tutto il resto è nozionismo che occupa spazio e non porta a nulla). Però, quando leggo cose che mi sembrano “assurde” non ci sto: sono qui a cercare di capire (se qualcuno mi aiuta, da solo non riesco), e se nel caso arrivaste tutti alla mia stessa conclusione, allora o siamo tutti stupidi, oppure ci vogliono far passare da stupidi. E quindi, vorrei che si trovasse un modo per reagire.
Andiamo ai fatti: il 30 dicembre 2009, mentre tutti pensavano allo spumante per festeggiare l’anno nuovo, un decreto legge ha esteso il “diritto di copia” non solo a quei supporti più propriamente dedicati a questa operazione di copia (privata, perché ovviamente la copia non per uso privato è proibita e perseguibile dalla Legge), a computer, lettori Mp3, chiavette USB e addirittura a cellulari e decoder; dico “addirittura” perché appare complicato usare cellulari e decoder per “copiare”, lecitamente o meno, musica, video o foto. Banalmente, si tratta di un regalino stimato in 3-400 milioni di euro che entrano nelle tasche (autorizzate) della SIAE.
Sull’argomento si è discusso tanto, accuse (da ogni fronte) e difese (dalla SIAE). Evito le accuse e le discussioni, mi soffermo su un testo ufficiale della SIAE che spiega le motivazioni e si difende: sono proprio queste difese che generano dubbi, che magari qualcuno – più competente e intelligente di noi – può risolverci.
Nel testo, che vi esorto a leggere con attenzione, la SIAE ci spiega che è stata definita “tassa” il compenso per copia privata, quando si “tratta di applicazione di diritto d’autore”. Merita la citazione completa, perché è raffinata ed autorevole la risposta e quindi merita di essere riportata per esteso.
E’ più in generale, un’applicazione del diritto d’autore, il cui principio ispiratore è quello di essere il compenso per il lavoro degli autori e di seguire, quindi, evoluzione e cambiamenti delle forme di sfruttamento delle opere: dal teatro, al fonografo, alla radio, alla televisione, al Cd, Dvd e ai mezzi digitali. Proprio perché quella dell’autore è una professione, quest’ultima va remunerata e ciò avviene attraverso il diritto d’autore nelle sue varie applicazioni: sul prezzo dei libri, dei biglietti per gli spettacoli, sui bilanci delle emittenti. Insomma su tutti i modi di sfruttamento delle opere. Il diritto di copia privata per uso personale, si situa in quest’ambito; esso è ribadito da una Direttiva comunitaria ed ha ragione di essere solo se segue l’evoluzione dei mezzi di registrazione e produzione. Altrimenti resta un diritto inapplicato.
Ok, è chiaro, no? Potrei, con fervore, discutere sul fatto che “il diritto alla copia privata”, è un diritto, e come tale “ne ho diritto” e non è un bene da acquistare: se compro un brano su iTunes, ne voglio fare (e ne ho diritto, da contratto con l’entità che mi cede il diritto di riproduzione) una copia di backup, per evitare che, nel caso di una rottura di un hard disk o altri drammi informatici, io non perda tale diritto acquistato. Mi viene quindi fatto pagare un diritto che, di fatto, ho già acquistato. Ma vado oltre… e vado anche oltre al fatto che io, di fatto (io, per dire tutti noi), in questo caso – parlo di musica perché è più semplice – pago il diritto d’autore 3 volte: quando compro il brano, quando uso l’iPod per ascoltarlo (già tassato alla fonte per il diritto di copia) e poi sul computer o sull’hard disk di backup. Facciamola semplice: c’è bisogno di soldi, la fantasia del legislatore va a cercarli una volta da una parte, un’altra volta da un’altra. Non discuto (non voglio discutere) del fatto che servano soldi: lo sappiamo, e a volte tiriamo un sospiro di sollievo e molte volte soffriamo.
Come vedete, non faccio l’estremista: capisco, mi adeguo. Questo SJ non vuole mettere in discussione la tassa… ops… il balzello… ops… insomma, chiamatelo come volete. Il dubbio, forte, viene dal punto 3, che ribadisco è stato scritto dalla SIAE, non da fanatici personaggi che usano in web con lo scopo di distruggere il diritto d’autore e sfruttare il lavoro sano degli autori. Ecco il testo del punto 3, leggetelo – vi prego – con attenzione, perché tratta l’argomento che ci interessa, il “dove vanno questi soldi” (ripetiamo: da 300 a 400 milioni di euro all’anno):
3. I soldi a chi vanno? Solo agli aventi diritto associati alla Siae?
No. E’ la legge a stabilirlo. Per i supporti ed apparecchi di registrazione audio, il compenso va per un 50% agli autori e loro aventi causa, per il 25% ai produttori di fonogrammi e per il restante 25% agli artisti interpreti o esecutori. Per i supporti e apparecchi di registrazione video, il 30% agli autori e il 70% in tre parti uguali ai produttori originari di opere audiovisive, ai produttori di videogrammi, agli artisti interpreti o esecutori. La legge affida alla Siae il compito di riscuotere il compenso e ripartirlo agli aventi diritto.
Perdinci… questi soldi non sono delle tasse, lo dicono alla SIAE, e la stessa deve riscuoterlo per ripartirlo agli “aventi diritto”. La domanda, la vera domanda è: come fanno gli autori, coloro che in qualche modo devono essere risarciti dall’uso di copie lecite o illecite? Visto che è la stessa SIAE a spiegare che:
Non è possibile stabilire quante e quali opere verranno copiate su un singolo cd vergine o riprodotte su un qualsiasi apparecchio di registrazione. Se si dovesse pagare per l’utilizzo certo di ogni singola opera, il compenso dovrebbe essere molto più alto. Quindi il legislatore, fin dal 1992, in analogia con altri Paesi in tutto il mondo, ha deciso di permettere la realizzazione di copie ad uso personale di opere di cui si è entrati legittimamente in possesso in cambio di un compenso proporzionale alla capacità di immagazzinare e riprodurre dati.
Questo significa che nessuno può sapere quali e quante opere verranno copiate, quindi non è possibile ripartire i compensi in funzione dell’utilizzo effettivo delle memorie che vengono tassate (ops… non si può parlare di tasse… chiamatela come volete). Viene da sè che – ma noi siamo stolti e ignoranti – i soldi raccolti dalla SIAE dovrebbero essere ripartiti in modo equo (come il compenso) su tutti gli autori. O sbaglio? Dove sbaglio? Se non sbaglio, questo significa – confortati dal fatto che la SIAE dice che non solo gli associati SIAE sono “aventi diritto”, ma tutti (perché così dice la legge, e lo dice la stessa SIAE), hanno diritto alla loro quota di soldi. Magari non saranno tanti, ma qualcosa deve arrivare. Se siamo autori, se pensiamo che queste memorie che da quando il decreto è diventato legge possono essere usate per copie (lecite o illecite) del nostro lavoro, allora anche noi abbiamo diritto ad una parte della “torta”. Come si divide, e specialmente: come può la SIAE pagarci queste somme?
Ohh… già: la SIAE mica che ha il nostro codice IBAN, no? Dobbiamo fare qualcosa per rendere facile questa procedura, per evitare tanta fatica alla SIAE per recuperare questi dati, oggettivamente complicati, che potrebbero creare sprechi che, invece, sarebbe bene evitare per il bene degli autori difesi dalla stessa SIAE (che tanto ha a cuore i giusti compensi che gli autori devono vedersi riconoscere, perché questo è il loro “pane quotidiano”). Ecco quindi l’idea: contattiamo noi tutti la SIAE, mandando un Fax (potrebbe essere usata un’e-mail, ma un fax fa più scena, è più “fisico”, si impila meglio sui tavoli), con una dicitura che più o meno recita:
Gentile SIAE,
con il presente fax vi chiedo di indicarmi la procedura per comunicarvi i miei dati bancari per consentirvi più facilmente l’emissione del bonifico – in qualità di autore – relativo alla parte di mia competenza in relazione ai compensi sul diritto di copia da voi riscossi. Attendo cortesemente un vostro riscontro, vi ringrazio distintamente
Cordiali saluti….
Lo so, c’è qualcosa che non torna: non ci risponderanno, ci daranno dei pazzi. Forse lo siamo, forse siamo stupidi, ma diamine: come vorrei che qualcuno mi spiegasse perché questa richiesta non può essere evasa, o quantomeno – se non possono essere girati a tutti gli autori, quali sono gli “autori aventi diritto” e perché gli altri “non hanno diritto”. Non vorrei tanto, mi basterebbe 1 centesimo, è solo una questione di forma. Quasi quasi lo chiedo al Gabibbo, magari lui può fare qualcosa. Nel frattempo, nel caso vi possa interessare, il numero di Fax della SIAE è: 06 59647050/52
sante castignani says:
voto per il Gabibbo, l’ultima voce autorevole di questo paese…
sante castignani says:
voto per il Gabibbo, l’ultima voce autorevole di questo paese…
Luigi says:
Caro Luca, splendido e cristallino Luca!
Sono settimane che sono venuto a conoscenza di questa cosa e per la prima volta vedo che la questione viene presa in considerazione SERIA da qualcuno nel nostro settore.
Mi trovo totalmente in sintonia con il tuo pensiero e non ho davvero nulla da aggiungere. Dico solo che questa sarebbe davvero un’occasione preziosissima per farci sentire TUTTI QUANTI!!! …cosa che di solito, noi fotografi, non facciamo mai.. .. ..
Sarebbe bello coinvolgere tutte le associazioni (tu avrai sicuramente i contatti e conoscerai i canali giusti) e riempire davvero le scrivanie della SIAE con la NOSTRA VOCE.
Io sono pazzo come te e il fax lo faccio, speriamo che nel frattempo qualcuno ci possa dare qualche giudizio…più tecnico, in merito alla quastione.
Paolo Guglielmino says:
Ciao a tutti,
mi chiamo Paolo e vivo a Londra da ormai 14 anni,
qui in inghilterra il diritto di copia non esiste poiche la legislazione locale non consente il diritto di copia privato su devices multipli ed e’ silente su quella che e’ la famosa ‘copia di back up’.
In pratica l’inghilterra ha optato per la non applicazione (opt out) poiche’ la legislazione attuale sul copyright in UK non consente l’implementazione di una regulation (legislazione locale = implementazione direttiva) che sia in armonia con questo punto specifico della direttiva.
Le origini di tutto questo ‘euro-macello’ hanno origine nella direttiva: Directive 2001/29/EC, devo confessare che non ho letto il documento con attenzione, ma dal poco che visto, nei commentari della direttiva al para 55 sembrerebbe che gli stati che hanno una legislazione che loro consenta di attuare le ‘private copy levies’ (ricarico a titolo di remunerazione per copia privata?? boh..scusate il mio Italiano…) lo possono fare con misure non determinate dalla direttiva stessa.
Una possibilita’ per chi vive in Italia sarebbe di provare ad iscriversi ad una collection society Inglese oppure ad una in Europa dove gli statuti interni della collection society stessa offrissero una maggiore trasparenza rispetto alla Italiana SIAE.
Naturalmente per un soggetto operante nella forografia sarebbe opportuno vagliare le varie collection societies per trovare quella che offra le condizioni piu’ interessanti, essendo la amministrazione del copyright su immagini una area specifica nell’ambito delle aree protette in intellectual Poperty.
Io purtroppo vorrei poter scrivere di piu e andare nel dettaglio ma non ho molto tempo a disposizione anche perche’ l’argomento del ‘private copy lvey’ e’ controverso ed ha una storia un poco contorta.
Se volete, potete leggervi questi articoli che danno un idea del problema (e dei modi grossolani di alcuni EU member states di risolverlo):
UNa paginetta introduttiva il cui testo principale e’ stato Originato in wilkipedia:
http://wapedia.mobi/en/Private_copying_levy
Un articolo del ‘The Guardian’: (abbastanza critico)
http://paidcontent.co.uk/article/419-private-copying-levy-europe-wide-ipod-tax-on-the-agenda/
Poi, un po piu tecnici:
http://ec.europa.eu/internal_market/copyright/levy_reform/index_en.htm
(il sito della European Commission, da’ una introduzione tecnica e sintetica del problema e presenta una breve storia)
http://www.twobirds.com/English/NEWS/ARTICLES/Pages/Private_copy_levy_remuneration_illicit_copies.Aspx
Un articolo un po tecnico sulla storia delle proposte in Francia su Bird & Bird, una international law firm che opera largamente nell’ambito I.P. (intellectual property)
Luigi says:
Caro Luca, splendido e cristallino Luca!
Sono settimane che sono venuto a conoscenza di questa cosa e per la prima volta vedo che la questione viene presa in considerazione SERIA da qualcuno nel nostro settore.
Mi trovo totalmente in sintonia con il tuo pensiero e non ho davvero nulla da aggiungere. Dico solo che questa sarebbe davvero un’occasione preziosissima per farci sentire TUTTI QUANTI!!! …cosa che di solito, noi fotografi, non facciamo mai.. .. ..
Sarebbe bello coinvolgere tutte le associazioni (tu avrai sicuramente i contatti e conoscerai i canali giusti) e riempire davvero le scrivanie della SIAE con la NOSTRA VOCE.
Io sono pazzo come te e il fax lo faccio, speriamo che nel frattempo qualcuno ci possa dare qualche giudizio…più tecnico, in merito alla quastione.
Paolo Guglielmino says:
Ciao a tutti,
mi chiamo Paolo e vivo a Londra da ormai 14 anni,
qui in inghilterra il diritto di copia non esiste poiche la legislazione locale non consente il diritto di copia privato su devices multipli ed e’ silente su quella che e’ la famosa ‘copia di back up’.
In pratica l’inghilterra ha optato per la non applicazione (opt out) poiche’ la legislazione attuale sul copyright in UK non consente l’implementazione di una regulation (legislazione locale = implementazione direttiva) che sia in armonia con questo punto specifico della direttiva.
Le origini di tutto questo ‘euro-macello’ hanno origine nella direttiva: Directive 2001/29/EC, devo confessare che non ho letto il documento con attenzione, ma dal poco che visto, nei commentari della direttiva al para 55 sembrerebbe che gli stati che hanno una legislazione che loro consenta di attuare le ‘private copy levies’ (ricarico a titolo di remunerazione per copia privata?? boh..scusate il mio Italiano…) lo possono fare con misure non determinate dalla direttiva stessa.
Una possibilita’ per chi vive in Italia sarebbe di provare ad iscriversi ad una collection society Inglese oppure ad una in Europa dove gli statuti interni della collection society stessa offrissero una maggiore trasparenza rispetto alla Italiana SIAE.
Naturalmente per un soggetto operante nella forografia sarebbe opportuno vagliare le varie collection societies per trovare quella che offra le condizioni piu’ interessanti, essendo la amministrazione del copyright su immagini una area specifica nell’ambito delle aree protette in intellectual Poperty.
Io purtroppo vorrei poter scrivere di piu e andare nel dettaglio ma non ho molto tempo a disposizione anche perche’ l’argomento del ‘private copy lvey’ e’ controverso ed ha una storia un poco contorta.
Se volete, potete leggervi questi articoli che danno un idea del problema (e dei modi grossolani di alcuni EU member states di risolverlo):
UNa paginetta introduttiva il cui testo principale e’ stato Originato in wilkipedia:
http://wapedia.mobi/en/Private_copying_levy
Un articolo del ‘The Guardian’: (abbastanza critico)
http://paidcontent.co.uk/article/419-private-copying-levy-europe-wide-ipod-tax-on-the-agenda/
Poi, un po piu tecnici:
http://ec.europa.eu/internal_market/copyright/levy_reform/index_en.htm
(il sito della European Commission, da’ una introduzione tecnica e sintetica del problema e presenta una breve storia)
http://www.twobirds.com/English/NEWS/ARTICLES/Pages/Private_copy_levy_remuneration_illicit_copies.Aspx
Un articolo un po tecnico sulla storia delle proposte in Francia su Bird & Bird, una international law firm che opera largamente nell’ambito I.P. (intellectual property)
Luca Pianigiani says:
Mandata segnalazione al Gabibbo… ora vediamo cosa succede! ;-)
Luca Pianigiani says:
Mandata segnalazione al Gabibbo… ora vediamo cosa succede! ;-)
Mimmo Torrese says:
Un’altro regalino che ci hanno fatto, giusto per incentivare le imprese. La cosa che mi f a più andare in bestia è il fatto che debba pagare questa tassa anche quando sui cd archivio le mie foto o i miei scritti. Devo anche dire, però, che basta acquistare supporti o penne o computer provenienti da altri paesi dove questa tassa non esiste, per arrabbiarsi di meno. Comunque plaudo all’iniziativa fax e a quella del Gabibbo. inondare le sedi Siae di fax….vuoi mettere la soddisfazione?
Mimmo Torrese says:
Un’altro regalino che ci hanno fatto, giusto per incentivare le imprese. La cosa che mi f a più andare in bestia è il fatto che debba pagare questa tassa anche quando sui cd archivio le mie foto o i miei scritti. Devo anche dire, però, che basta acquistare supporti o penne o computer provenienti da altri paesi dove questa tassa non esiste, per arrabbiarsi di meno. Comunque plaudo all’iniziativa fax e a quella del Gabibbo. inondare le sedi Siae di fax….vuoi mettere la soddisfazione?
Giovanni Salici says:
La strada dei fax si può percorre, forse sarebbe meglio stabilire un giorno preciso in modo da risultare più incisivi?
Si può intraprendere una strada congiunta con Tau Visual ?
domande?
Giovanni
Giovanni Salici says:
La strada dei fax si può percorre, forse sarebbe meglio stabilire un giorno preciso in modo da risultare più incisivi?
Si può intraprendere una strada congiunta con Tau Visual ?
domande?
Giovanni
Roberto says:
Bene per il Gabibbo, ma perche’ non estendere a Iene e Report? Ricordo bene che loro (Report), hanno gia’ affrontato “questioni” sulla Siae.
Non ho altro da aggiungere a quanto avete gia’ detto voi, buona serata.
Roberto says:
Bene per il Gabibbo, ma perche’ non estendere a Iene e Report? Ricordo bene che loro (Report), hanno gia’ affrontato “questioni” sulla Siae.
Non ho altro da aggiungere a quanto avete gia’ detto voi, buona serata.
Luca di Toscana says:
Un bel po’ di anni fa’ la lungimirante Tau visual invito’ i suoi soci a dare mandato di tutela all siae, iscrivendoci con il versamento di una quota una tantum.
So che in molti abbiamo aderito, non potrebbe essere questa l’occasione per farci sentire, chiedendo conto dei nostri diritti come autori iscritti siae?
Magari non otterremo un compenso, ma almeno potrebbe essere utile ad arginare l’ennesimo attacco ai nostri diritti e ai nostri portafogli.
Luca di Toscana says:
Un bel po’ di anni fa’ la lungimirante Tau visual invito’ i suoi soci a dare mandato di tutela all siae, iscrivendoci con il versamento di una quota una tantum.
So che in molti abbiamo aderito, non potrebbe essere questa l’occasione per farci sentire, chiedendo conto dei nostri diritti come autori iscritti siae?
Magari non otterremo un compenso, ma almeno potrebbe essere utile ad arginare l’ennesimo attacco ai nostri diritti e ai nostri portafogli.
max bonfanti says:
bene il Fax e penso che assieme a tau visual sia perfetto magari come dice giovanni un giorno ben preciso in cui mandarli..ma sono davvero incredulo che tutto quello che succede in questo paese per smuovere qualcosa o farlo entrare nel classico tanto non succede niente dobbiamo tirare in ballo i vari Gabibbo o iene ecc..siamo proprio messi male un saluto..max
max bonfanti says:
bene il Fax e penso che assieme a tau visual sia perfetto magari come dice giovanni un giorno ben preciso in cui mandarli..ma sono davvero incredulo che tutto quello che succede in questo paese per smuovere qualcosa o farlo entrare nel classico tanto non succede niente dobbiamo tirare in ballo i vari Gabibbo o iene ecc..siamo proprio messi male un saluto..max
Luca Pianigiani says:
Ragazzi, solo una considerazione: Jumper non è “una tassa” o una pastiglia da inghiottire a tutti i costi. Come ben sapete noi abbiamo un rapporto eccellente con Tau Visual, ma non è che tutte le stupidaggini che lancia Jumper debbano essere necessariamente “inghiottite” da Tau, che si occupa di cose ben più serie di noi. Quindi, visto che so che Roberto segue il SundayJumper, se reputa di seguire questa iniziativa è ovviamente benvenuto, ma non fatelo sentire in obbligo, perché ribadisco che questa è una goliardia, una “zingarata” che ha risvolti abbastanza seri. Non è detto che un’associazione seria voglia, o possa, seguire questi percorsi, quindi non fate sentire nessuno in obbligo. Se vi va di seguire questa strada, fatela perché ci credete a livello personale… non tutto deve o può essere fatto in “gruppo”…
Luca Pianigiani says:
Ragazzi, solo una considerazione: Jumper non è “una tassa” o una pastiglia da inghiottire a tutti i costi. Come ben sapete noi abbiamo un rapporto eccellente con Tau Visual, ma non è che tutte le stupidaggini che lancia Jumper debbano essere necessariamente “inghiottite” da Tau, che si occupa di cose ben più serie di noi. Quindi, visto che so che Roberto segue il SundayJumper, se reputa di seguire questa iniziativa è ovviamente benvenuto, ma non fatelo sentire in obbligo, perché ribadisco che questa è una goliardia, una “zingarata” che ha risvolti abbastanza seri. Non è detto che un’associazione seria voglia, o possa, seguire questi percorsi, quindi non fate sentire nessuno in obbligo. Se vi va di seguire questa strada, fatela perché ci credete a livello personale… non tutto deve o può essere fatto in “gruppo”…
Claudio Schincariol says:
Solo un’altra alternativa: la “class action”, se non sbaglio è attuabile anche da noi, sempre che ci siano gli estremi per poterla porre in atto.
Saluti, Claudio Schincariol.
Claudio Schincariol says:
Solo un’altra alternativa: la “class action”, se non sbaglio è attuabile anche da noi, sempre che ci siano gli estremi per poterla porre in atto.
Saluti, Claudio Schincariol.
Marcella says:
Sono d’accordo per il gabibbo, e se non basta lui chiediamo alle Iene.
Un abbraccio a tutti
Marcella says:
Sono d’accordo per il gabibbo, e se non basta lui chiediamo alle Iene.
Un abbraccio a tutti
Luca Viola says:
Ciao a tutti. Tutte le idee ed i propositi mi sembrano ben giustificati.
…mi permetto solo di suggerire che se si vuole fare la campagna fax, forse è meglio distribuirla su un arco temporale maggiore ad un solo giorno. Altrimenti il rischio è quello che ognuno di noi debba aspettare ore per riuscire ad inviare il suo fax, intasando prima di tutto il proprio fax…
LUCA, magari potresti creare una sezione dedicata sul sito con un mega blog (moderato, deve essere professionale e serio), riferimenti normativi, riferimenti ad altri paesi (sempre con il contributo di tutti i volontari che si sentono coinvolti…) e questo potrebbe essere portato alla ribalta.
…magari diversi di noi dedicherebbe volentieri un link sul proprio sito in favore della causa…
Luca Viola says:
Ciao a tutti. Tutte le idee ed i propositi mi sembrano ben giustificati.
…mi permetto solo di suggerire che se si vuole fare la campagna fax, forse è meglio distribuirla su un arco temporale maggiore ad un solo giorno. Altrimenti il rischio è quello che ognuno di noi debba aspettare ore per riuscire ad inviare il suo fax, intasando prima di tutto il proprio fax…
LUCA, magari potresti creare una sezione dedicata sul sito con un mega blog (moderato, deve essere professionale e serio), riferimenti normativi, riferimenti ad altri paesi (sempre con il contributo di tutti i volontari che si sentono coinvolti…) e questo potrebbe essere portato alla ribalta.
…magari diversi di noi dedicherebbe volentieri un link sul proprio sito in favore della causa…
roberto tomesani says:
Ciao a tutti!
si, volentieri!
In realta’ stavo attendendo a postare un commento perche’ ieri stesso – appena letto SJ – abbiamo contattato i dirigenti SIAE con cui siamo in rapporto; solo questo manipolo di folli innamorati del proprio lavoro, pero’, non si ferma mai dal fare e pensare, e dalla SIAE …. di domenica sera non ci e’ giunto alcun feed-back..
;o)
Stamattina li abbiamo ricontattati e siamo in attesa di vedere cosa succede.
Avrei voluto postare qualcosa di definito… ma tant’e’… appena abbiamo qualcosa, facciamo tam tam!
ciao!
roberto tomesani
roberto tomesani says:
Ciao a tutti!
si, volentieri!
In realta’ stavo attendendo a postare un commento perche’ ieri stesso – appena letto SJ – abbiamo contattato i dirigenti SIAE con cui siamo in rapporto; solo questo manipolo di folli innamorati del proprio lavoro, pero’, non si ferma mai dal fare e pensare, e dalla SIAE …. di domenica sera non ci e’ giunto alcun feed-back..
;o)
Stamattina li abbiamo ricontattati e siamo in attesa di vedere cosa succede.
Avrei voluto postare qualcosa di definito… ma tant’e’… appena abbiamo qualcosa, facciamo tam tam!
ciao!
roberto tomesani
Alberto says:
Sono esterrefatto a leggere queste cose.
Facciamo i seri (quelli seri veramente) e se la vostra è una battuta allora w (viva ) il fax e il gabibbo, altrimenti dico : “ci siamo mai confrontati con il mercato attuale? Facciamoci l’esame di coscienza e poi discutiamo. Parliamo di crisi e poi anche di tasse ( ma quelle sensate)” . Se proprio vogliamo cambiare argomento parliamo delle fotografie che non vendiamo o che svendiamo in questo periodo e poi anche di tasse, ma non prendiamo troppo sul serio queste cose, tutte impacchettate da tecnicismi e messe lì semplicemente perchè l’invenzione dell’economia non permette altri modi per truffarci legalmente. Per concludere, mi piace ricordare una figura che molti di noi hanno amato, ma poi si è infranta senza grandi clamori, perchè la realtà è un’altra.
Quando da piccoli ci hanno detto a un certo punto che non dobbiamo più credere a babbo natale, nessuno a mai fatto una petizione per quel povero uomo che ci ingannato nei sogni .
By
Alberto
Alberto says:
Sono esterrefatto a leggere queste cose.
Facciamo i seri (quelli seri veramente) e se la vostra è una battuta allora w (viva ) il fax e il gabibbo, altrimenti dico : “ci siamo mai confrontati con il mercato attuale? Facciamoci l’esame di coscienza e poi discutiamo. Parliamo di crisi e poi anche di tasse ( ma quelle sensate)” . Se proprio vogliamo cambiare argomento parliamo delle fotografie che non vendiamo o che svendiamo in questo periodo e poi anche di tasse, ma non prendiamo troppo sul serio queste cose, tutte impacchettate da tecnicismi e messe lì semplicemente perchè l’invenzione dell’economia non permette altri modi per truffarci legalmente. Per concludere, mi piace ricordare una figura che molti di noi hanno amato, ma poi si è infranta senza grandi clamori, perchè la realtà è un’altra.
Quando da piccoli ci hanno detto a un certo punto che non dobbiamo più credere a babbo natale, nessuno a mai fatto una petizione per quel povero uomo che ci ingannato nei sogni .
By
Alberto
Luca Pianigiani says:
Alberto, il nostro tono è quello di dire cose serie col sorriso sulle labbra. Scherzando si riescono a dire cose serie e anche a sensibilizzare le persone che a volte non si accorgono o non approfondiscono alcune tematiche. Rimane un commento sereno e simpatico, ma fa aprire gli occhi su alcune cose che non tornano. E voler capire a volte è importante, anche se è facile ipotizzare che non ci siano possibilità di successo. Usare la voce, con correttezza e senza sbraitare è importante in una società civile, ci sono molte battaglie che sono state vinte con i toni pacati e coinvolgendo l’opinione
comune. Credo che sia possibile e non credo che questo significhi credere a babbo Natale.
Luca Pianigiani says:
Alberto, il nostro tono è quello di dire cose serie col sorriso sulle labbra. Scherzando si riescono a dire cose serie e anche a sensibilizzare le persone che a volte non si accorgono o non approfondiscono alcune tematiche. Rimane un commento sereno e simpatico, ma fa aprire gli occhi su alcune cose che non tornano. E voler capire a volte è importante, anche se è facile ipotizzare che non ci siano possibilità di successo. Usare la voce, con correttezza e senza sbraitare è importante in una società civile, ci sono molte battaglie che sono state vinte con i toni pacati e coinvolgendo l’opinione
comune. Credo che sia possibile e non credo che questo significhi credere a babbo Natale.
luigi.paperini says:
Caro Luca,
in merito alla questione ti porto a consocenza che l’Associazione per la quale lavoro che ha al suo interno anche la rappresentanza degli operatori del settore iscritti ha inviato, a seguito di un iter verbale che epistolare, (lettera protocollo 1002/EC/ac del 24 febbraio c.a. al Dottor Torsello Consigliere di Stato e capo ufficio Legislativo dei Beni e AttivitàCulturali) in data 13 Aprile c.a. una lettera al Ministro dei beni culturali On. Bondi facendo presente in modo esaustivo tutto quanto da te esposto ed altro concludendo con il trafiletto che allego integralmente di seguito:
“Per tutte queste ragioni, CNA Comunicazione e Terziario Avanzato chiede la possibilità di esaminare una moratoria immediata dell’applicazione della legge e contemporaneamente la convocazione del tavolo tecnico previsto nell’art. 5 del Decreto da Lei emanato, con il coinvolgimento delle maggiori Organizzazioni del settore.”
Pertanto ti ringrazio e ringrazio tutti quelli come te che danno spazio all’informazione.
Cordialmente.
Luigi Paperini
luigi.paperini says:
Caro Luca,
in merito alla questione ti porto a consocenza che l’Associazione per la quale lavoro che ha al suo interno anche la rappresentanza degli operatori del settore iscritti ha inviato, a seguito di un iter verbale che epistolare, (lettera protocollo 1002/EC/ac del 24 febbraio c.a. al Dottor Torsello Consigliere di Stato e capo ufficio Legislativo dei Beni e AttivitàCulturali) in data 13 Aprile c.a. una lettera al Ministro dei beni culturali On. Bondi facendo presente in modo esaustivo tutto quanto da te esposto ed altro concludendo con il trafiletto che allego integralmente di seguito:
“Per tutte queste ragioni, CNA Comunicazione e Terziario Avanzato chiede la possibilità di esaminare una moratoria immediata dell’applicazione della legge e contemporaneamente la convocazione del tavolo tecnico previsto nell’art. 5 del Decreto da Lei emanato, con il coinvolgimento delle maggiori Organizzazioni del settore.”
Pertanto ti ringrazio e ringrazio tutti quelli come te che danno spazio all’informazione.
Cordialmente.
Luigi Paperini
Giorgio Fochesato says:
A riguardo di questa nuova “tassa”, ho fatto un’analisi relativa l’applicazione sui lettori Mp3… e ne è venuto fuori che dal prossimo anno per acquistare un iPod da 160 Gb si pagheranno più o meno 50€ di tasse ( http://bit.ly/aTwB7e ).
Giusto per dire che forse chi l’ha scritta forse non sapeva bene cosa stava facendo in realtà…
Giorgio Fochesato says:
A riguardo di questa nuova “tassa”, ho fatto un’analisi relativa l’applicazione sui lettori Mp3… e ne è venuto fuori che dal prossimo anno per acquistare un iPod da 160 Gb si pagheranno più o meno 50€ di tasse ( http://bit.ly/aTwB7e ).
Giusto per dire che forse chi l’ha scritta forse non sapeva bene cosa stava facendo in realtà…
Luca Pianigiani says:
Abbiamo appena ricevuto (dopo che ci siamo sentiti al telefono per approfondire dettagli ed opinioni con Roberto Tomesani) una mail di TauVisual che riprende il tema di questo SJ, rivolgendosi ai soci dell’associazione, in modo da sensibilizzarli. Si fanno passi in avanti, insieme, ed è questa la forza che pensiamo sia importante per affrontare le situazioni del nostro settore. Ognuno con la propria personalità e la propria esperienza. E’ bello vedere che ci sono tante cose che nascono da questo spazio e dalla condivisione che la rete ci consente. Alla prossima puntata: questa storia, evidentemente, non finisce qui (-;
Luca Pianigiani says:
Abbiamo appena ricevuto (dopo che ci siamo sentiti al telefono per approfondire dettagli ed opinioni con Roberto Tomesani) una mail di TauVisual che riprende il tema di questo SJ, rivolgendosi ai soci dell’associazione, in modo da sensibilizzarli. Si fanno passi in avanti, insieme, ed è questa la forza che pensiamo sia importante per affrontare le situazioni del nostro settore. Ognuno con la propria personalità e la propria esperienza. E’ bello vedere che ci sono tante cose che nascono da questo spazio e dalla condivisione che la rete ci consente. Alla prossima puntata: questa storia, evidentemente, non finisce qui (-;
Grazia Neri says:
Bravo Luca. Come sempre mentre i fotografi perdono royalties, diritti di autore e rispetto, insulse piccole leggi applicano tasse i cui beneficiari non hanno nessuna visione ampia della legge del copyright e tanto meno chi le ha inventate. Che tristezze.
Come era bello e avventuroso e di soddisfazione inseguire le leggi del copyright quando in4 gatti internazionali facevamo rispettare le regole del copyrifght ai giornali.
Occorre ricominciare da capo.
Grazia
Grazia Neri says:
Bravo Luca. Come sempre mentre i fotografi perdono royalties, diritti di autore e rispetto, insulse piccole leggi applicano tasse i cui beneficiari non hanno nessuna visione ampia della legge del copyright e tanto meno chi le ha inventate. Che tristezze.
Come era bello e avventuroso e di soddisfazione inseguire le leggi del copyright quando in4 gatti internazionali facevamo rispettare le regole del copyrifght ai giornali.
Occorre ricominciare da capo.
Grazia
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Flavio Chiesa says:
Ciao Luca, come hai suggerito ho mandato il fax alla Siae, sai che mi hanno risposto? :-)
chi l’avrebbe detto.
Sono l’unico ad aver ricevuto risposta?
attendo tue news
a presto
Flavio
—————————————————-
Egr. sig. Chiesa,
in riferimento al Suo fax del 19/04 u.s., Le chiediamo di volerci cortesemente indicare a quale categoria di compenso fa riferimento la Sua frase “compensi sul diritto di copia”.
In attesa di una Sua cortese risposta, La salutiamo cordialmente.
S.I.A.E. (Società Italiana Autori ed Editori) Direzione Generale
Sezione Musica Mercato Fonovideografico
Flavio Chiesa says:
Ciao Luca, come hai suggerito ho mandato il fax alla Siae, sai che mi hanno risposto? :-)
chi l’avrebbe detto.
Sono l’unico ad aver ricevuto risposta?
attendo tue news
a presto
Flavio
—————————————————-
Egr. sig. Chiesa,
in riferimento al Suo fax del 19/04 u.s., Le chiediamo di volerci cortesemente indicare a quale categoria di compenso fa riferimento la Sua frase “compensi sul diritto di copia”.
In attesa di una Sua cortese risposta, La salutiamo cordialmente.
S.I.A.E. (Società Italiana Autori ed Editori) Direzione Generale
Sezione Musica Mercato Fonovideografico
Pingback: Il problema degli autori non è la pirateria, ma l’oscurità | Jumper - Risorse e formazione per fotografi professionisti
alex says:
Che cavolata. Scommetto che quasi tutti quelli che hanno mandato il fax alla siae in realtà non hanno nemmeno capito bene di cosa si tratti. Sarà un caso di “effetto pecora”? Basta che una pecora vada in una direzione che tutte le altre la seguono senza sapere il perchè. Forse per questo la siae ha dato quella risposta a Flavio, che probabilmente non saprà nemmeno cosa rispondere. Flavio, anch’io sono curioso di sapere a quale categoria di compenso fai riferimento. Cosa ti hanno copiato ? Dai, spiegami. :) Ciao
alex says:
Che cavolata. Scommetto che quasi tutti quelli che hanno mandato il fax alla siae in realtà non hanno nemmeno capito bene di cosa si tratti. Sarà un caso di “effetto pecora”? Basta che una pecora vada in una direzione che tutte le altre la seguono senza sapere il perchè. Forse per questo la siae ha dato quella risposta a Flavio, che probabilmente non saprà nemmeno cosa rispondere. Flavio, anch’io sono curioso di sapere a quale categoria di compenso fai riferimento. Cosa ti hanno copiato ? Dai, spiegami. :) Ciao
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