Ci sono delle vere alternative a Photoshop per elaborare e post produrre le nostre fotografie? Sono ormai più di venti anni che il monopolio di questo software è assoluto, eppure qualcosa si sta muovendo e vale la pena fare qualche considerazione seria in merito, anche se poi Photoshop rimane il punto di riferimento e la sicurezza per tutti. Lo facciamo con una lista di proposte interessanti, molte uscite davvero da pochi giorni che aprono orizzonti di quello che potrebbe essere una finestra sul futuro con cui confrontarsi: noi tutti, che ogni giorno lavoriamo con l’immagine, e le grandi aziende del software che spesso hanno un approccio conservativo, sia dal punto di vista delle funzionalità, sia da quelle dell’interfaccia. Ovviamente, questa lista può essere utile anche per i prossimi orfani di Aperture: già, Apple ha appena presentato l’ultima e definitiva release di questo popolare software, che ha solo garantito la compatibilità con Yosemite, ma ormai si tratta di un morto che cammina (vi proponiamo una via di fuga: leggete fino in fondo!).
L’altro giorno, durante la presentazione dei nuovi iPad, la prima app che è stata vista girare sul nuovo e potentissimo iPad Air2 era la versione di un software disponibile su Mac e che sarà disponibile tra qualche settimana anche in versione “tablet”. E’ un segnale concreto di un’evoluzione in atto, e anche un interesse concreto per questo settore (e va detto che la seconda e ultima APP presentata era dedicata al montaggio video… sempre il “nostro settore” protagonista). Non siamo qui a parlare di conversione verso gli strumenti mobile, che pur è un argomento che ci sta a cuore, ma che richiede troppo approfondimento, ma come abbiamo scritto un paio di settimane fa, la migrazione tra i due mondi – mobile e desktop – sta influenzando la progettazione, l’interfaccia, l’usabilità e i flussi di lavoro. Questo è il primo Sunday Jumper scritto con la versione definitiva di Yosemite, che è un ulteriore passo in avanti verso questa integrazione dal punto di vista del sistema operativo.
Abbiamo pensato di offrire ai nostri lettori una lista approfondita di software che si stanno facendo spazio sul mercato: la nostra intenzione non è quella di convincervi a cambiare strada, ma ad una analisi ragionata delle scelte che vorrete seguire per il trattamento delle vostre fotografie.
1) Piccure+
Ha pochi giorni di vita, dopo un lungo periodo di testing. Gli sviluppatori di Piccure+ (un nome che a prima vista non suona benissimo, a dire la verità) hanno colpito nel segno del messaggio di lancio: sostanzialmente chiedono perché sia necessario investire migliaia di dollari/euro per obiettivi di altissima qualità quando il loro software può migliorare in modo evidente le fotografie fatte con un obiettivo “standard”. La tecnologia di Piccure+ interviene infatti con una logica più “moderna” rispetto all’approccio dei costruttori di ottiche, che a loro vedere è rimasto fermo all’era analogica. Invece che usare materiali costosi o costruzioni complesse, la soluzione per la nitidezza è quella di individuate le aberrazioni causate dall’ottica e correggerle: nel digitale è possibile.
Lasciamo a voi la valutazione finale (si può scaricare il software in versione trial perfettamente funzionante per 14 giorni per fare tutte le vostre prove), ma sappiate che la proposta di Piccure+ è molto semplice: promette maggiore nitidezza a tutte le immagini, e ancor di più di salvare quelle fotografie che hanno un micro mosso che ha distrutto la resa dei vostri soggetti. Un difetto che abbiamo riscontrato è la lentezza del trattamento, specialmente se avete poca ram disponibile (a questo proposito, stiamo usando questo piccolo tool che mostra la ram libera in tempo reale, e permette con un click di liberare quella usata e non necessaria dai processi del computer).
2) Tonality Pro
Amate il bianco e nero, ma non così tanto da comprare una Leica Monochrom? Ecco una soluzione interessante, che costa molto meno, ma che offre un controllo completo di ognuna delle sfumature di grigio che avete in mente. E’ un software potente, l’interfaccia è abbastanza tradizionale (rispetto ad altri software di cui parliamo, che sono più “innovativi”), permette di “pescare” da 150 preset già pronti all’uso, oppure di lavorare regolando da zero ogni elemento, visualizzando – se lo si desidera – in ogni momento la differenza rispetto all’originale. Permette di lavorare sui RAW a 16 bit, di creare immagini HDR in bianco e nero, di lavorare con le tonalità/viraggi, di creare immagini con vari livelli da miscelare, di applicare effetti di grana delle principali pellicole “storiche”, di regolare il background del software (da grigio chiaro a nero) per consentire una visione più adeguata. Un software definitivo, secondo noi, per lavorare sul bianco e nero a livelli massimi. Esiste una versione semplificata (non Pro), ma visto che parliamo a persone che con la fotografia ci devono e vogliono vivere non ve la consigliamo, la differenza del costo non giustifica. TonalitàPro è stato da poco aggiornato e, ne saranno contenti i nostri lettori, è ora disponibile anche in Italiano.
3) PIXLR
E’ il software più “amatoriale” che presentiamo in questo articolo, ma ha qualcosa di speciale, se non altro perché si tratta di una proposta di Autodesk, che sta facendo un lavoro eccezionale sull’innovazione dei software grafici che siamo sicuri che apriranno nuovi mondi (nel 3D che è il suo settore di nascita, nell’illustrazione, nell’elaborazione delle immagini, che appunto è oggetto di questo post). Si chiama PIXLR e si propone oggi non solo nella sua popolare (e gratuita) versione web e non solo in quella per iOS e Android, ma nello specifico per i computer desktop (Mac e Windows). Permette di applicare effetti e filtri (e anche “pasticci”… ma non è detto che siano poi “pasticci negativi”, se si lavora con creatività e buon gusto) con gradienti regolabili, e molto altro se accettate di andare oltre alla versione base. Esiste la possibilità di non pagare nulla, ma avere alcune funzionalità aggiuntive semplicemente iscrivendovi come utente Autodesk oppure – per avere la possibilità di selezionare e intervenire solo su alcune parti dell’immagine, oppure per creare effetti di sfuocatura selettiva – viene chiesto un costo annuale di 14.99 dollari (ma potete fare una piccola prova di un mese, a soli 1.79 euro… secondo noi vale la pena provare).
Consigliamo Pixlr a fotografi con amore per la grafica, o per grafici che vogliono creare effetti di forte impatto (e in parte imprevedibili) per copertine, depliant o web. E’ facile uscire dal seminato e cadere nel trash, ma dedicategli qualche minuto, forse lo troverete più interessante di quello che sembra a prima vista.
Abbiamo parlato all’inizio della “fine annunciata” di Apple Aperture. Sono lontani gli anni della grande guerra, vinta su tutti i campi (escludendo quella degli appassionati) da Lightroom, che per di più oggi offre anche la possibilità di integrazione mobile con la sua versione per iPad e iPhone. Cosa possono fare gli utenti fotografi professionisti utenti di Aperture, che specialmente in Italia sono davvero tanti? Facile… da pochi giorni Adobe ha messo a disposizione, gratuitamente, ApertureImporter che permette di importare le librerie di Aperture in Lightroom. A questo punto, gli utenti hanno di fronte una soluzione totale e anche economica: passare alla proposta Adobe Creative Cloud Fotografia, che a 12,99 euro al mese (iva compresa) permette di usare sia Photoshop che Lightroom importando le immagini da Aperture. Ma non avevamo detto che si parlava di alternative a Photoshop in questo articolo? Alternativa non vuol dire “sostituzione”…
5) Pics.io
Questa è una soluzione poco conosciuta, di provenienza russa, ed è un flusso di lavoro per immagini RAW (e non solo) per professionisti e appassionati di fotografia che per certi versi assomiglia a Lightroom ma che è caratterizzato da una differenza sostanziale: è una applicazione Web! E, ancor più interessante, si basa per l’archiviazione su Google Drive. E’ possibile usare quindi lo spazio messo a disposizione da Drive (fino a 15 Gb è gratuito, 100 Gb costano 1,99 dollari al mese, 1 Tb 9,99 Euro/mese e se si vuole si può arrivare a 30 Tb). E presto dovrebbe essere disponibile anche una versione che usa Dropbox come “spazio cloud”, al posto di Drive. Potrete accedere alla vostra libreria e lavorare sulle vostre immagini ovunque nel mondo: vi basta un computer e una connessione Internet, con il vantaggio che essendo tutto online non avrete nemmeno bisogno di “spedire” le immagini finali, basterà condividerle. Se vi sembra impossibile lavorare con immagini raw online, scoprirete che non è così… fate una prova, questa soluzione è gratuita.
La bellezza del mondo che viviamo è la capacità di innovarsi, di trovare nuove strade, di offrire alternative. E anche la possibilità di tornare indietro… ma come scelta e non come scelta obbligata. Abbiamo moltissime altre segnalazioni, se ci dimostrate che queste “scoperte” vi interessano, proseguiremo in queste analisi proponendovi nuove “liste” di novità da scoprire nel mondo della fotografia.
Massimo says:
Mi sembra che la Suite di Adobe costi 12.99€ al mese, non all’anno. O leggo male io?
Tutto molto interessante, specie per un “amante” tradito di Aperture
Saluti
Massimo
Luca Pianigiani says:
Si, Massimo: assolutamente al mese (la versione dedicata ai “soli fotografi”)… perdono per la distrazione, che abbiamo subito corretto. Grazie per la segnalazione ;-)
Monica says:
Grazie Luca per tutti questi suggerimenti. Sono da anni una fedele utilizzatrice di Photoshop, ma trovo molto interessante scoprire nuovi punti di vista creativi, che possano poi aprire la mente anche a nuove strade. Mi guarderò attentamente queste prime applicazioni per vedere se ci sarà qualcosa da integrare nel flusso di lavoro quotidiano.
Ho notato che Pics.io non è compatibile con Safari, ma funziona con Chrome e Firefox. A parte questo piccolo neo, sembra essere un’ottima soluzione. La testerò per bene. Grazie per la ricerca che fai per noi! :)
enrico says:
Ciao Luca grazie mille per queste segnalazioni veramente interessanti. Per il momento ho avuto modo di testare non troppo approfonditamente Piccure+. Vorrei rilasciare anche le mie impressioni:
– Anch’io ho riscontrato una lentezza che a dire il vero rende il software per me inutilizzabile. (Ho un Mac pro quad core+SSD nella scheda PCI quindi SATA III+ 16GB ram), non ha un’anteprima live delle modifiche, ogni aggiustamento deve essere renderizzato, infine l’immagine deve essere nuovamente processata. Considerate svariati minuti per completare il processo ad una immagine. Non voglio pensare quanto tempo occorrerebbe per processare un matrimonio.
– Costo: per essere fondamentalmente un plugin che fa solo una cosa(fortunatamente si può mandare direttamente l’immagine d Lightroom per es. a Piccure+) costa 109€, quasi quanto Lightroom. Veramente troppo.
-Qualità: la resa in effetti è diversa, ma ti salva un’immagine sbagliata ? Per me la risposta è ovviamente no.
Il software secondo me ha altri difetti: non lavora contemporaneamente sul micromosso che sull’AC. Non processa in batch, un ingombro micidiale per la ram.
Testerò ancora il software, queste le prime impressioni, magari ho sbagliato immagini o mi è sfuggito qualcosa.
Un saluto e grazie.
Paolo says:
Ho installato ‘il piccolo tool’ che libera memoria RAM, grazie per il suggerimento…(spero che non contenga anche una spia!) Saluti :-)
Rudi says:
Articolo molto interessante soprattutto tonality pro che assomiglia a silverefex pro 2 che uso sul mac. Pero’ avrei una domanda esiste il modo e un app per importare files raw (specialmente raf fuji) su un ipad e poterci lavorare? tutto cio’ che vedo in giro non lavora direttamente dal raw importato o sbaglio? grazie
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