Curiosa coincidenza: dopo esattamente una settimana dall’ultimo Sunday Jumper, che parlava della tendenza – da parte di alcuni professionisti – di sostituire le fotocamere “normali” con delle compatte evolute e quindi si concludeva che forse si poteva superare la psicosi da pixel per tornare alla fotografia vissuta come espressione artistica e creativa e meno “tecnicistica”, la notizia bomba di questi giorni ci impone un commento quasi opposto (e non è così, però…).
Ad agosto abbiamo pubblicato una notizia che abbiamo considerato molto importante: RED, famosa azienda produttrice di videocamere ad alta definizione che hanno rivoluzionato il mondo del cinema e, di fatto, hanno aperto questo mondo al digitale, aveva dichiarato di voler entrare nel mondo della fotografia, con prodotti innovativi. Si trattava di una dichiarazione del CEO dell’azienda, Jim Jannard fatta in occasione della presentazione della Nikon D90, nella storia la prima fotocamera reflex in grado di realizzare video HD (seguita poco dopo dalla Canon EOS 5D Mark II), e abbiamo commentato che ci aspettavamo grandi cose, ma eravamo rimasti in attesa di evoluzioni. Sembrava una visione su un futuro lontano, una visione. Forse un “mettere avanti le mani”, ma nulla ancora di concreto. Invece…
Invece ecco qua il progetto, uscito e rimbalzato in tutto il mondo alla velocità della luce: il progetto è realtà, porta la sigla DSMC – Digital Still and Motion Camera – e prevede, da oggi al 2010, una serie di modelli e specialmente di combinazioni praticamente infinito che desidera proporsi come la soluzione definitiva per la fotografia e per il video. Senza compromessi, senza limiti. Ma queste sono le parole solite, no? Ricordo i comunicati stampa di presentazione delle pellicole, e ogni volta si parlava di grana più sottile e di colori più fedeli e brillanti… erano l’essenza dell’aria fritta. Leggendo le indicazioni sul sito RED, però, queste parole hanno un valore diverso. Almeno a parole…
Se vi diciamo che si parla di sensori che sono compresi tra il minuscolo 2/3 di pollice (tipico delle videocamere) al 30×15 mm (strano formato, molto “16/9 video”…), al 24×36, al 56×42 (e fin qui… abbiamo raggiunto la gamma fotografica, compresa la nuova Leica S)… e si arriva ad un impressionante 186×56 mm (si, una sberla che assomiglia al “mitico” 6×17 delle Linhof). Parliamo della risoluzione: da 4,9 Mpixel, a 13,8, a 24 a 65 a… 261 Mpixel (28000×9334 pixel). Parliamo di bit colore, che arrivano a 16; parliamo di D Range… fino a 13 stop.
Ma, tutto questo, sarebbe ancora poco se non aggiungessimo che queste “fotocamere” possono “anche” registrare video ad altissima definizione, a 30, 50, 100, 120 fps. Vi rendete conto di cosa stiamo parlando? Di macchine in grado di produrre files foto e video che nemmeno abbiamo potuto immaginare, finora. Ok, ma cosa poi usiamo come obiettivi? Possiamo rispondere che RED ha preparato una gamma di ottiche, ma che è comunque possibile montare ottiche Canon e Nikon, nel caso la strada “monomarca” non sia di vostro gradimento.
I prezzi? da 2500 dollari del modello di minore risoluzione, 28.000, 35.000, 45.000 fino a 55000 dollari per il modello 617. Prezzi non certo “popolari”, ma affini ai dorsi e alle fotocamere medio formato più evolute, presenti sul mercato. E bisogna aggiungere un altro punto della filosofia: macchine che non devono conoscere l’obsolescenza, perchè costruite a moduli, per consentire sostituzioni, integrazioni, potenziamenti nel tempo. Una macchina che cresce, ma che non bisogna sostituire mai.
Ok, abbiamo parlato di numeri, di dati, che davvero mostrano un orizzonte nuovo. Lo abbiamo detto: non siamo mai stati portati ad applaudire con entusiasmo ai numeri, alla risoluzione, alle prestazioni. Quello che troviamo entusiasmante è di vedere come un “piccolo” possa sbeffeggiare – anche solo con i numeri – i baroni della fotografia. Vorremmo vedere se e cosa sono riusciti a realizzare dal punto di fotografico: come reagiranno questi sensori (denominati Mysterium, nelle versioni X e Monstro), saranno superiori a quelli che conosciamo? Come saranno le ottiche? E come renderanno le ottiche che conosciamo, di Nikon, di Canon e sul modello di “grande formato”, di Linhof e di Alpa (e ci viene da dire… come fa un produttore di videocamere a conoscere la svizzera Alpa?). Come sarà possibile gestire con efficienza e produttività una tale quantità di dati? Come funzionerà la compressione dei dati denominata REDCODE Raw? In RED dicono che è proprio in questo che si “nasconde” il vero segreto della qualità “lossless” sia delle immagini fisse che di quelle in movimento.
Se non arrivasse da RED, che lo ripetiamo, ha davvero ottenuto risultati incredibili nel mondo del cinema digitale, sbaragliando una concorrenza agguerrita, potremmo pensare ad un bluff. E invece siamo qui ad interrogarci, ancora una volta cercando insieme a voi il risvolto pratico e concreto, e non solo da “scheda tecnica”. So solo che la voglia di trovare nuove strade che uniscono sempre di più – e all’insegna di una qualità ancora tutta da inventare – la fotografia e il video, ci affascina. Proprio in questi giorni, dal nuovo monitor del Macbook Pro 15″ – con la sua luminosità (grazie alla tecnologia LED), alla sua risoluzione e alla sua resa cristallina – abbiamo visto diversi spezzoni di video HD e ne subiamo un fascino… tutto fotografico.
Ma la cosa che ci affascina di più è che i segnali per dei cambiamenti importanti ci sono: questo di RED è forse il più significativo, ma c’è anche l’acquisizione di Foveon (sensori) da parte di Sigma, la prossima scorporazione del business fotografico da Samsung (che farà nascere una nuova realtà aziendale, e forse nuove sinergie). Tutto questo porterà, probabilmente, a delle reazioni da parte delle aziende più tradizionali, che dovranno contrastare con una vitalità, anche progettuale, non indifferente, dopo molti anni di una ricerca quantitativa e non qualitativa: modelli che escono per contrastare altri modelli concorrenti, sensori con più pixel per coprire “buchi” di offerta, sensori pieno formato per rispondere a delle esigenze di un pubblico che a volte chiede qualcosa anche solo per moda. Dalla “rivoluzione” digitale, non c’è stata più vera innovazione, ma un continuo (e meraviglioso) miglioramento di prestazioni e di qualità. Oggi, forse, siamo all’alba di una nuova era, alle idee che devono davvero materializzarsi. Lo stesso Jim di RED usa come sua “firma” sui post: “Everything in life changes… including our camera specs and delivery dates…” . La creatività, il ritorno alla voglia di “nuovo”, che enfatizzavamo la scorsa settimana, vale anche per le aziende produttrici della fotografia, e non solo per i fotografi. Siamo tutti parte di un mondo di comunicazione che vuole trovare nuove strade, e che le troverà grazie o malgrado noi. Meglio che sia… grazie a noi: per questo guardiamo all’orizzonte con curiosità, e con la voglia di raggiungere nuovi traguardi.
Noi, voi, le aziende del settore della fotografia. Tutti insieme, se possibile: facciamo parte tutti della stessa famiglia, è bene ricordarselo!
Larry says:
Interessante come uno che per 25 anni si è dedicato solo agli occhiali da sole (Jannard era il fondatore e presidente della Oakley) si sia convertito/evoluto al settore della ripresa.
Bello questo “modulo” cinefotografico, e non ho dubbi che i sensori siano buoni. Oggi come oggi produrre un CCD (o un CMOS) non richiede grandi tecnologie progettuali, produttive si, ma sicuramente non se li costruiranno loro in casa, come pure gli obiettivi (glieli farà Sigma?) Il dubbio invece è: e il sistema esposimetrico? E l’autofocus? E tutto il resto?
Nei vari moduli non se ne vede traccia e tutto fa pensare che per quanto buoni quegli “attrezzi” siano solo dei sensori con un obiettivo davanti, cosa forse già sufficiente in studio, un po’ meno al di fuori…
Insomma, per quanto bene possa pensare del bravo Jannard è impossibile credere che con i “4 soldi” che può aver guadagnato con Oakley sia in grado di competere con Sony, Canon e Nikon, in qualche nicchia si, ma non ovunque.
comunque un applauso, avanti così!
Larry says:
Interessante come uno che per 25 anni si è dedicato solo agli occhiali da sole (Jannard era il fondatore e presidente della Oakley) si sia convertito/evoluto al settore della ripresa.
Bello questo “modulo” cinefotografico, e non ho dubbi che i sensori siano buoni. Oggi come oggi produrre un CCD (o un CMOS) non richiede grandi tecnologie progettuali, produttive si, ma sicuramente non se li costruiranno loro in casa, come pure gli obiettivi (glieli farà Sigma?) Il dubbio invece è: e il sistema esposimetrico? E l’autofocus? E tutto il resto?
Nei vari moduli non se ne vede traccia e tutto fa pensare che per quanto buoni quegli “attrezzi” siano solo dei sensori con un obiettivo davanti, cosa forse già sufficiente in studio, un po’ meno al di fuori…
Insomma, per quanto bene possa pensare del bravo Jannard è impossibile credere che con i “4 soldi” che può aver guadagnato con Oakley sia in grado di competere con Sony, Canon e Nikon, in qualche nicchia si, ma non ovunque.
comunque un applauso, avanti così!
Luca Pianigiani says:
In effetti, nel video, sono diversi anni che ha “dimostrato” di competere con le armi giuste con i giganti. Al tempo stesso, è verissimo che quando si esce da una nicchia e si guarda ad un mercato molto più grande, non è poi cosi facile. La sensazione è che nel mirino di RED ci siano più i dorsi digitali e le fotocamere medio formato, che non le reflex di Canon e Nikon, ma… staremo a vedere. Quello che penso sia interessante è la spinta che questa proposta genererà sul mercato. Forse, a vincere, potremmo essere noi utenti, più che le aziende.
Luca Pianigiani says:
In effetti, nel video, sono diversi anni che ha “dimostrato” di competere con le armi giuste con i giganti. Al tempo stesso, è verissimo che quando si esce da una nicchia e si guarda ad un mercato molto più grande, non è poi cosi facile. La sensazione è che nel mirino di RED ci siano più i dorsi digitali e le fotocamere medio formato, che non le reflex di Canon e Nikon, ma… staremo a vedere. Quello che penso sia interessante è la spinta che questa proposta genererà sul mercato. Forse, a vincere, potremmo essere noi utenti, più che le aziende.
carlo rondinelli says:
……la notizia sembrerebbe rivoluzionaria, si ritorna ad affezionarsi ai corpi macchina come con le “vecchie” FM2…. So che non c’entra nulla ma il proprietario di Red e’ lo stesso della bibita??? Scusa e’ una mia curiosita’. Posso essere perdonato per la domanda se ti dico che ho ancora qualche numero su carta di Jump e che ti seguo da allora?
Un saluto
carlo rondinelli says:
……la notizia sembrerebbe rivoluzionaria, si ritorna ad affezionarsi ai corpi macchina come con le “vecchie” FM2…. So che non c’entra nulla ma il proprietario di Red e’ lo stesso della bibita??? Scusa e’ una mia curiosita’. Posso essere perdonato per la domanda se ti dico che ho ancora qualche numero su carta di Jump e che ti seguo da allora?
Un saluto
Luca Pianigiani says:
No, non fa “bull” di cognome eehehehe….. Se li metti su ebay i numeri di Jump dimmelo che te li compro ;-))
Luca Pianigiani says:
No, non fa “bull” di cognome eehehehe….. Se li metti su ebay i numeri di Jump dimmelo che te li compro ;-))
carlo rondinelli says:
…….l’unico modo di privarmi della carta e’ accenderci il camino……. ho anche dei Progresso Fotografico del 1978…..il fotoricettario di Ghedina……..il manuale della Rolleiflex……. Lo so che non fa Bull di cognome ma ho una piccola questione con un tipo che afferma il contrario. Se mancasse di esposimetro l’attrezzo sarebbe ancora piu’ interessante, finalmente si ricomincia a pensare come con la pellicola.
carlo rondinelli says:
…….l’unico modo di privarmi della carta e’ accenderci il camino……. ho anche dei Progresso Fotografico del 1978…..il fotoricettario di Ghedina……..il manuale della Rolleiflex……. Lo so che non fa Bull di cognome ma ho una piccola questione con un tipo che afferma il contrario. Se mancasse di esposimetro l’attrezzo sarebbe ancora piu’ interessante, finalmente si ricomincia a pensare come con la pellicola.
marcello leotta says:
concordo con Luca. Al di là di quello che ci potranno offrire dal punto di vista tecnico, credo che il senso di questa proposta innovativa vada ricercata tutta nella rivoluzione delle idee e dei concetti ai quali fino ad ora siamo stati abituati. La grande crisi che ha travolto molti di noi e continuerà a mietere vittime non solo tra gli ultimi (in questo caso i fotografi), ma anche tra i primi, produrrà cambiamenti che due anni fa nessuno poteva immaginare. E’ possibile che un’azienda giovane, molto innovativa, possa cambiare i punti di riferimento? E’ una domanda provocatoria la cui risposta, con i dovuti paragoni, si può trovare nell’ultimo film di Clint Eastwood. Una madre, coraggiosa e tenace, con il suo operato consente ad una comunità di milioni di persone di migliorare le regole della convivenza civile e della democrazia. Qualcuno potrebbe dire che c’entra. Per costoro non ho una risposta da dargli perchè tutte sarebbero immotivate. Per gli altri, a quelli che cercano di capire cosa c’è oltre il muro, non c’è bisogno di risposta.
marcello leotta says:
concordo con Luca. Al di là di quello che ci potranno offrire dal punto di vista tecnico, credo che il senso di questa proposta innovativa vada ricercata tutta nella rivoluzione delle idee e dei concetti ai quali fino ad ora siamo stati abituati. La grande crisi che ha travolto molti di noi e continuerà a mietere vittime non solo tra gli ultimi (in questo caso i fotografi), ma anche tra i primi, produrrà cambiamenti che due anni fa nessuno poteva immaginare. E’ possibile che un’azienda giovane, molto innovativa, possa cambiare i punti di riferimento? E’ una domanda provocatoria la cui risposta, con i dovuti paragoni, si può trovare nell’ultimo film di Clint Eastwood. Una madre, coraggiosa e tenace, con il suo operato consente ad una comunità di milioni di persone di migliorare le regole della convivenza civile e della democrazia. Qualcuno potrebbe dire che c’entra. Per costoro non ho una risposta da dargli perchè tutte sarebbero immotivate. Per gli altri, a quelli che cercano di capire cosa c’è oltre il muro, non c’è bisogno di risposta.
Daniele Cardone says:
Luca sono davvero colpito dalla ricercatezza con cui conduci questa rubrica settimanale!
I miei complimenti sono sentiti per quest’articolo che parla di rivoluzione, ed io credo vivamente nell’innovazione e nel progresso nel nostro mondo.
A presto,
Daniele
Daniele Cardone says:
Luca sono davvero colpito dalla ricercatezza con cui conduci questa rubrica settimanale!
I miei complimenti sono sentiti per quest’articolo che parla di rivoluzione, ed io credo vivamente nell’innovazione e nel progresso nel nostro mondo.
A presto,
Daniele
Larry says:
Carlo Rondinelli,
il proprietario di RED, come dicevo al primo commento, è l’ex presidente/fondatore della Oakley, quella degli occhiali.
Larry says:
Carlo Rondinelli,
il proprietario di RED, come dicevo al primo commento, è l’ex presidente/fondatore della Oakley, quella degli occhiali.
Emanuele e Barbara Magazzù says:
A proposito di monitor 15′ del Macbook Pro, nessun commento sul fatto che siano solo lucidi?
Emanuele e Barbara Magazzù says:
A proposito di monitor 15′ del Macbook Pro, nessun commento sul fatto che siano solo lucidi?
Luca Pianigiani says:
sto preparando sull’argomento monitor lucidi una review… ma posso anticipare… che sono controcorrente: è, secondo me, ottimo che sia solo lucido. La sua luminosità è tale da consentire, anche in esterni, di avere una resa eccellente non creando problemi gravi di riflessi. Trovo che sia una presa di posizione, quella di dire che “i monitor per i professionisti” debbano essere opachi: la nitidezza e la brillantezza di questo monitor, anche grazie al vetro della sua superficie frontale, è una gioia non solo per chi deve visionare il proprio lavoro, ma anche (o specialmente) per i clienti dei fotografi, perché la resa è meravigliosa. Lo so, alcuni non condivideranno, ma vorrei che prima di dare per scontato il fatto che “opaco è meglio”, prima di dire che “mamma mia che riflessi”, si facciano delle prove in esterni con *questo* monitor, alla massima luminosità nei casi più drammatici (altrimenti, va usato al 50% o anche meno… la sua luminosità è davvero pazzesca). Faremo delle prove, e lo vedremo presto su Jumper. A presto!!
Luca Pianigiani says:
sto preparando sull’argomento monitor lucidi una review… ma posso anticipare… che sono controcorrente: è, secondo me, ottimo che sia solo lucido. La sua luminosità è tale da consentire, anche in esterni, di avere una resa eccellente non creando problemi gravi di riflessi. Trovo che sia una presa di posizione, quella di dire che “i monitor per i professionisti” debbano essere opachi: la nitidezza e la brillantezza di questo monitor, anche grazie al vetro della sua superficie frontale, è una gioia non solo per chi deve visionare il proprio lavoro, ma anche (o specialmente) per i clienti dei fotografi, perché la resa è meravigliosa. Lo so, alcuni non condivideranno, ma vorrei che prima di dare per scontato il fatto che “opaco è meglio”, prima di dire che “mamma mia che riflessi”, si facciano delle prove in esterni con *questo* monitor, alla massima luminosità nei casi più drammatici (altrimenti, va usato al 50% o anche meno… la sua luminosità è davvero pazzesca). Faremo delle prove, e lo vedremo presto su Jumper. A presto!!
Luca Pianigiani says:
Sul discorso del Ceo di RED, ho fatto delle ricerche: confermo (non per mancanza di fiducia, ma solo per confermarlo) la sua provenienza “occhialuta”, ma non ci sono tracce del discorso Red BULL, direi che la seconda è una bufala… In ogni caso, il link a santa Wikipedia è questo:
http://en.wikipedia.org/wiki/James_Jannard
Luca Pianigiani says:
Sul discorso del Ceo di RED, ho fatto delle ricerche: confermo (non per mancanza di fiducia, ma solo per confermarlo) la sua provenienza “occhialuta”, ma non ci sono tracce del discorso Red BULL, direi che la seconda è una bufala… In ogni caso, il link a santa Wikipedia è questo:
http://en.wikipedia.org/wiki/James_Jannard
carlo rondinelli says:
Grazie, era solo una piccola diatriba avuta con uno che crede alle leggende metropolitane.
carlo rondinelli says:
Grazie, era solo una piccola diatriba avuta con uno che crede alle leggende metropolitane.
Larry says:
Riguardo ai display lucidi,
sui portatili la situazione è complessa, il portatile viaggia, vede gente, posti, ecc.
Però io sono già convinto della bontà dello schermo lucido per i monitor da 24″ (e spero anche 30″ in futuro) da desktop. Il problema dei riflessi in realtà non esiste: se il display va usato in un ambiente “mission critical” già l’illuminazione del locale sarà realizzata allo scopo di eliminare i riflessi. Intendo: non credo proprio che in una fotolito si posizionino le postazioni alla cavolo o mettendo i punti luce con lampadine che mirano direttamente sugli schermi…
Prima di criticare il display sarebbe bene occuparsi dell’ergonomia dell’ambiente dove si lavora e, personalmente, pur lavorando in uno studio “casalingo” ho sempre tenuto in gran conto questi dettagli.
Larry says:
Riguardo ai display lucidi,
sui portatili la situazione è complessa, il portatile viaggia, vede gente, posti, ecc.
Però io sono già convinto della bontà dello schermo lucido per i monitor da 24″ (e spero anche 30″ in futuro) da desktop. Il problema dei riflessi in realtà non esiste: se il display va usato in un ambiente “mission critical” già l’illuminazione del locale sarà realizzata allo scopo di eliminare i riflessi. Intendo: non credo proprio che in una fotolito si posizionino le postazioni alla cavolo o mettendo i punti luce con lampadine che mirano direttamente sugli schermi…
Prima di criticare il display sarebbe bene occuparsi dell’ergonomia dell’ambiente dove si lavora e, personalmente, pur lavorando in uno studio “casalingo” ho sempre tenuto in gran conto questi dettagli.
luigi says:
speriamo che in questo caso il “progresso non sia regresso” come diceva mio nonno… di questo passo ci chiameremo “fotocameramen”!
luigi says:
speriamo che in questo caso il “progresso non sia regresso” come diceva mio nonno… di questo passo ci chiameremo “fotocameramen”!
Francesco Parolin says:
INTERESSANTE!
L’idea della struttura a moduli potrebbe essere una grande rivoluzione per i fotografi che vogliono (e devono…) rimanere sempre al passo con la tecnologia.
Sono molto curioso di vedere come si evolverà la cosa e , soprattutto, di sapere come reagiranno le “Grandi della fotografia” per contrastare RED…
Francesco Parolin says:
INTERESSANTE!
L’idea della struttura a moduli potrebbe essere una grande rivoluzione per i fotografi che vogliono (e devono…) rimanere sempre al passo con la tecnologia.
Sono molto curioso di vedere come si evolverà la cosa e , soprattutto, di sapere come reagiranno le “Grandi della fotografia” per contrastare RED…
Marco Moscadelli says:
Questo articolo mi ha fatto ripensare immediatamente alla pila della vecchia Nikon D100 che non era compatibile, per un paio di millimetri, con il corpo della D200. Bang! Ecco che RED tira questa mazzata almeno a Nikon. Qui invece stiamo parlando di un sistema “up-gradabile” nel tempo! Ben vengano produttori che rivoluzionano il mercato e che “producono” soprattutto concorrenza. Credo che RED abbia aperto una breccia importante. Che i grandi facciano le loro riflessioni. Ciao, Marco Moscadelli.
Marco Moscadelli says:
Questo articolo mi ha fatto ripensare immediatamente alla pila della vecchia Nikon D100 che non era compatibile, per un paio di millimetri, con il corpo della D200. Bang! Ecco che RED tira questa mazzata almeno a Nikon. Qui invece stiamo parlando di un sistema “up-gradabile” nel tempo! Ben vengano produttori che rivoluzionano il mercato e che “producono” soprattutto concorrenza. Credo che RED abbia aperto una breccia importante. Che i grandi facciano le loro riflessioni. Ciao, Marco Moscadelli.
Pingback: Red+obiettivi Canon EF, ecco l’adattatore | JumperNews
Pingback: Il Millennium Falcon non è una Fiat Punto… e allora perché pensiamo che il futuro possiamo raggiungerlo con un’utilitaria? | Sunday Jumper
Giulio says:
Leggo solo ora l’articolo ed aggiungo il mio pensiero.
Non c’è da meravigliarsi se la RED ha espresso di essere in grado di fare quanto comunicato, io penso che dal punto di vista tecnologico ci siano tutte le conoscenze che stanno alla base di quanto dichiarato. Le grandi case fotografiche per ragioni commerciali sfornano un nuovo modello od un aggiornamento dell’ultimo ogni 6 mesi, o quando ritengono opportuno, apportando solo quelle novità che giustificano l’acquisto del nuovo modello, ma non è detto che non siano completamente padrone di tutte le tecnologie che RED propone. Usano semplicemente una politica commerciale diversa, che sia il più remunerativa possibile. Anche perchè trattandosi di processi produttivi di serie e su grandi numeri, non si improvvisa una catena di produzione dall’oggi al domani. Mi meraviglio solo che non si gridi allo scandalo di una simile condotta commerciale.
Giulio says:
Leggo solo ora l’articolo ed aggiungo il mio pensiero.
Non c’è da meravigliarsi se la RED ha espresso di essere in grado di fare quanto comunicato, io penso che dal punto di vista tecnologico ci siano tutte le conoscenze che stanno alla base di quanto dichiarato. Le grandi case fotografiche per ragioni commerciali sfornano un nuovo modello od un aggiornamento dell’ultimo ogni 6 mesi, o quando ritengono opportuno, apportando solo quelle novità che giustificano l’acquisto del nuovo modello, ma non è detto che non siano completamente padrone di tutte le tecnologie che RED propone. Usano semplicemente una politica commerciale diversa, che sia il più remunerativa possibile. Anche perchè trattandosi di processi produttivi di serie e su grandi numeri, non si improvvisa una catena di produzione dall’oggi al domani. Mi meraviglio solo che non si gridi allo scandalo di una simile condotta commerciale.
Pingback: Il Millennium Falcon non è una Fiat Punto… e allora perché pensiamo che il futuro possiamo raggiungerlo con un’utilitaria? « Jumper
Pingback: Red+obiettivi Canon EF, ecco l’adattatore « Jumper
Pingback: Jumper » Blog Archive » Il Millennium Falcon non è una Fiat Punto… e allora perché pensiamo che il futuro possiamo raggiungerlo con un’utilitaria?
franco franceschi says:
beh letta così, con quel po’ che se ne può sapere ora, la notizia sembra di quelle per cui tutto deve cambiare perchè niente cambi. La modularietà è stata per una quarantina d’anni caratteristica delle attrezzature professionali poi, per evidenti motivi di marketing, abbandonata. Ben venga dunque il suo ritorno! E diciamo finalmente addio a macchine fotografiche piene di orpelli inutili per la maggior parte di chi le compera. A macchine fotografiche “ragionanti” utili solo in caso che il fotografo non ne sia capace, a reflex che scattalo a 1/10.000 di secondo…….ma che cosa va a quella velocità? Le vere macchine professionali sono state Nikon F, Canon F1, Halselblad, nei formati medio e piccolo. Macchine precise, robuste, in cui potevi applicare gli accessori utili a TE, non al mercato.
Non rimane che aspettare e vedere
franco franceschi says:
beh letta così, con quel po’ che se ne può sapere ora, la notizia sembra di quelle per cui tutto deve cambiare perchè niente cambi. La modularietà è stata per una quarantina d’anni caratteristica delle attrezzature professionali poi, per evidenti motivi di marketing, abbandonata. Ben venga dunque il suo ritorno! E diciamo finalmente addio a macchine fotografiche piene di orpelli inutili per la maggior parte di chi le compera. A macchine fotografiche “ragionanti” utili solo in caso che il fotografo non ne sia capace, a reflex che scattalo a 1/10.000 di secondo…….ma che cosa va a quella velocità? Le vere macchine professionali sono state Nikon F, Canon F1, Halselblad, nei formati medio e piccolo. Macchine precise, robuste, in cui potevi applicare gli accessori utili a TE, non al mercato.
Non rimane che aspettare e vedere
maurizio gennaro says:
le SCARLET e le EPIC di RED sono ancora in fase di prototipo ma la politica è quella giusta visto che la casa prima raccoglie le adesioni e……..poi consegna. Le nuove RED nascono, sino al formato RED ONE, come camere per il cinema digitale ad alta risoluzione e non HD, oltre si tratta di mettere piede in un mercato che, ad una certa dimensione di sensori, è tutto da sperimentare.
Mi è stato detto, come possessore di RED, che i formati assimilabili ai fotografici ancora sono in
fase sperimentale….. se arrivano le richieste saranno prodotti.
maurizio gennaro says:
le SCARLET e le EPIC di RED sono ancora in fase di prototipo ma la politica è quella giusta visto che la casa prima raccoglie le adesioni e……..poi consegna. Le nuove RED nascono, sino al formato RED ONE, come camere per il cinema digitale ad alta risoluzione e non HD, oltre si tratta di mettere piede in un mercato che, ad una certa dimensione di sensori, è tutto da sperimentare.
Mi è stato detto, come possessore di RED, che i formati assimilabili ai fotografici ancora sono in
fase sperimentale….. se arrivano le richieste saranno prodotti.
Comments are closed.