Quando il mondo cambia, bisogna essere preparati, e quando i cambiamenti sono epocali non bastano le parole. Bisogna incontrarsi, parlarne, bisogna tornare sui banchi di scuola. Questo è uno di quei momenti storici in cui questo cambiamento è arrivato, e siamo pronti a raccontare tutto quello che – mentre questo mondo cambiava – abbiamo studiato, ricercato e sviluppato. E’ stato un lavoro lungo, il nostro, sarà veloce per il vostro aggiornamento, ma se perdete questa occasioni poi sarà lunghissimo (difficile) per voi recuperare.
Il tema in questione sembra esterno a molti di voi, ed è un errore da non commettere: parliamo del come verranno prodotti e fruiti contenuti (fotografie, video e testi) nei prossimi mesi e anni e come possiamo monetizzarli (si, perché sempre più questo elemento sembra non essere più previsto, oppure i valori sono così bassi dal risultare privi di senso). Alcune considerazioni iniziali:
1) Le fotografie singole sono sempre più povere di valore economico:
Oggi si comprano a chili, si pagano in centesimi, addirittura si scaricano direttamente dai software di impaginazione e produzione.
2) I progetti narrativi sono una strada di monetizzazione, ma serve un contenitore:
Le “storie da raccontare” non possono essere fruite sotto forma di contenuti singoli, serve una confezione. Chi guadagna è chi propone la confezione. Volete vendere solo il contenuto o anche il contenitore? Pensate a questi settori:
a) Si possono raccontare “storie” usando piattaforme social. Chi guadagna? Solo quelli che fanno la piattaforma
b) Si può raccontare un evento (un matrimonio, per esempio). Cosa compra “il cliente”? Le foto (a volte vorrebbe, per pagare pochissimo) oppure l’album (contenitore)?
c) Una brochure, un company profile, un catalogo. Cosa “vale”? Le tante foto o il prodotto finito, che comprende le foto?
3) Quale è la percentuale di prodotto stampato rispetto a quello digitale?
Questa domanda è più complicata, ma possiamo rispondere dicendo che c’è un ritorno alla stampa, ma solo a quella di altissima qualità, quella che costa tantissimo (tantissimo). Avete clienti in grado di pagare, senza battere un ciglio, “tantissimo”? E, se questo cliente esiste, è disposto a pagare “tantissimo” anche per il vostro lavoro (fare le immagini)? E, ancora, se anche questi due elementi ci possono essere, siamo sicuri che sarà possibile proporre a questo cliente altissimo costo per i contenuti, per la produzione e in cambio avere un basso numero di contatti (perché un prodotto di altissima qualità non è affine ad alti numeri)? Noi siamo convinti di si, ma – come detto – servono clienti particolari. Per tutti gli altri, è necessario fare contenuti digitali, ma in grado di sopperire alla mancanza di carta (emozioni forti, fisiche) con impatto e interazione.
4) Si possono vendere contenuti digitali, senza imporre al cliente un alto costo per la produzione stampata (che potrebbe rischiare di “vampirizzare” tutto il mio “utile” ovvero il costo delle foto)?
Si, si può (eccome), ma ci sono contenuti che vengono pagati molto più di altri. Qualche esempio:
a) Foto salvate su una chiavetta/cd/dvd/online:
No, non valgono nulla o molto molto (MOLTO) poco. Chi ve lo chiede pensa che tanto sono gratis, non costano nulla. Se volete regalare il vostro lavoro… fate pure.
b) Un bel PDF con tutto il contenuto (magari anche l’impaginazione):
No, non vale nulla (o quasi). Chi ve lo chiede considera scontato che sia un “servizio”; un “favore”, non certo un prodotto da pagare.
c) Un PDF interattivo:
La sola cosa che risulta più “povera” e fuori dai tempi sarebbe un contenuto in Adobe Flash (SWF). No, non vale nulla, anche perché le animazioni su tablet e smartphone non funzionano e anche su computer funzionano male…
d) Un ePub3 interattivo Fixed Layout:
Potrebbe essere interessante, originale, innovativo, compatibile con molti device (con un minimo di attenzioni). Ha un piccolo valore (valutabile in centinaia di euro), ma bisogna farlo bene, comprendendone limiti e caratteristiche. Potreste farci un album di matrimonio interattivo, inserendo anche video e audio, renderlo compatibile con vari formati (i monitor hanno diversi “formati” e aspetti). Li sapete fare?
e) Applicazioni per tutti i device e piattaforme:
Si passa, immediatamente, da un valore zero, ad un valore valutabile in centinaia di euro a… migliaia di euro. Siamo nell’era dell’APP Economy, aziende e clienti sono disposti a comprare prodotti che sono delle VERE app, che si adattano in automatico a tutti i formati e che possono essere pubblicate su AppStore (Apple iPhone/iPad) e GooglePlay (Android). Vi interessa questo business? Oggi si può fare, facilmente, ma non più con le modalità che si sono usate finora (parliamo di modalità NON programmate, se siete dei programmatori la cosa è diversa, ma se siete programmatori dovete riscrivere le app due volte, una per Apple e una per Android: un lavoraccio). Per APP intendiamo:
– Lavori per vostri clienti (brochure, corporate profiles, cataloghi, strumenti per il marketing e per la vendita). Vi fate dare soldi per il vostro lavoro (foto, video, impaginazione, pubblicazione)
– Contenuti di self publishing (vostre app, vostri contenuti, vostri libri). Lo producete voi e guadagnate sulla vendita dei contenuti.
4) Se vogliamo produrre contenuti digitali, come e cosa facciamo?
Se vogliamo essere protagonisti (da tutti i punti di vista, compreso – anzi, principalmente – da quello economico) abbiamo visto che non possiamo consegnare “foto singole” (se non accettando piccolissimi ricavi), ma dobbiamo proporre contenitori, e che probabilmente abbiamo/avremo di fronte più clienti in grado di pagare un contenuto digitale di valore (non gratis) purché sia qualcosa che davvero è “emozionante”, incredibilmente innovativo ed esclusivo. Non fotografie in un folder o zippate (gratis), non un PDF (gratis, o a costo bassissimo), non un PDF interattivo (antiquato) ma documenti di fortissima interazione o addirittura (possibilmente) VERE applicazioni. In più in un mondo della fotografia che si integra sempre più con la multimedialità (video, audio, interattività) il “Pacchetto/contenitore” che potete vendere può includere più contenuti di valore/costo.
Creare (e vendere) APP: perché oggi è tutto diverso?
Parliamo (e facciamo, e insegniamo) queste cose da anni. Perché oggi è diverso? Molto semplice: perché quella che fino ad oggi era una strada per realizzare queste app è sparita dalla faccia della terra degli umani: il sistema Adobe DPS che ha consentito di realizzare APP (solo per iPad, se non si era disposti a sborsare migliaia di Euro all’anno) non è più disponibile per gli utenti “umani”, ma solo per aziende che possono investire davvero cifre molto elevate (se quelle di una volta vi sembravano alte, pensate a valori che possono tranquillamente essere 10 o 20 volte superiori). Adobe, semplicemente, ha deciso di cambiare business model e di spingere questa tecnologia altrove. E noi?
Quello che potrebbe essere considerato “un disastro”, è di fatto una enorme possibilità: solo chi davvero ha voglia di capire come fare APP (o documenti interattivi multimediali) ci riuscirà, e questo pulisce il mercato da tanti che, in questi anni, hanno “fatto finta” di fare app, perché era un’attività alla fine di poco sforzo (parliamo della pubblicazione, non della qualità del prodotto… che è frutto di strategia, progettualità, competenza e specialmente cultura… di questo ci occupiamo nei corsi che facciamo ai nostri giovani/futuri professionisti). Vuol dire che ci saranno meno persone che proporranno questo tipo di prodotto, e di conseguenza la competitività sul mercato cresce.
Jumper lancia un Camp imperdibile, per chi vuole “FARE” e non solo parlare di APP e di futuro.
Lo facciamo senza peli sulla lingua, spiegando quello che non funziona, quello che funziona, come procedere, come guadagnare in questo mercato, chi sono i nuovi partner. E, specialmente orienteremo, come non sta facendo nessuno, come non farà nessuno: lo facciamo da “dentro” e non guardandolo da fuori, lo faremo senza avere nessuno che ci dice cosa dire (e cosa NON dire). Indipendenti, siamo indipendenti come editori, siamo indipendenti come formatori e consulenti.
Programma Jumper Camp APP Economy
- – Evoluzione del digital publishing
- – Sparisce (quasi) la Adobe DPS: e ora?
- – Publish: il futuro, secondo Adobe
- – Strategie alternative: può l’ePub3 sostituire la DPS?
- – Strategie di prodotto digitale: cosa, dove e perché
- – Alternative e processi basati su inDesign per creare App
- – Alternative e processi NON basati su inDesign per creare App
- – Un workflow misto e non “fisso”: difficoltà ed opportunità
- – Interaction design and Animation SENZA codice
- – La visione dell’editoria digitale del futuro
- – Come proporre contenuti digitali adattabili a vari media (Web, APP, WebApp)
- – Sessione incontri personalizzati per analizzare esigenze specifiche (dalle 16.30)
L’evento è fissato per il 17 luglio 2015, dalle 10 alle 16.30, a Milano, presso Spazio Vela. Ci sarà comunque spazio, nell’intervallo del pranzo e dopo le 16.30, per una chiacchierata diretta per valutare eventuali progetti e richieste personali.
Il costo della giornata è di 199 euro + Iva (pranzo compreso) per tutti e 149 euro + Iva per gli abbonati a Jumper Premium (ovviamente, anche in questo caso il pranzo è compreso!). Questo Camp non sarà registrato: se non ci siete, non potrete acquistarlo o fruirlo successivamente. E no, non lo ripeteremo, almeno non sotto forma di “Camp collettivo”: c’è così tanto da fare e sviluppare in questo settore, che abbiamo bisogno di andare avanti, e non indietro.
Non perdetelo, sarebbe un peccato: ve lo assicuriamo!
1) Una volte effettuato il pagamento, verrete contattati alla mail indicata dal pagamento di Paypal per avere i dati relativi alla fatturazione. Se desiderate pagare con bonifico, potete farne richiesta via mail alla nostra segreteria
2) Nel costo è incluso il pranzo e generi di prima, seconda e terza necessità durante tutta la giornata.
3) Per ogni richiesta o dettaglio sul corso, potete contattare noi della redazione di Jumper.
4) Questo corso sarà solo “live” e non sarà registrato per una futura fruizione.
Location
Spazio Vela – Via Vela 18 – 20131 Milano (Mappa)