La notizia, da appuntare subito, è che domani, 18 maggio 2020, alle ore 21.30, siete tutti invitati ad una trasmissione LIVE che parlerà dell’importanza dell’informazione nell’era di questa pandemia. Si tratta di una iniziativa lanciata da Monnalisa Bytes, il progetto di una piattaforma di informazione scientifica che stiamo creando come Jumper insieme alla ricercatrice Emma Gatti e di cui vi abbiamo già parlato. Questa diretta, dal titolo Mala informazione che fa male è interessante per tutti, non certo solo per chi si occupa di scienza, perché è evidente che, proprio in questo periodo, abbiamo tutti capito l’importanza della corretta informazione per comprendere e superare la situazione drammatica che ha stravolto la vita di tutti, in tutto il mondo. Se da un lato, le news online sono cresciute quasi del 45%, raggiungendo oltre 40 milioni di utenti mensili (qui i dati aggregati), la grande preoccupazione – non solo nostra – è che non tutta l’informazione sia stata davvero precisa, affidabile, utile, anzi: a volte è stata davvero dannosa. Visto che questo è l’obiettivo del nostro progetto, ci siamo domandati cosa non ha funzionato, ma, specialmente, l’abbiamo chiesto a chi, per professione, ruolo e addirittura missione, ha vissuto sul campo questo problema.
Emma condurrà quindi questa intervista in diretta (il sottoscritto aprirà la “trasmissione” presentando l’iniziativa e introducendo gli ospiti) che prevede la partecipazione, come ospiti, della dott.ssa Cristina Belgiovine, immunologa presso l’Istituto Humanitas di Rozzano (MI) ed Erica Frignani, dottore in Science Infermieristiche presso l’Istituto carcerario di San Vittore (MI). Qui di seguito trovate la scaletta delle domande:
- Cattiva informazione da parte degli scienziati: che cosa è andato storto? In questo periodo non solo gli scienziati “legittimi” si sono contraddetti a vicenda, ma c’è stata una insorgenza massiccia di “virologhi da salotto“, esperti che hanno dato opinioni completamente sbagliate. Che cosa è successo?
- Incongruenze tra l’esigenza di una buona comunicazione e quello che invece è stato detto e fatto. Quanto la cattiva comunicazione ha influito sul vostro lavoro?
- La complessa relazione tra scienza e media: quali sono i messaggi che più sono stati travisati?
- Gestione della comunicazione in tempo di emergenza: che cosa si sarebbe potuto fare di meglio, sia in termini di comunicazione al pubblico, sia in termini di comunicazione?
- Che cosa servirebbe in futuro per instaurare una migliore comunicazione tra scienza e media, e scienza e pubblico?
Questa iniziativa verrà trasmessa, contemporaneamente, sulla pagina Facebook di Jumper e sui profili personali di Emma e della dottoressa Belgiovine; chi non riuscisse a partecipare Live (sarebbe un peccato, le dirette sono belle proprio perché … “sono il bello della diretta”), potrà visualizzarlo poco dopo anche su YouTube (potevamo fare anche la diretta contemporanea su YouTube, ma preferiamo concentrare gli utenti su una sola piattaforma per sentirci più “uniti” ;-) )
Il motivo di questa diretta, oltre al desiderio di parlare di questo tema, così attuale ed importante, è anche per invitare tutti, ma proprio tutti, a partecipare alla fase finale della nostra campagna di Crowdfunding, che si chiude il 30 maggio: abbiamo superato, con grande felicità, ma anche con immensa riconoscenza, il valore di 5000 euro che era l’obiettivo principale ed ufficiale, ma abbiamo rilanciato per poter avere più risorse per far crescere più velocemente e con maggiore qualità il nostro progetto, e ora siamo ad un passo dalla vetta dell’Everest (beh, diciamo, che stiamo raggiungendo gli “8000”, la categoria delle montagne più alte del mondo, per l’Everest, che supera gli 8800, per ora guardiamo più all’Annapurna, che si attesta a 8091 metri, poi semmai pensiamo al K2…). Questo obiettivo è fondamentale anche per avere sufficienti risorse da distribuire, tra ricercatori e creativi che stiamo chiamando per realizzare i primi contenuti, per la programmazione del sito che stiamo progettando molto elaborato e affascinante per riuscire a parlare di contenuti di valore ma con un approccio affascinante, coinvolgente, contemporaneo.
E’ una scommessa che abbiamo lanciato, e che vogliamo realizzare anche per dimostrare che oggi chi ha un sogno, un obiettivo, un vero progetto può realizzarlo, che l’unione che la rete può creare come nulla – nell’umanità – ha potuto in passato, e proprio in questo momento in cui la “vicinanza” è un bene difficile da vivere, che è possibile fare grandi cose, “tutti insieme”.
Far crescere Monnalisa Bytes non sarà solo un successo per noi, lo sarà per tutti, perché questo è un laboratorio che servirà a tutti: come detto, come utenti/cittadini, che hanno diritto di avere una informazione più curata e anche più vicina, anche per i giovani che tendono a sfuggire dai media tradizionali e spesso si perdono in piattaforme che hanno la forte predisposizione ad una informazione superficiale): pensiamo ai nostri figli e alle nuove generazioni che presto prenderanno posizioni nella società e che potrebbero non essere pronte. Ma è anche una sperimentazione che potrà dare a tutti coloro che lavorano nell’informazione, sia questa giornalistica, ma anche visuale (come i fotografi), l’opportunità di poter studiare come, nella pratica, ci può essere spazio per sviluppare attività che possono crescere e trasformarsi in realtà. Aiutarci significa anche aiutare tutti.
Quindi, partecipate tutti, condividete questo evento sui vostri social, informate tutti, ma proprio tutti, ascoltate la “trasmissione” e contribuite come potete, per arrivare sulla “vetta” basta anche pochissimo, se siamo in tanti!
Mala informazione che fa male
Come una cattiva informazione ha creato problemi durante l’urgenza Covid-19. Un incontro a casa di Monnalisa Bytes, in diretta streaming su: