La rivoluzione è arrivata non certo inattesa, almeno non da chi ha guardato le evoluzioni commerciali di Adobe nell’ultimo anno, ovvero dalla nascita della CS6 e la contemporanea disponibilità della versione Creative Cloud: una soluzione che già lo scorso anno proponeva un modello di business (per Adobe) e di acquisto (per gli utenti) dei software non in soluzione “perpetua”, ma nell’ottica del “diritto di utilizzo”, una soluzione che dovrebbe essere enormemente apprezzata dai creativi, perché è proprio questa la medesima logica che viene usata in ambito creativo per vendere il proprio prodotto (fotografie, video disegni, scritti: il diritto di utilizzo e non la cessione del bene). Rispetto ad un anno fa, lo step dell’altro giorno compiuto da Adobe è stato definitivo: con la nascita della Creative Cloud (CC) sparisce il concetto di “possesso” del software ed esiste solo quello di “utilizzo”. Per farla semplice, spariscono “le scatole”, e sparisce anche il ruolo del “rivenditore”: si compra la licenza d’uso on line, scegliendo l’opzione che si desidera, si paga con la carta di credito e si parte.
Prima di analizzare “quanto si paga”, è bene capire un paio di cose, che reputiamo oggettivamente positive (e non siamo qui a fare marchette… quando abbiamo e avremo critiche da fare, le faremo, come abbiamo sempre fatto).
1) Se qualcuno ancora non lo ha capito, la Adobe Creative Cloud (oggi si chiama appunto Adobe CC, sparisce il termine CS e le relative numerazioni) non si usa “online” e ancor meno si usa tramite un browser come capita per alcuni software web based (come per esempio Google Docs): si scaricano, si usano, si salvano i files esattamente come si fa nelle versioni “inscatolate” anche perché sono esattamente come quelle. Uniche cose che cambiano sono che la licenza d’uso viene rinnovata ogni mese (e solo in quel momento è necessario essere on line per la verifica del diritto di uso; se non potete collegarvi in quel momento, si attiva un servizio che ve lo ricorda per qualche giorno, per evitare che si blocchi l’uso del software istantaneamente).
2) Se è vero che smettendo di pagare non si avrà più l’uso del software (come un affitto), è anche vero che non si pagano più gli aggiornamenti: appena il software viene aggiornato, si potrà scaricare ed usare. Saremo sempre aggiornati in tempo reale, e questo sarà un grande passo in avanti nell’evoluzione del nostro lavoro.
3) Esistono piani per “singole applicazioni” (del tipo: uso solo ed unicamente Photoshop), ma il vero vantaggio sarebbe quello di possedere tutti gli applicativi (proprio tutti), perché – senza considerare gli sconti per chi ha già delle versioni precedenti – si spende poco di più e si entra a pieno titolo nell’uso di quella che, una volta, si chiamava Master Collection. Per farla semplice, con poco più di 50 euro al mese + Iva si ha a disposizione per esempio
Photoshop (e sappiamo cosa farcene)
Lightroom (che rimane però l’unico pacchetto che si può acquistare in modo “perpetuo”)
Premiere (così possiamo fare montaggio video)
After Effects (sarà il prossimo tool che amerete, dopo Photoshop… scommettete?)
SpeedGrade (per fare “coloring” di video)
Audition (perché l’audio bisogna gestirlo bene nei progetti multimediali)
inDesign (così possiamo fare brochure, riviste e pubblicazioni per iPad e smartphone)
Acrobat (così possiamo convertire files in PDF da inviare a chiunque)
E questa è solo una lista parziale, si può spaziare in molti altri software, ma abbiamo citato quelli che, secondo noi, sono i principali protagonisti dell’attività di un fotografo, come lo intendiamo noi: specializzato e flessibile, amante del lessico tradizionale della fotografia, ma anche dei nuovi media e delle nuove opportunità (creative e di business). In più ci sono molti servizi: da 20 Gb di spazio online per condividere lavori (con i clienti, con i collaboratori, con “noi stessi” per vedere i lavori sia su computer che sui device mobili) e poi la possibilità di avere un account “PRO” al social network creativo per eccellenza, Behance, recentemente acquisito da Adobe. Cosa ce ne facciamo? Per esempio delle gallerie del nostro portfolio, accessibile al mondo (tra l’altro, se volete, potete seguire le attività che svilupperemo proprio su Behance a breve: seguiteci qui)
La cosa interessante in questa politica economica è che si riesce a programmare: si sa che ogni mese il nostro costo per essere perfettamente allineati nel software è di 50 euro (24 euro circa se avete “almeno” una CS3). A vita? Si… a vita e questo è forse l’elemento di maggior disturbo: siamo un Paese che acquista le case e non le affitta, siamo una popolazione che cerca ancora un “posto fisso” senza capire che non esiste più, che dichiara con eccessiva facilità “Si, per sempre”, e poi non manteniamo la promessa, che paga i contributi sperando di avere una pensione che non sembra più raggiungibile. Il mondo non è più quello stabile e immobile che forse i nostri nonni conoscevano… oggi abbiamo qualcosa, domani forse no: ci dobbiamo abituare al fatto che per avere bisogna accettare l’insicurezza che domani potremmo rimanere senza nulla. Fa male? Forse, ma sarà sempre più difficile uscire da questa logica, oggi e nel futuro.
Qualcuno dirà: ma perché non posso rimanere con la mia “vecchia versione… che va così bene?”. Certo, si può rimanere indietro, ma prima o poi quella versione non funzionerà più sulle nuove macchine e da subito non si potrà sfruttare i vantaggi e le potenzialità delle nuove funzioni. Alcuni insisteranno… ma io non ne ho bisogno, vado bene così, e non c’è discussione con chi crede che il mondo possa fermarsi, perché non siamo noi (voi, il sottoscritto, la comunità) che possiamo cambiare i fatti, e i fatti sono quelli di un mondo che viaggia veloce. Altri ancora potranno dire: non mi sta bene, quindi “cambio” fornitore di software, e in questo c’è un’analisi interessante. Non pensiamo, infatti, che tutto sia eterno, con questa mossa Adobe immette sul mercato una potenzialità e un rischio per se stessa: quello che altri seguano altre strade, ed anche questo è da considerarsi una bellissima cosa. L’innovazione è fatta di coraggio, di nuove idee, di rischio, di nuove opportunità: personalmente uso moltissimo dei software per elaborare le immagini che non sono di Adobe, e alcuni li trovo spettacolari, al tempo stesso non posso nemmeno ipotizzare di poter rinunciare a molti dei software di Adobe; in futuro chissà: la sfida è aperta non solo dal punto di vista delle prestazioni e delle funzionalità, ma anche da quelle dell’offerta commerciale.
Pensate bene: quanti di voi hanno una versione attualissima di Photoshop? Pochi, vero? E perché – nel caso – non lo avete aggiornato? Molto semplice: costi (del software o addirittura del computer: se usate ancora un Mac con processore PowerPC per esempio siete rimasti fuori dagli aggiornamenti degli ultimi anni). E visto che il problema dei soldi si sta vivendo in modo molto evidente, specialmente in questi ultimi anni, c’è da chiedersi (molti se lo stanno chiedendo) se ha senso pagare a vita un software, ogni mese, oppure se rimanere alle versioni precedenti (non possiamo più dire “acquistare il pacchetto” perché non è più possibile). Facciamo due conti…
– Se avete una versione (comprata….) almeno CS3 – stiamo parlando di un software del 2007 – potete iscrivervi il primo anno a soli 29.90 euro al mese iva compresa per avere tutti i pacchetti, e a 9,99 euro iva compresa per avere un solo pacchetto. Significa che pagherete meno di 300 euro + Iva all’anno (con pagamento mensile di 24 euro + iva) per avere tutti i software che vi servono, oppure meno di 100 euro + iva all’anno per avere Photoshop “quello tutto nuovo” (8 euro al mese…). Fare una discussione su un costo di questo tipo, considerando le ore e i giorni che ci passiamo (e quello che possiamo fatturare) su questi software, ci sembra privo di senso. Se è “una spesa eccessiva” vuol dire davvero che dobbiamo cambiare mestiere.
– Più interessante è capire: prima chi aggiornava Photoshop ad ogni versione spendeva una cifra attorno ai 150/200 euro per avere una versione che però rimaneva di “Proprietà”, e questo è un parametro su cui fare una valutazione: oggi si pagano 1o0 euro circa all’anno per non “possedere” nulla. Al tempo stesso, queste discussioni vengono fatte da chi parla “in teoria” (ovvero, chi pirata il software e vuole avere una motivazione per dire che “i cattivi sono quelli che vendono il software ad un costo troppo alto). Chi era abituato ad aggiornare il software, troverà probabilmente questa soluzione più valida e vantaggiosa: si è sempre in linea con gli aggiornamenti (che in certi casi sono fondamentali per sfruttare la potenza delle macchine: il passaggio da 32 a 64 bit ne è un esempio).
– Certo, per chi non ha mai comprato il software, il costo al mese è un poco superiore (50 euro + iva per tutti i software, 19 euro + iva circa solo per Photoshop o altro software singolo), e sarà così anche per coloro che, dopo il primo anno, decideranno di proseguire l’abbonamento e non potranno avere lo sconto di “ingresso” in quanto utenti che passano da un vecchio prodotto, ma stiamo comunque parlando di cifre che, una volta acquisite come costo nella testa, potremo calcolarle con precisione nei nostri budget annuali (o più facilmente mensili).
– Adobe, attaccata da alcune persone delle comunità dei fotografi internazionali, ha fatto ventilare (ma non è detto, quindi non fateci affidamento, al momento) la possibilità di pacchetti ottimizzati per i fotografi, che per esempio sono abituati ad usare sia Photoshop che Lightroom, che come detto può essere acquistato ancora a “parte”, ad un costo attorno ai 130 euro. Se si fanno due conti… oggi se si acquista LR e un solo software (Photoshop) si paga nel primo anno circa 100 euro di Creative Cloud + Iva + all’instante dell’acquisto altri circa 100 euro + iva per LR, per un totale di circa 200 euro. Ha senso? Con cento euro in più (pagati in “rate” mensili”) si ha Photoshop, Lightroom e … decine di altri software. Secondo noi non ha senso ghettizzare i fotografi ad una comunità che magari potrebbe risparmiare qualche decina di euro all’anno per avere solo due software (per certi versi complementari). Il mondo dell’immagine ha bisogno di ben di più, e rimanere isolati non ci sembra una bella idea. Rimane poi in Italia il piccolo problema del definire “chi sono i fotografi”… ma questa è una storia a parte.
Speriamo che questo articolo possa chiarire i dubbi, ma anche aprire la mente: il software sta cambiando, e noi anche, con lui. Dobbiamo fare ragionamenti concreti: abbiamo bisogno di strumenti, dobbiamo essere efficienti, dobbiamo essere flessibili per cambiare nel corso dell’anno le nostre convinzioni (del tipo: oggi non ci interessa il video, poi arriva un cliente che ce lo chiede… o noi iniziamo a volerlo proporre perché altri concorrenti lo fanno e guadagnano tanto; oppure fare un prodotto su iPad, un album di matrimonio o un catalogo o un portfolio/app sul nostro lavoro: se abbiamo solo Photoshop non possiamo fare tutto questo). Avere tutto ci impone di usare/sfruttare quello che “paghiamo”, ed è una spinta psicologica e creativa non indifferente. Lo diciamo non per fare felice Adobe, ma per ragionare insieme sull’evoluzione, che a volte è fatta anche di prodotti (non sempre, come purtroppo si legge in giro). E, per finire, non si parlerà più di aggiornamenti “pesanti”, come i passaggi da una CS all’altra, ma aggiornamenti continui, che consentiranno di avere le novità quando disponibili, e non quando “pacchettizzabili”.
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Disclosure Statement (Comunicazione informativa)
Sunday Jumper è una pubblicazione gratuita, inviata a circa 7000 fotografi professionisti. In alcuni casi, parliamo di argomenti che sono trattati e sviluppati all’interno di corsi (i Jumper Camp) e all’interno di JumperPremium. Per esempio, parliamo di After Effects nei primi video di JumperPremium2013, ma solo perché pensiamo che sia interessante per i nostri abbonati. Gli stimoli lanciati dal Sunday Jumper non sono influenzati dal desiderio di “vendere” i nostri prodotti, trattiamo semplicemente argomenti nei quali crediamo, e che quindi segnaliamo. Il nostro approccio all’informazione si basa e si è sempre basato su etica e correttezza e su una continua ricerca, possibile anche grazie al ritorno di chi investe una modesta cifra all’anno per le nostre iniziative “a pagamento” (se volete, pensateci!).
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Lucia says:
Non ho capito molto bene come funziona questa cosa, ma mi pare una soluzione che va bene per i posti dove ci sono connessioni veloci capillari. Abito in una cittadina di provincia dove la fibra ottica è al di là da venire e l’adsl va a singhiozzo. Col cavolo che riesco a lavorare in un cloud!
Luca Pianigiani says:
Ciao Lucia: non hai letto il punto 1: non si usa “ONLINE”, si usa come sempre, l’unica cosa che una volta al mese viene inviato un dato di pochi KB al server di Adobe per poter confermare l’autorizzazione. I programmi, i tuoi file e tutto rimangono sul tuo computer. Ovunque tu sia, non importa essere connessi e tantomeno essere connessi velocemente. Tutto chiaro? :-)
dario tettamanzi says:
Trovo tutto molto interessante…
Anche se il titolo dell’articolo é un po’ “ingannevole…”
“E ORA BASTA! SMETTIAMOLA DI COMPRARE PHOTOSHOP!”
In realtà con questo nuovo sistema lo compreremo mensilmente per tutta la vita (professionale si intende)…
Certamente sarà un’acquisto più sensato, aggiornato e completo (con molti altri software fondamentali per l’evoluzione del nostro lavoro…)
L’unica “scomodità” potrebbe essere la necessità di “rinnovare” mensilmente…
Così, al brucio, non mi spiacerebbe avere la possibilità di avere degli “abbonamenti” di 3, 6 o 12 mesi… potrebbero avere un costo più interessante e un impegno di gestione amministrativa più leggera
Comunque grazie per il tuo impegno e la tua attenzione.
Saluti,
Dario
Luca Pianigiani says:
A volte le provocazioni (come quella del titolo) servono per attrarre l’attenzione: statisticamente, è il SJ più letto degli ultimi mesi :-) per quello che riguarda l’opzione pagamento, dovrebbe essere disponibile anche l’opzione con pagamento di 12 mesi anticipato, ma controllo e faccio update più tardi :-)
Luca Pianigiani says:
Basta non aggiornare la versione installata. Cosa che ovviamente ti viene segnalata dal programma di installazione. Nessun trucco su questo fronte :-) e ovviamente, se invece si cambia computer si può passare la licenza da uno all’altra (la Microsoft ha tentato l’operazione di bloccare la licenza sul computer … Sono stati bastonati: gli utenti non sono stupidi !) :-)
Fabio says:
C’è la possibilita che una volta installata una nuova versione questa non sia più compatibile ad esempio con il tipo di processore o sistema operativo e quindi ci si veda costretti a cambiare macchina?
Luca says:
E’ un business che sta rendendo entusiasti molti utenti (io in primis) e che guarda avanti.
Dal mio punto di vista mostra la saggezza di Adobe nell’affrontare il periodo di crisi, per aiutare sì loro stessi, ma anche i clienti (i costi sono davvero un punto di forza).
E non capita molto spesso.
Qui è ancora troppo presto ed è più un futuro che il presente, come in tutte le cose, purtroppo.
È verissimo inoltre quello che hai scritto sull’abitudine tutta italiana di comprare.
Ne approfitto quindi per un consiglio: sto noleggiando attrezzatura apple (iphone 5, mac etc.) da http://www.cuordimela.it
Si noleggia con partita iva e si detrae subito il 100%.
Ricordo qualche anno fa Paolo Cecchin (durante un jumper day mi sembra) che consigliò ai presenti di noleggiare e non comprare, che è un ottimo metodo per avere attrezzatura sempre nuova e mai di proprietà (con cuordimela ho l’assicurazione per il furto compresa nel noleggio e si vive con molta più tranquillità).
Insomma, non ha senso comprare un iphone 5 oggi per ricomprare l’iphone 16 nel 2014.
Luca
Muaurizio says:
La trovo una pessima soluzione. Oramai da anni aggiorno i miei SW Adobe e non a versioni alterne, per motivi economici ma anche perché tra una versione e quella successiva non ci sono mai stati cambiamenti epocali. Non mi piace che sia il venditore a decidere quando aggiornare il mio SW, non mi piace che se decido di fermarmi butto tutto. In generale non mi piace l’idea di correre dietro all’ultima versione, vale per tutto: SW e HW. Capisco che sia un metodo per contenere la pirateria ma così spalancano le porte al SW free, ma soprattutto alla concorrenza, che sono certo non si farà sfuggire l’occasione di evidenziare gli aspetti negativi. Siamo sicuri che gli hacker saranno più lenti dei programmatori della Adobe ad aggiornare i crack? Pessima, pessima, scelta!! Adobe ripensaci!!
Luca Pianigiani says:
Il software nuovo è meglio di quello vecchio. Sempre è comunque (ad esclusione delle incompatibilità con le macchine vecchie).
Nulla ti impedisce di non installare gli aggiornamenti, in realtà :-)
La pirateria non si combatte, vincerà sempre tra coloro che non lavorano davvero con i software e pretendono quindi sicurezza. Che sia scatola o accesso, o DRM…. Serve una presa di coscienza di civiltà, e di comprendere che la strada deve portarci in avanti. Comunque, va anche detto che chi pirata i software sono i pirati, non gli hacker…
Maurizio says:
Ciao a tutti, personalmente sono da giugno scorso su cc perché a 29 euri non me la sono sentita di dire di no. In quest anno contavi di studiare il mondo che sta attorno alla fotografia ( video , ipad ) e l’occasione di avere a disposizione i sw di adobe mi sembrava spingermi in quel senso. La mia esperienza é positiva anche a livello economico. Segnalo che la licenza é valida su due computer che non possono peró usare il software contemporaneamente. Unico neo all’inizio del mio contratto quando mi ero informato per l’uso offline ( ad agosto non avevo a disposizione internet. Per qualche motivo i sw si sono bloccati e quindi ho buttato via un mese. In genere cerco di tenere i sw aggiornati perché anche se i cambiamenti non sono epocali i miglioramenti sono costanti ( vedi nella cs6 la possibilitá di gestire video in photoshop col flusso che giá conosco per la fotografia, o la possibilitá di usare gli oggetti avanzati per i filtri di sfocatura ). Era evidente che ci avrebbero portato a questo punto ma in cambio abbiamo l’accesso a sw come edge animate , in design, premiere , muse…Una cosa invece devo verificare e mi fa incazzare. Come é successo per l’australia ( dove si alzarono forti proteste ) mi sembra che le licenze costino meno negli usa che da noi…e non di poco.
sante castignani says:
Intanto un saluto a tutti, e a Luca in particolare, dopo un po’ di tempo che non ci si incrocia :)
Io ho seguito con molta attenzione la faccenda, e mi pare di poter dire, anche se spero di sbagliare, che non è stata presentata con totale esattezza sotto il profilo economico; è vero che il primo anno chi dispone di una CS3/6
paga (per il solo Photoshop) 10 euro al mese (arrotondo), ma trascorsi i primi dodici mesi si passa definitivamente a 25 mensili; ovvero, 450 euro nei 18 mesi che sono il periodo canonico di Adobe di aggiornamento SW; ovvero, circa il doppio di quel che si sarebbe speso aggiornando normalmente.
E qui a mio avviso sta l’errore di Adobe, quello che ha fatto insorgere le comunità web, e forse ha contribuito a far perdere al titolo 7 punti Nasdaq in una settimana, l’aver messo assieme due distinti cambiamenti, uno di formula di utilizzo, e l’altro di listini; avrebbe dovuto fare una cosa per volta, mantenendo all’incirca lo stesso prezzo nella fase del passaggio dal boxed al CC; così come del resto aveva gradualmente iniziato ad abituare l’utente all’idea di non poter saltare aggiornamenti ;)
Diversa è la situazione per la suite completa, più conveniente; ma a me non piacciono le vendite (o svendite) forzose; se tutta la suite costa 50 euro, perché per il solo PS me ne chiedi 25?
E soprattutto, perché se un domani cause di forza maggiore mi costringessero a non poter più pagare, non si prevede comunque la possibilità almeno di aprire e convertire i vecchi files? Mi riferisco ovviamente a files complessi, layered, non compatibili con applicazioni di concorrenza. Vieceversa, con la formula attuale, se smetti di pagare, non hai più alcun sofware a disposizione; Io non credo che la gente si sia arrabbiata per il cambiamento in sé, quanto perché quest’ultimo è stato condotto in modo confuso, mal comunicato, e mal congegnato; anche il fatto che si vadano a punire gli utenti regolari, mentre nulla viene fatto contro i pirati (dichiarazione Adobe, che ammette che come si cracca un seriale così si cracca una validazione) non aiuta a stemperare la questione…
Staremo a vedere, personalmente avendo PS CS6 (nel video preferisco Final Cut), posso ancora stare un poco alla finestra, e anche fare il tifo per qualche applicazione di concorrenza, che anche se non potrà seriamente attentare alla supremazia Adobe, potrà magari spingere quest’ultima a rivedere alcune posizioni, particolarmente sul versante dei prezzi, dove pare che la lezione Apple dell’Appstore (prezzi bassi, milioni di applicazioni vendute, zero pirateria) non sia servita a molto :D
Luca Pianigiani says:
@Sante: siamo contenti di ritrovarti, eravamo preoccupati e ci mancavano i tuoi interventi intelligenti e provocatori.
Credo che il Nasdaq si sia preoccupato più della riduzione possibile del fatturato di Adobe, e non del suo possibile successo alla faccia di fotografi e creativi: purtroppo le azioni seguono una visione molto “cieca” dell’innovazione, fatta di utili e di ritorni a brevisssimo… non conviene fare strategie sul futuro basandosi sull’andamento del mercato azionario, purtroppo.
Sul concetto della poca differenza di costo di una sola applicazione rispetto a tutte… sono super d’accordo, ma al tempo stesso ne comprendo la strategia, che è quella del bundle: ad Adobe (così come alla Barilla, alla Nestlé, alla Unilever fa molto comodo dare tanto in cambio di poco in più, e se prendi poco allora lo strapaghi.
Approvo, condivido e controfirmo il fatto che Adobe negli ultimi due anni (forse più) abbia comunicato poco, male e in modo confuso, forse per confusione strategica. Speriamo possano cambiare le cose: serve avere dei punti di riferimento nelle aziende, che devono essere in grado di ascoltare e capire, e non solo di proporre prezzi e sconti.
Vedremo, questi dialoghi sono rari in Italia, chissà che anche in Adobe capiscano che il confronto e l’incontro è molto utile.
Barbara says:
Appena ho aperto partita iva qui ad Amsterdam ho fatto l’abbonamento al Cloud e con molto entusiasmo. Uso almeno 4 software in maniera pesante e pago un prezzo ragionevole ed accessibile. Manna dal cielo per me che in alternativa avevo solo l’essere “illegale” o starmene li a guaradre :-)
andrea says:
Ciao a tutti. Io conos o photoshop dalla versione 2.5! Se fossi rimasto fermo a quella versione non potrei de finirmi fotografo moderno e creativo. Possiedo la production premium cs6 e sono indeciso…indeciso perché non uso tutti quei software per il mio lavoro. E’ utile conoscerli perché potrebbero venir utili un giorno, ma ciò che non mi piace e’ il passo obbligato, siamo un numero di carta di credito da cui prelevare i soldini e per la mancanza di tutorial in lingua italiana. Spero abbiate capito il mio pensiero. Ciao.
Luca Pianigiani says:
Andrea, ho paura che siamo un numero di carta di credito in quasi tutto (supermercato, tasse, software). Capisco il malessere, però; al tempo stesso i passaggi sono ormai già definiti, e alla fine credo che siano più vantaggiosi che svantaggiosi. Ci sono dei software o dei servizi che pago una volta al mese e che quando mi arriva la notifica del prelievo dalla carta di credito mi regala piacere (che bello che ci sono): è il caso di Evernote (5 euro al mese), di Dropbox Pro (13 euro al mese), di Spotify (9,90 al mese). Sono servizi che mi migliorano la vita. Tante altre cose invece, le pago e non trovo alcuna soddisfazione. La sfida della CC di Adobe è quella di entrare a pieno titolo in questo “piacere”… altrimenti si andrà oltre, verso nuove strade.
Giovanni Salici says:
A me francamente 50 € al mese ovvero 600 all’anno non mi sembrano un affare!
Anche se verrò additato come uno che non si muove e resta nel passato.
Buona notte .
Luca Pianigiani says:
Giovanni, il problema vero è: quanto hai pagato il software che usi tutto il giorno per lavorare? anche perché se parli di 50 euro al mese vuol dire che non hai una licenza attiva e ufficiale da almeno il 2007. Capisci qual è il vero problema?…
Giovanni Salici says:
Se nn ricordo male circa 500-600 per l’aggiornamento Master due anni fa (versione edu in quanto insegno anche). Ma al di là di questo bisogna anche farsi domande (e dovrebbero farsele anche le aziende che continuano a mungere come se noi fossimo :) v…. ) sui tempi odierni, sul momento storico economico ed anche su quanto sia effettivamente importante e necessario lavorare sempre col sw + aggiornato. Per la maggior parte di noi (magari mi sbaglio) forse si può usare un SW per 5 anni senza correre dietro a tt gli aggiornamenti.
Per quanto riguarda me ed il discorso del momento economico sociale, cerco di mettermi nei panni dei clienti e andare incontro con prezzi sostenibili. Non ho mai visto questo sforzo da parte dei nostri fornitori.
Quindi non sono contro al nuovo concetto di affitto (benché preferirei poter scegliere una strada) ma francamente i costi generali di attività sono sempre peggio insostenibili.
Risultato: dilettanti che invadono il ns mercato perché tanto hanno altri “mestieri” con cui si mantengono, abusivismo dilagante, e bla bla … che tutti conosciamo.
Puoi anche dirmi che sono pessimista … ma io mi sento più :) “realista” :) ciao a tutti.
Luca Pianigiani says:
Se hai una versione di due anni fa, allora hai sbagliato i conti: sono sotto i 300 euro all’anno. Se hai diritto ad una licenza EDU, anche meno. La politica dell’affitto del software E’ un modo per le aziende di venire incontro alle esigenze di un mercato che vuole andare avanti. Nessun mercato lavora per potersi bloccare per 5 anni, e non è questione “di correre dietro agli aggiornamenti”, ma di seguire le evoluzioni e trarne profitto; chi sta fermo e si lamenta perché le cose vanno indietro e non avanti… è davvero e sempre pessimista. I dilettanti invadono i territori più semplici, quelli che tutti possono raggiungere. Perché si da sempre la colpa al mercato, al mondo… e mai a noi stessi?
Francesco Sgherri says:
Sono passato alla CC fin da quando è uscita, circa un anno fa, aggiornato da CS 4, e mi trovo benissimo… ;-)
sante castignani says:
Luca, scusa se insisto, i prezzi cui fai riferimento per clienti esistenti valgono solo per il primo anno, è chiaramente specificato: https://creative.adobe.com/plans?plan=individual&store_code=it
Luca Pianigiani says:
ma infatti non ho detto il contrario… l’ho detto? Se ti riferisci alla risposta data a Salici, confermo quello che ho detto; il costo (del primo anno, sottinteso) è della metà. E rimane tale nel caso di licenza Edu. C’erano altri punti non chiari?
sante castignani says:
Si, mi riferivo a quella risposta :) tutto chiaro!
Nunzio Bellini says:
Quindi, se ho capito bene, dovremo pagare a vita per poter usare il software, riaprire i files archiviati ecc.
Brava Adobe che ha trovato il modo per crearsi una rendita vitalizia, non è il problema dei 30/50 euro /mese è che non sono io a decidere. E,francamente, non sento la frenesia di “correre dietro agli aggiornamenti”..sembra che il software non sia più un mezzo ma un fine, un “cavolo ma non hai l’ultimo aggiornamento di PSD?, ma come fai?” come quelli che compravano le reflex per esibirle nel negozio del fotografo e non per fare foto.
Ovviamente parlo a titolo personale, ma francamente non sentivo il bisogno di questo altro “lacciuolo”.
Ma se ci fermassimo un attimo a riflettere?
Luca Pianigiani says:
ok, attendiamo le riflessioni, dopo l’attesa ;-)
In ogni caso, almeno per quanto ci riguarda, non pensiamo che le persone debbano essere ghettizzate tra quelli che hanno l’ultima versione del software e quelle che non ce l’hanno: purtroppo abbiamo visto l’orrore in entrambi i casi, così come la meraviglia e la bellezza in entrambi i casi. Se uno non vuole aggiornare il software per scelta, non deve dare nulla. Chi pensa e trova importante l’aggiornamento, lo potrà fare con investimenti inferiori e meglio calibrati (invece che tanto subito, un pagamento suddiviso in piccoli pagamenti mensili). La scelta è personale, l’evoluzione non è determinata dai software, ma neanche dalle scelte personali… il mondo si muove a prescindere dalle nostre decisioni.
Larry says:
non vedo nulla per cui entusiasmarsi Luca. Questa di Adobe è una sciocchezza che gli costerà cara. I primi sondaggi dicono che i clienti sono per l’80% contrari. Le ragioni sono molteplici. Non so te, ma la gente preferisce tirare fuori i soldi quando vuole lei, non quando vogliono gli altri. La richiesta economica in Italia è maggiore che in USA. Una volta c’era una ragione – trasporto, dazi doganali, costi di stampa manuali, pirateria ecc. Ora tutte queste “ragioni” decadono, eppure noialtri paghiamo di più. Sul fatto, come dicevi a qualcuno, che ogni nuova versione del software sia migliore della precedente… beh, la storia di Adobe è costellata di software fallimentari (Pagemill vs Dreamweaver e qualcuno potrebbe insinuare che Freehand aveva più funzioni intelligenti di Illustrator), oltre di patch dell’ultimo minuto. Alla fine non mi meraviglierei affatto se Apple comprasse Quark e, unendo i brevetti a disposizione di entrambe, saltasse fuori un prodotto concorrente a 499€ tuo per sempre.
Luca Pianigiani says:
Vedi, Lorenzo: sono i punti di vista che sono diversi. Io non credo ad un “solo” software oggi, allo stato attuale, ma un ecosistema. Lo è quello dei tablet e degli smartphone (che è il futuro, ne sono convinto), lo è in parte quello di Adobe, con pregi (tanti) e difetti (tanti).
Per quello che riguarda i costi diversi, è un problema abbastanza fastidioso. In parte è dovuto alle tassazioni che in Italia sono superiori (non è che spariscono, se il prodotto diventa digitale), ma Adobe dovrebbe giustificare in modo serio queste differenze di costi (e non solo Adobe, a dire la verità: vale lo stesso per Apple – sia hardware che software – che tutti gli altri).
PageMill… LOLL ok, andiamo sulla preistoria… Si, ci sono stati software più promettenti in partenza di quelli che si sono sviluppati dopo, ma è così per l’industria tutta (Betamax, VHS, eccetera).
Dubito, infine, che Apple abbia da comprare qualcosa da Quark… però vedremo ;-))
Larry says:
Per non parlare di Adobe Flash neh!
Lucaditoscana says:
No, io non sono per niente d’accordo! ho acquistato il mio primo PS regolarmente nel 1995 poi a seguire aggiornamenti vari fino alla cs6 di 6 mesi fa’. Utilizzo regolarmente PS, ID, AI, LR,ed AcrobatPro, e dovrei fare i salti di gioia, ed invece li faccio rabbia, perche’ mi sento profondamente tradito da un’azienda alla quale ho sempre dato fiducia. Oggi invece mi mette un coltello alla gola, ecco perche’ :
Io saro’ rozzo nei miei ragionamenti, ma alle novelle ho smesso di crederci da tempo, Adobe deve aumentare il fatturato e ha 2 modi, o acquisisce piu’ clienti o fa pagare piu’ soldi ai clienti che ha, Adobe ha scelto la seconda via, la piu’ sicura, sperando su questa scia anche di acquisire nuovi clienti, ( ed in parte sara’ cosi’) visto che in questo momento il cloud e’ cool;
E io dovrei gioire per il risparmio? Baggianata colossale!!
Adobe i conti ( con i fogli di Excel ) li sa fare molto bene, e sa perfettamente che la maggior parte degli utenti nel mondo ( e rimarco nel mondo, non solo in italia) non si precipitava ad aggiornare ogni singola versione, ma almeno ogni 2 se non 3. Portare tutti i clienti ad aggiornare ogni versione e’ lapalissiano, che sia il desiderio piu’ grande di ogni produttore di sw al mondo, Adobe forte della sua posizione di leader del settore grafico ha reso questo suo desiderio un obbligo per i suoi clienti, Adobe e’ l’unica che al momento puo’ gioire per questa operazione, perche’ almeno nei calcoli a tavolino ha realizzato il suo sogno piu’ grande, con enorme incremento degli utili che pagheremo noi.
Il sw sempre aggiornato:
proviamo a fare un sondaggio, chiediamo a 7000 fotografi di questo post, quanti di loro in questo momento usano effettivamente funzioni di photoshop CS6 che non sono presenti su photoshop CS5.5??? si arriva all’1% (70 fotografi) ? Io credo di no. ( proviamo a ripetere la domanda anche per ID, AI, ma vedrai che cambia poco).
Tutti i sw a disposizione:
Il tempo della vita non e’ infinito, o lo passi a lavorare ( e cercare lavoro) o lo passi a studiare i software, un individuo normodotato che deve anche vivere del proprio lavoro, da solo nella sua vita non e’ in grado di conoscere bene tutti i sw Adobe, e se anche ci riuscisse non avrebbe di certo il tempo materiale per lavorare con tutti quanti, (Esclusi naturalmente i casi eccezionali come jumper, piu’ unico che raro ;-) anche perche’ dovrebbe essere fotografo, grafico, editore, tipografo, art director, videoperatore, regista, scenegggiatore, web design, e probabilmente anche qualcos’altro che mi sono dimenticato, infatti ognuno di queste figure usa un software Adobe ( o piu’ spesso una parte di un software Adobe) per fare bene il suo lavoro; ed allora che interesse si puo’ avere ad avere tutto se poi quando va bene si sfrutta il 10% di ogni “tutto” a disposizione? Ancora una volta l’unico beneficiario e’ Adobe.
Futuro:
Si deve guardare avanti, guardare oltre, cambiare mentalita’ abituarsi alla destabilizzazione, Mah…. ma com’e’ possibile non accorgersi che chi ci sta’ chiedendo di abituarci alla detabilizzazione lo sta’ facendo per rendersi sempre piu’ stabile?
Futuro, futuro, quante volte si e’ detto i sogni si realizzano, i sogni sono il futuro, forse e’ il caso di svegliarci…..
A mio parere il futuro in questo settore lo sta’ tracciando Apple, mentre Adobe sta dando segnali di stanchezza, di sbandamento, i pasticci della DPS sembra che non gli abbiano insegnato nulla; il web non ama le strade obbligate,
staremo a vedere se son rose….. fioriranno ???
Saluti,
Luca.
massimo ontani says:
Non sono contrario per partito preso ad un modello di uso del software basato sul pagamento di un canone, ma mi chiedo se avete considerato tutte le implicazioni che derivano dall’eventualità che questo diventi l’unico modello di fruizione di qualsiasi software in futuro.
Io faccio lo sviluppatore SW e da anni produco un programma che crea profili colore. Dal mio punto di vista sarei felicissimo se i clienti pagassero una piccola cifra per ogni profilo colore che generano, invece di acquistare licenze d’uso illimitate del software. Non sono però molto sicuro che tale soluzione sarebbe un beneficio per loro, prova ne è il fatto che dal mio punto di osservazione il mercato ha sempre rifiutato una simile opzione.
E’ chiaro che Adobe può imporre un modello di questo tipo solo in virtù della posizione di assoluto monopolio che attualmente detiene nel mercato. Di fatto si tratta di una imposizione e non di una proposta,dato che non sarà più possibile acquistare dli aggiornamenti come prima. Non sarebbe stato più corretto da parte di Adobe lasciare agli utenti la libertà di scegliere come acquistare i prodotti?
Segnalo che questa politica di vendita ha scatenato forti reazioni negative, vedi la petizione contro il Cloud di Adobe che si trova su:
https://www.change.org/petitions/adobe-systems-incorporated-eliminate-the-mandatory-creative-cloud-subscription-model
In ogni caso mi sembra molto positivo che ci sia un dibattito su temi di questo tipo, che vanno molto oltre il piccolo mondo dell’immagine ma che coinvolgono l’uso di massa delle tecnologie digitali.
Luca Pianigiani says:
Grazie massimo. Il io intervento, che arriva dall’altra parte della “barricata” del software è prezioso.
Sai bene che però le rivoluzioni e i cambiamenti si fanno bloccando le strade, non tenendole tutte aperte, perché per istinto di sopravvivenza le persone tendono sempre a seguire la strada conosciuta. È successo e succederà. Io penso che sia tutta una questione di adattamento, ma vedremo cosa davvero succederà nei prossimi mesi. Di sicuro, chi sta rischiando di più è Adobe, più che i suoi utenti (che potrebbero avere una buona e ulteriore scusa per non aggiornare e non investire)
Giuly says:
Ma chi i software li usa privatamente a casa propria a tempo perso come hobby e non per lavoro, come diavolo fa?
È prevista la possibilità di noleggio o acquisto a tariffe agevolate per privati? Io uso i sw Adobe a casa mooolto saltuariamente, non posso certo permettermi di pagare 50 euro al mese per utilizzare i sw ogni tanto di domenica o un’ora qualche sera e non ho neanche una connessione internet perché a casa non ne sento la necessità. Dovrò smettere di fare le mie cose personali per diletto?
Luca Pianigiani says:
Il problema, purtroppo Giuly, è che l’alternativa prima era comprare il software, oppure commettere un illecito (legale e penale) usando software illegale. Non esiste una soluzione “tanto per fare qualcosa in casa”… E’ come dire che rubi una mela ma solo perché hai fame…
Per assurdo, proprio la logica delle licenze “a noleggio” potrebbero aprirsi ad usi limitati, proprio perché si affronta la tematica dal punto di vista del diritto di utilizzo, pertanto potrebbe esistere una soluzione che, se uso poco pago poco, se uso tanto pago tanto. Come le telefonate… Penso che siamo però lontano da questa soluzione, che sarebbe oggettivamente però sensata.
Alessio says:
Uso la versione Photoshop da 25 Euro al mese (a noleggio) da quando l’hanno proposta al mercato e per me ha rivoluzionato completamente il mio processo lavorativo.
Finalmente software originale, sempre aggiornabile ed aggiornato all’ultima versione (mica è obbligatorio scaricare gli aggiornamenti), stabile e migliorato costantemente.
Non condivido il concetto di Lucaditoscana su alcuni punti in particolare.
1) Il sw sempre aggiornato:
Perché limitarsi sempre a ragionare sul numero di “funzioni” disponibili? Se ragioniamo su questo punto di vista sono perfettamente d’accordo con Lucaditoscana. Ma dal lato pratico gli aggiornamenti non si basano solo sulle “funzioni”; ci sono anche miglioramenti sulla fluidità ed ottimizzazione del lavoro che non sono indifferenti. Non so quanti di voi si sono resi conto che la versione CS5 ad esempio funziona sui computer “vecchi” meglio della versione CS4; o quanti di voi si sono resi conto che la versione CS6 permette di lavorare sul file anche se è in corso di salvataggio mentre sulla versione CS5 si deve attendere il salvataggio. Limitandoci a guardare le funzioni sono sicuro al 100% che i miglioramenti (dei filtri ad esempio) introdotti nel CS6 non comportano il fatto che non si possono fare le stesse cose con le versioni photoshop precedenti; ma magari si riescono a fare meglio e più velocemente (quello che ho riscontrato io).
Per questo dovrebbero essere sempre “usati” per un po’ di tempo per capire che molti miglioramenti non si possono riassumere in un dettaglio tecnico scritto su una tabella.
2)Tutti i sw a disposizione:
Qui non c’è molto da discutere. Abbiamo due scelte, pillola rossa o pillola blu? Vogliamo vedere la realtà oppure vogliamo rimanere nel mercato immaginario?
Il mercato immaginario è quello dove il fotografo fa solo le foto e continua a fare la post-produzione come l’ha imparata vedendo i video-tutorial su youtube.
Il mercato reale è che prima o dopo, se rimaniamo nel mercato immaginario, ci renderemo conto che i clienti non vogliono più il tuo servizio ma trovano più interessanti i servizi dati dal tuo concorrente.
Ma allora la domanda è spontanea. Se ci è riuscito il mio concorrente perché non dovresti riuscirci anche tu?
Purtroppo questa cosa l’ho già vista sulla pelle di un mio caro amico/collega che, non condividendo il mio punto di vista e consiglio che gli davo (e un ringraziamento va anche a Luca P. che in molte cose mi ha illuminato), dopo un periodo di agonia solo nell’ultimo periodo ha cercato di tornare sui suoi passi e rivedere le sue “convinzioni”… ma era troppo tardi… ha dovuto chiudere la sua attività di fotografo.
3) Futuro:
Non ho la palla di cristallo, ma dopo l’iscrizione a JumperPremium ho già intravisto dai primi articoli delle cose interessanti che sto già mettendo in pratica.
Di certo, visto che è stata tirata in ballo anche Apple in questo tema dei “software in abbonamento”, vorrei far presente che anche la stessa Apple, da poco mi pare, offre il servizio di acquisto prodotti a “noleggio” dove paghi una rata fissa mensile e loro ti danno il computer coperto da assicurazione casko ecc. per poter subito ottenere la sostituzione immediata del mezzo danneggiato/rubato… e al termine del “noleggio” puoi decidere di restituire il prodotto o continuare il noleggio ma con un una versione “aggiornata” del computer. :D
Ovviamente sono tutti miei punti di vista e non sono ne legge e nemmeno verità. Solo punti di vista.
Luca says:
articolo interessante a riguardo: http://www.fastcodesign.com/1672530/adobe-5-reasons-we-killed-the-creative-suite
Alessio says:
Per Giuly.
Il servizio a “noleggio” è valido anche per i privati. Basta pagare il periodo che ti serve. Se ti serve oggi basta pagare la quota minima e puoi usarlo per un mese.
Il fatto che tu dica che usi “molto saltuariamente i software Adobe e quindi non puoi permetterti di pagare i 50 Euro al mese” pone un po’ la domanda su come hai potuto fare fino ad oggi visto che una creative suite completa costa(va) mi pare qualche migliaio di Euro.
:D :D
mario says:
a me personalmente interessa questa parte scritta dell’autore
“Photoshop (e sappiamo cosa farcene)
Lightroom (che rimane però l’unico pacchetto che si può acquistare in modo “perpetuo”)
Premiere (così possiamo fare montaggio video)
After Effects (sarà il prossimo tool che amerete, dopo Photoshop… scommettete?)
SpeedGrade (per fare “coloring” di video)
Audition (perché l’audio bisogna gestirlo bene nei progetti multimediali)
inDesign (così possiamo fare brochure, riviste e pubblicazioni per iPad e smartphone)
Acrobat (così possiamo convertire files in PDF da inviare a chiunque)”
bisogna interpretarla come il paese dove devi essere un avvocato, un ingegnere, un medico…tutto insieme. mentre io h sempre pensato che fossero mestieri diversi, a volte contigui ma comunque diversi.
Penso anche che uno dei problemi che abbiamo oggi è che il concetto di evoluzione, cambiamento, integrazione sia equiparato a: “confusione” di ruoli e di possibilità. un dimenarsi scomposto per cercare di rimanere aggrappati alla scialuppa. il professionista preparato ed aggiornato con una visione prospettica è un conto il tuttologo è altro.
quindi non mi serve avere, possedere, (far finta di) utilizzare 20 software.
Luca Pianigiani says:
Mario, se ti guardia attorno attentamente, ti accorgerai che i nuovi media chiedono competenze trasversali, e se pensi che i nuovi media siano solo una piccola parte del mondo… allora non ti accorgi di quello che sta succedendo nel mondo.
Se non hai visto come la fotografia si sta fondendo con il video, allora ti sei perso delle opportunità.
Se riesci a guadagnare bene solo facendo foto, sei tra i pochi che ci riescono (anche tra quelli bravissimi…).
La scelta è tua, forse però oggi bisogna sapere dove va il mercato: non fare gli esperti di tutto, ma neanche rinchiudersi in qualcosa che oggi rischia di non essere contemporaneo, oppure di non avere abbastanza clienti.
Michele Bonfiglio says:
Sto usando CC da agosto dell’altr’anno. Tutto ok ma …. le fatture mensili sono soggette a compilazione modulo INTRASTAT e queste, non avventurandomi a farlo da solo, hanno un costo. Sarebbe bello avere una fattura annuale ed un pagamento mensile come arriva ora, si ridurrebbe ad 1/4 questa spesa (compilazione trimestrale). Per il resto, il tutto è di una comodità pazzesca. Mi pare inoltre che si possa avere l’installazione contemporanea su due computer con l’opzione del terzo tramite attivazione/disatticazione ma non sono sicuro al 100%
Fabio says:
Quoto quanto scritto da Michele Bonfiglio.
Quando ho aggiornato Lightroom acquistato da adobe.it, mi è arrivata una fattura con partita iva del Lussemburgo.
Il totale da me speso per la pratica del commercialista era superiore all’importo della fattura!
Non voglio pensare quanto potrei spendere con fatture mensili…
Luca Pianigiani says:
Giro queste cose ad Adobe, vediamo cosa ci rispondono. Mi pare (ma è da confermare) che se compri da un rivenditore italiano puoi pagare in modalità annuale e con fatturazione italiana, mi pare che finora sia stato così… vi aggiorno in merito
Barbara says:
Michele Bonfiglio, il problema del pagamento dell’intrastat è solo italiano. Non so come siano messi gli altri Paesi europei ma qui in Olanda le fatture estere si dichiarano ma gratuitamente. Io emetto fatture anche a clienti italiani e oltre all’intrastat si aggiungono i costi dei bonifici esteri. Che ovviamente qui non ci sono.E’ lo stato il vero problema, non l’Adobe.
mario says:
@Luca Pianigiani , Luca se rileggi ho scritto che ( bruttissimo citarsi :-) ) Il professionista deve essere aggiornato e con visione oltre il naso ma questo non significa confusione di ruoli!
io penso che se invece di essere un mediocre montatore ( che non frequenta ambienti cinematografici e , per essere chiari, intendo ambienti culturali che fanno la formazione) , un mediocre web design, un mediocre grafico editoriale ( che non conosce e non può conoscere l’arte della tipografia che non è il luogo fisico) beh io preferisco superare il provincialismo tipico italiano e fare…accordi e sistema!
non è il caso qui di essere troppo lunghi e quindi per essere il più chiaro possibile: l’altra settimana ho preso un lavoro di 2850 euro ( queste sono le cifre mica i 30 milioni di lire degli anni ‘ 80 nella pubblicità per i soliti quattro nomi che poco avevano di famoso e molto di popolarità) bene ne ho messo in tasca 600, gli altri sono andati al grafico con cui ho stretto una collaborazione da tempo.
Non ho rinunciato a 2200 euro, ho guadagnato 600 euro! con due pomeriggi e qualche telefonata, il grafioc ha guadagnato il suo e il cliente è rimasto molto contento. La stessa cosa, al contrario, capita a volte e così con un buon filmaker , un giovane sveglio ingegnere appassionato di web e due colleghi fotografi specialisti. mi spiego?
mi occupo di digitale dal 1999, realizzavo QTVR già con apple QTVR, nel corso dell’ultimo decennio intravista la crisi irreversibile mi sono parzilmente riconvertito, appreso con metodo investendo qualche soldino in formazione la modellazione 3D architettonica, curo l’illuminazione dei rendering conto terzi ( conta l’esperienza fotografica) parallelamente seguo progetti fotografici di ricerca personale su pellicola. spendo da sempre molti denari in libri.
tutto questo mi fa sopravvivere, a volte è anche molto dura ma faccio quello che ho sempre desiderato fare.
Ho cercato di farmi conoscere non solo per le mie capacità dirette ( nella media) ma anche per la capacità di fare team e risolvere i problemi trovando i soggetti giusti di volta in volta.
questo per me è fare impresa, guardare avanti, fare rete. che altri se credono si trastullino su facebook.
Giacomo says:
Io sono passato a creative cloud già da quasi 1 anno dopo aver comprato diverse versioni della suite. Ne sono entusiasta, non c’è proprio partita: con 50 euro al mese ti togli il pensiero degli aggiornamenti, dei programmi che ti potrebbero servire in futuro, ecc. La devi pagare a vita? Si, se continui a fare questo lavoro, ma l’avresti fatto comunque (e in un solo “salasso” ogni tanto, che è pure peggio), quindi dove sta il problema? Io vedo solo vantaggi.
Alessio says:
Confermo l’unico vero problema. L’INTRASTAT che in Italia viene a costare più della fattura stessa.
Pensiamo all’uso di Photoshop (19,9€ al mese + IVA). Facendo l’INTRASTAT ti viene a costare più la comunicazione mensile dal commercialista che la fattura stessa. :D
@Barbara. Indubbiamente il problema è del fisco Italiano ma visto che noi siamo in italia e non in Lussemburgo, credo che Adobe – in quanto suoi clienti – dovrebbe valutare questo aspetto (visto che vende in Italia…).
Siamo chiari… è un problema ti tale semplicità da risolvere che fa fin impressione che la Adobe (e il suo ufficio commerciale/amministrativo) non ci abbia già pensato prima. :D
sante castignani says:
Questa mi sembra una notizia interessante: http://www.dpreview.com/news/2013/05/15/adobe-lightroom-5-beta-google-hangout
Barbara says:
@Alessio: tu lo sai che la cifra che ti chiede il commercialista per l’intrastat è soggettiva? cioè ogni commercialista chiede diverso da altri, in base a quanto lo considera sbattimento. Io ho clienti a cui viene chiesto 10 euro, altri 50. Secondo te l’Adobe cosa dovrebbe fare? uno sconto personalizzato? E poi chi sono gli italiani confronto ai clienti mondiali? Comunque a quanto pare anche loro (Adobe) stanno navigando in acque non proprio belle…. vedi che succede in america! Quindi ancora non è detta l’ultima!
Mauro says:
Non sono ancora convinto a passare alla creative cloud, e come me non solo gli italiani ma migliaia di altri fotografi nel mondo, basta guardare i vari commenti negativi su tutti i forum internazionali.
A quanto pare non è una prerogativa di noi italiani voler acquistare e non pagare un canone mensile.
Una cosa che mi infastidisce è quella di sapere quanto pagherò al mese nel primo anno, ma non quanto mi costerá dal secondo in poi, e questo non mi sembra corretto, visto che le cifre sono comunque considerevoli, soprattutto se dal secondo anno applicheranno le tariffe piene…
In questo periodo di crisi per alcuni fotografi che non ce la fanno a starci dentro con le spese poteva essere ragionevole rimanere ad esempio alla cs5 e aggiornare poi alla cs6 in momenti più fortunati, ma con la cc questo non sará più possibile, se non paghi il buon photoshop ti abbandona e ti mette in condizioni di bloccarti il lavoro, quindi questa costrizione mi sta veramente stretta, non so voi cosa ne pensiate…
Un altro aspetto che mi turba è che con la CS6 potevo installare i pacchetti sw su due macchine, cosí sia sul mio mac che su quello della mia assistente c’è installata la stessa licenza.
Anche la creative cloud consente l’istallazione su due macchine, ma ho letto che non possono essere utilizzate in contemporanea e questo, se fosse vero e confermato, vorrebbe dire dover acquistare due creative cloud perchè non posso pretendere che io lavori di giorno e la mia assistente di notte…
Mah vediamo come prosegue questa storia e decideremo se passare alla cc o rimanere alla cs6 ancora per un pò…
elena says:
non ho capito una cosa… ma se uno (come ne mio caso) usa illustrator sulla mia macchina che lascia dal cliente e che non ha la connesione… come fa?
Luca Pianigiani says:
Non si tratta di un software da usare ONLINE! si usa come sempre, unica differenza è che una volta al mese ti viene chiesta la connessione per due secondi per verificare il pagamento. Per il resto, scarichi i software sul computer, salvi i file sul computer, e lavori come sempre…. ;-)))
giglio says:
ciao a tutti, si ha ragione basta comprare photoshop, ma basta in ogni senso come sempre si cerca di spillare soldi in eterno a tutti noi. Raga svegliamoci e guardiamoci intorno che di programmi con le stesse caratteristiche di photoshop ce ne sono e pure gratuite. Siamo sempre alle solite per spellare soldi si usa tanta fantasia, venisse usata per qualcosa di gratuito. felice giornata
Pandino says:
Articolo interessante, finalmente ho compreso a pieno il sistema della CC.
Quello che non ho visto è però un confronto con i vantaggi del vecchio sistema.
Comprendo benissimo quanta elasticità porta questo nuovo metodo, che per altro da finalmente la possibilità anche ai freelance alle prime armi di lavorare con prodotti sempre aggiornati, quando ne hanno bisogno a costi molto competitivi (dover acquistare sin da subito un pacchetto adobe per iniziare a lavorare non è sempre alla portata di tutti).
Personalmente dove lavoro io ci sono vari livelli d’uso dei prodotti adobe e a seconda di chi non vi è effetivamente la necessità di prodotti all’ultima versione. Anzi in vero c’è più una politica generazionale, i pacchetti più vecchi vengono ereditati da gli tuenti con meno esigenze mentre quelli più aggiornati sono dati sin da subito in mano ai colleghi senior.
Alla fine della loro corsa tali prodotti vengono dismessi, in certi casi rivenduti in altri regalati a chi ne può aver bisogno, magari per incominciare a smanettare con prodotti che se pur vecchi hanno ancora tando da dare in particolare a chi non li conosce a fondo.
Nel tempo gli sconti di cui si parla spariranno, in quanto legati a prodotti considerati ormai troppo datati.
Sinceramente non ritengo che lo studio fotografico di un paesino x necessiti di un aggiornamento del software annuale anzi in genere lavorano con lo stesso software anche per 3 o 4 anni prima di passare alla nuova versione.
Con questo sistema, il mercato dell’usato viene totalmente annientato (senza dimenticare i minori introiti di chi il software lo rivende) impedendo a chi i soldi non li ha o non necessita di prodotti all’ultimo grido di incominciare a fare i primi passi con adobe. Sicuramente tra 10 anni l’utenza adobe a dispetto di oggi sarà prevalentemente composta da un’elitte di persone paganti che sono state in grado di continuare ad usare i prodotti adobe che hanno incominciato ad usare in versioni crackate o usate sin da subito, da studenti che preparandosi a lavorare nel settore avranno per imposizione scolastica incominciato con licenze per studenti e pochi facoltosi appassionati.
Se adobe ha avuto così tanto successo negli anni è dovuto anche a quel substrato di appassionati che lecitamente o meno hanno mosso i loro primi passi nel mondo della grafica con i loro prodotti. Limitandoli a gente in grado di pagare un abbonamento mensile (si parla di 50 euro + iva per tutti i pacchetti che fanno 600 euro +iva in un anno) in questo modo in pochi anni i prodotti per gli appassionati e le nuove leve povere (gli schiavi che l’elitte usa in stage come fossero guanti usa e getta per lavori strapagati) cambieranno completamente l’asset commerciale ed economico del settore. Personalmente ho apprezzato molto l’arrivo di questo tipo di licenze, l’ho apprezzato nell’ottica di una maggiore economicità per i freelance in fase di decollo ma non ritengo sensato eliminare la pacchettizzazione classica.
Io prima aggiornavo ogni due main version, oggi pronto ad aggiornare le mie master collection scopro che non ho diritto a sconti aggiornamento da cs4 a cs6 (visto che è l’ultima pacchettizzata, si è pensato di tirare avanti ancora per un paio d’anni). Le nostre esigenze non sono quelle di un grande studio pubblicitario facciamo prevalentemente web e cataloghi viaggi, chi gli spiega che non abbiamo motivo di avere a tutti i costi l’ultima versione all’ultima patch?
Spero di non essere parso troppo polemico, ma sinceramente credo che se avessero mantenuto la doppia opzione senza imposizioni ne avrebbero tratto indubbi vantaggi. Anche chi la pensa come me non può negare che se hai un gruppo di studenti che viene a fare stage da te noleggiargli le licenze e farli lavorare con le versioni più aggiornate dei prodotti adobe sia non solo conveniente per il nostro portafoglio ma anche per la loro esperienza professionale.
Saluti e ancora complimenti per l’articolo, che per quanto evidentemente scritto da un entusiasta adobe, rimane chiaro e dettagliato.
Luca Pianigiani says:
Ciao, grazie per il tuo intervento, molto costruttivo e interessante.
La scelta di Adobe ha lati positivi, che abbiamo evidenziato, e lati negativi, che abbiamo anche quelli segnalato anche se viene fuori una nostra opinione genericamente positiva (e ovviamente è ovvio che non tutti la penseranno come noi, ma è sano trasmettere opinioni proprio per generare scambio di vedute costruttive come quella da te fatta).
Hai ragione, il futuro di Adobe potrebbe esser quello di utenti molto diversi rispetto a quelli di oggi, e non solo per questo tipo di scelta commerciale, ma anche per una politica di progettazione del software (per esempio, si sta allargando un mercato che avvicinano la logica delle app anche ai computer, dove ci sono poche funzionalità molto ottimizzate, e un costo molto basso: personalmente ne uso tante, e via via stanno prendendo in parte il posto, in ore lavoro, delle immense risorse dei software di Adobe).
Segnalo un punto, però: sebbene qualcuno l’abbia fatto e lo faccia, non esiste dal punto di vista legale la vendita “dell’usato” del software, la licenza non è cedibile e nemmeno regalabile. E che il meccanismo di avvicinamento al software, specialmente in Italia, passa-buone eccezioni escluse – dalla pirateria, purtroppo.
Per finire, a grande richiesta del pubblico dei fotografi, Adobe ha accettato e proposto una licenza cc solo per Photoshop e Lightroom al costo di 12.99 euro al mese, che è una buona ed economica soluzione per chi non intende allargare gli orizzonti della produzione verso video, grafica, new media. Che rimangono, sempre come opinione personale, dei territori strategici invece da seguire per non rimanere bloccati in un mondo che sembra sempre più complesso e sempre con meno opportunità. Spero che la mia contro risposta possa essere di stimolo per te e per altri :-)
Pandino says:
Grazie per la tua risposta. Concordo su quanto hai detto in merito alla non cedibilità della licenza in uso. Addirittura non è accettata da parte di adobe la pratica di spostare l’installazione dal vecchio al nuovo computer in quanto da quel che ho capito la licenza si legherebbe anche alla macchina in cui è stato installato il pacchetto per la prima volta, (cmq solo dopo la terza installazione scatta il blocco ed è necessario spiegare la situazione al personale di un call center, nel mo caso, indiano).
Devo però ringraziare il mio primo datore di lavoro se ho incominciato seriamente a lavorare con photoshop, il quale per farmi far pratica a casa mi ha regalato il vecchio photoshop 5.0 + Accobat 4 che aveva ormai dismesso da tempo.
Questa pratica è diventata anche mia e ad oggi sono parecchie le persone che conosco che hanno imparato ad usare ed apprezzare i prodotti adobe. Molti di loro una voltra entrati nel mondo del lavoro hanno incominciato ad acquistare prodotti adobe a discapito dei costi non proprio popolari, in quanto conschi delle loro potenzialità.
Nella tua risposta vedo che hai da subito evidenziato il fatto che nell’articolo sono stati evidenziati anche i lati negativi di questa scelta commerciale di adobe, perdonami ma non li trovo se non vagamente citati e completamente annichiliti anche in completezza dalla descizione dei vantaggi, per altro non mi risulta che gli aggiornamenti prima della CC si pagassero, tutte le patch le ho sempre scaricate gratuitamente, ma magari è semplicemente un’incomprensione, in per deformazione professionale non sono uso considerare una nuova major release come un aggiornamento.
E come già evidenziato nel mio precedente post, il più importante dei difetti sta nel fatto che non sempre è necessario spendere ogni anno (da oggi ogni mese) del denaro per avere a tutti i costi l’ultima feature o release, e in quel caso Adobe a furbescamente forzato anche chi faceva aggiornamento a nuove versioni solo quanto il tempo (nuovi pc, nuovo personale, nuove richieste evolute del cliente) lo richiedeva a pagare anche quando non necessario (e se ci lavori tutti i giorni mica puoi saltare qualche mese per recuperare!).
Il termine “entusiasta adobe” non è da intendersi in maniera negativa o polemica, io stesso quando mi si chiede se scegliere Adobe o Quark tendo a suggerire Adobe lo faccio perchè mi piacciono i suoi prodotti sia per qualità che per completezza e non perchè mi ritengo o taccio alcuno d’essere un “evangelist”.
Tornando all’argomento, ora non ci resta che rimanere alla finestra ed attendere i prossimi passi di Adobe, anche se credo che ci vorranno anni prima che possa emergere un concorrente in grado di competere con i prodotti Adobe e che sino ad allora, sarà sempre adobe a dettare legge sia per le licenze che per i costi dei suoi prodotti.
Cordiali Saluti
Luca Pianigiani says:
Tranquillo, ho inteso in modo positivo il commento “entusiasta”. Di fatto mi fa sorridere perché in realtà sono spesso critico nei confronti delle scelte degli ultimi anni di Adobe dal punto di vista commerciale (in altri campi che seguo). Sono entusiasta della politica invece del pagare l’uso e non il possesso, anche più facile da calcolare come costo fisso con il quale valutare i propri costi giornalieri, in un’epoca in cui non è facile valutarlo a mente fredda (e quindi a volte si rischia di lavorare sotto costo, o di limitare la propria crescita perché non abbiamo accumulato le risorse necessarie per un aggiornamento software).
Infine, lavorando io in un ambito in cui l’innovazione è veloce e fondamentale, sento l’esigenza di trasmettere l’esigenza di update costante. il mio campo (editoria digitale) ha specificità diverse rispetto ad altri, lo ammetto, ma lo faccio anche per stimolare una ricerca di nuove strade che hanno a volte un impatto utile per guadagnare mercato nelle loro fasi iniziali . Insomma, c’è una filosofia di fondo che, come testata e come testa abbiamo nel DNA :-)
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