Alla fine, la notizia è arrivata ufficiale: Adobe rinuncia alla sua filosofia di Flash “per tutti i device”, e dichiara che ha deciso di uscire dal mondo del “mobile” con Flash Player, ha aggiunto che svilupperà invece ancora Flash per i computer desktop, ma che comunque ovunque lavorerà sempre più sulla creazione di nuove soluzioni basate su Html5.
Inutile dire che questa notizia è stata ricevuta come una coltellata dalla comunità degli sviluppatori Flash in tutto il mondo, che hanno reagito al loro dolore con rabbia e delusione (i commenti sul post ufficiale sono stati bloccati), e in parte questa delusione deriva dal fatto che la decisione è stata presa senza condividerla con loro (gli sviluppatori si sono riuniti solo un mese fa all’evento di Adobe Max). Ma, se ho imparato a conoscere i movimenti delle grandi aziende nei periodi di trasformazione, ho l’impressione che questa decisione sia maturata in tempi più veloci di quanto non si possa ipotizzare.
Flash non è morto, ma ha abdicato dal suo regno di ubiquità, e questo ovviamente ha molte responsabilità da “imputare” ad Apple che non ha e non avrebbe mai supportato questa soluzione sui propri device iOS, ma non è solo questa la causa: lo scarsissimo successo dei tablet Android, l’inefficienza di Flash in generale sui device mobili “compatibili” e poi il suo funzionamento sugli schermi touch non è mai stato poi così efficace. Insomma, Adobe sul versante Mobile deve fare (e ha fatto, in un post molto apprezzabile per la sua sincerità di Mike Chambers, product manager di Flash e punto di riferimento per questo mondo) una forte autocritica.
Non è questo lo spazio e nemmeno è la nostra finalità parlare di Flash, dal punto della tecnologia, delle evoluzioni e del mercato però sì. Il nostro grido di allerta riguarda quella percentuale (forse l’80%?) dei fotografi che hanno attualmente un sito in Flash, e che devono davvero correre ai ripari: bisogna rimetterci mano, renderlo compatibile con il mondo “mobile” che cresce ogni giorno di più specialmente nella categoria degli utenti Internet che possono essere interessati all’immagine. Ma non si può pensare solo a questo “dettaglio”, dobbiamo spingerci oltre.
Prima di tutto, come può Adobe fare ancora una distinzione tra “mobile” e “desktop”? Una volta, fino ad un paio di anni fa, la distinzione era semplice: c’erano “i computer” e “i cellulari“, era ovvio che gli utilizzi e le finalità di questi due estremi della tecnologia nemmeno riuscivano a sfiorarsi. Poi sono arrivati i tablet, che all’inizio non si riuscivano ad identificare… dovevamo considerarli dei piccoli computer o dei grandi smartphones? L’esperienza d’uso ha confermato che i tablet sono qualcosa di nuovo, di diverso, e non ce la sentiamo di posizionarli con lucidità assoluta nel mondo dei device “mobili” perché sono leggeri o per il fatto che utilizzano un OS “non da desktop”. Francamente, anche il mio MacBookPro è assolutamente e totalmente “Mobile”; non più e non meno di un iPad; non a caso, entrambi “viaggiano” tutto il giorno con me. Siamo sicuri che – davvero – ci sarà una distinzione tra tablet e computer ancora per molto? Non è che il tablet non è altro che la naturale evoluzione del computer, così come lo conosciamo e lo abbiamo conosciuto finora? E cosa succederà se, come ipotizzato da molti, il prossimo anno potrebbe apparire un MacBook AIR basato su processore A6, che quindi ospiterà un sistema operativo “mobile”, iOS? Se non credete (credeteci, però) che la maggior parte degli utenti esplorerà il web sempre più con un device mobile, se continuate con una strategia di comunicazione web che si basa su un mondo inesplorabile dalla maggior parte delle persone interessanti… allora tanto vale chiuderlo, il vostro sito.
C’è di più: in generale, le persone che parlano e scrivono di tecnologia amano le guerre sanguinose, adorano precedere la morte assoluta del “cattivo” (o dello stupido, o dell’incapace, o del vecchio) e la proclamazione di un nuovo re. Per questo, si concentrano più sugli elementi più eclatanti, sulle battaglie più violente, e anche quelle che sembrano risolutive. Nella realtà l’argomento Flash è meno – molto meno – interessante rispetto ad una tematica decisamente più complessa che è quella della varietà di forma, proporzione e dimensione dei monitor. La discussione di quello che viene chiamato “Responsive Design” (Design Responsivo) è molto accesa, e in pratica nasce per proporre un’adattabilità fluida del contenuto e della struttura del sito alla dimensione del sito. Jumper usa, per esempio, una soluzione molto “basic” di responsive design (anche se non sarebbe corretto chiamarlo così: si tratta semplicemente di un plug in che individua se l’utente sta navigando su uno smartphone e, in questo caso, gli propone una versione ottimizzata per uno schermo piccolo). Se non avete mai sentito parlare di questa tematica, potete dare un’occhiata qui, troverete alcuni esempi di template di WordPress che seguono questa filosofia. Il fatto particolare è che questi studi tendono ad occuparsi più di contenuti testuali che non visuali, ma proprio per questo un occhio allenato come quello di un professionista del settore dell’immagine sarebbe utile come contributo.
Il web ha rivoluzionato la comunicazione, negli ultimi venti anni. Ora siamo ad un bivio, che dobbiamo capire, se possibile anticipare, e non certamente subire rimanendo fermi. E dobbiamo muoverci per non diventare obsoleti in poco tempo.
Marko says:
Come sempre non posso che trovarmi pienamente d’accordo con te Luca, aggiungo solamente che se un paio di anni fa era sensato pensare di cambiare o aggiornare il proprio sito ogni due anni, oggi è necessario farlo ogni anno, meglio ogni sei mesi… La tecnologia evolve e le esigenze cambiano.
Buon aggiornamento…
Andrea Magistroni says:
Ciao Luca, interessantissimo post, grazie.
Al tempo avevo optato per un sistema ibrido creando un blog statico per mettere in Internet il portfolio.
Certo, non è un sistema “superdigitalgeekkoso” ma al momento funziona, lo vedo ovunque (ma non come desidererei su tutti i device) e spero in evoluzioni prossime da parte di Blogger.
Non ho problemi di “flash” incostanti e rientro nei motori di ricerca, ma non ho la bellezza del movimento o altre soluzioni gradevoli date da Flash. Dopo quello che ho letto, vedo in ogni caso che la direzione sta cambiando e probabiolmente avrò dell’altro tempo per decidere una soluzione definitiva. Ma esiste una soluzione definitiva?
Esiste sicuramente la temporaneità, ma anche l’elasticità, l’evoluzione, le tecniche, il gusto e le possibilità che ci permettono – permetteranno -.di non rimanere “flashati”, frizzati nel tempo.
Gianfranco says:
Ben detto Gianluca io consiglio a tutti i fotografi di dare un occhiata al tema Photocrati per WordPress (photocrati.com) lo sto utilizzando da un po’ di tempo per il mio sito http://www.bhstudio.it e funziona benissimo sia su Desktop che Mobile Device iOS e altri! E costa pochissimo! FREE FLASH 100%.
Gianfranco says:
Lo so! un’occhiata con l’apostrofo!! SORRY!
Giacomo says:
A me flash non e’ mai piaciuto eppure da fotografo / web designer per il mio sito avevo adottato una soluzione ibrida con struttura html e gallerie in flash, perché più semplice da implementare e più accattivante nella presentazione. Con le soluzioni disponibili oggi come ad esempio jQuery e sempre più HTML 5 in futuro, continuare ad utilizzare flash non ha molto senso. Considerando questo e soprattutto che flash non si poteva vedere su iPhone e iPad… alla fine qualche mese fa ho buttato giu’ il sito e rifatto di sana pianta. La questione responsive e’ invece un po’ più complessa e se non ci si vuole addentrare nel ginepraio dei layout fluidi (che ottimizzano la pagina in base alla risoluzione del monitor), se vogliamo andare sul sicuro e avere un sito compatibile con tutti i device, iPad compreso, e’ sufficiente anche solo impostare una struttura di sito larga 980px. Come giustamente dice Luca per chi usa wordpress e’ sufficiente usare un plugin per servire la versione mobile / desktop…. Chi non lo usa può guardare soluzioni come Mobify… e addio flash… Direi… Finalmente!
Beppe Raso says:
Buona domenica a tutti, grazie Luca, interessante discorso. Circa un anno fa ho chiesto all’amico Alex Berlato
( http://www.alessandroberlato.com/) di pensare al mio nuovo sito con due principali caratteristiche: no flash e adattamento automatico allo schermo di chi guarda, visto che avevo chiesto il full screen sempre. Forse ci avevo visto giusto. Lui ci ha lavorato su 6 mesi e si è spinto molto più in là, ha creato una app che si può scaricare dal sito e riproduce esattamente la versione del sito senza più bisogno di essere connessi. Ci sono miei clienti che la usano per mostrare il servizio contenuto e indirettamente fanno pubblicità a me stesso.
Appena ho un nuovo servizio che merita è online in un’attimo grazie al motore creato ad hoc.
Queste sono le uniche spese in pubblicità che metto a bilancio.
Solo una cosa, io ho lanciato l’idea e ad altri il compito di fare bene ( grazie anche alla grafica minimale di Fabio (www.zorattistudio.it) sì dai un pò di pubblicità non fa male in questi tempi.
Ragazzi non possiamo smanettare tutto il giorno, pensiamo ai contenuti delle nostre foto.
Si torna al punto di partenza di creare sinergie, di esporsi, di chiarire. A ognuno il suo mestiere, noi pensiamo a fare bene il nostro, al massimo, con un’occhio sempre sveglio su quel che ci circonda.
Ale says:
Allora io faccio parte di quel 20% NO FLASH, per fortuna. In effetti con tutti i device che ci sono ora (e quanti ancora ne usciranno?), bisogna per forza utilizzare una tecnologia “universale”, visibile su tutti i dispositivi.
Quindi ho optato per un sito semplice e facile da aggiornare anche per una pippa come me… :-)
http://www.alessandroromiti.com
Ciao e grazie di tutto.
Nancy says:
anch’io no flash! grazie al mio super web master !
Matteo says:
Ciao,
allora condivisione per condivisione … io ho adottato una soluzione ibrida e dinamica utilizzando il servizio di questo sito: http://slideshowpro.net/
Beppe complimenti, secondo me a tua soluzione è la migliore, la più innovativa.
Entri direttamente nel dispositivo del cliente, anche off line.
Matteo
corrado a. says:
Mi sembra tantissimo l’80% di “foto-flash-ati”, comunque saranno passati almeno 10 anni con Flash che doveva essere la tecnologia del futuro web, ma non ha mai realmente fatto la differenza.
Anzi credo che abbia fatto anche molti danni, se è vero che i primi secondi di accesso ad un sito sono i più importanti…
E poi credo che la scelta di Apple (che non è di ieri) sia stato un segnale soprattutto per chi con Flash ci vive.
ciao
giorgio benni says:
ok da questo momento rimetto il sito in costruzione!
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