Lo scorso fine settimana abbiamo partecipato a Fotografica, evento unico nel suo genere, in Italia almeno, e che chiama a raccolta migliaia di appassionati di fotografia. Abbiamo preparato tre convegni, uno per ogni giorno, da venerdì a domenica, e abbiamo avuto il piacere di avere l’aula magna della scuola Feltrinelli – di fronte alla sede principale, Forma – sempre piena (nel caso del sabato, quando si parlava di iniziative di self publishing, addirittura con gente in piedi e sedute per terra). Ma Fotografica è molto di più di quello che abbiamo proposto noi, è un progetto grande, che ci lascia stupiti e al tempo stesso ci emoziona: non è un evento “aziendale”, pur nato, sponsorizzato e sviluppato da Canon Italia. E’ una di quelle occasioni di incontro “vero” per chi ama la fotografia, che arriva per godere una giornata, un fine settimana, una settimana di iniziative che parlano questa lingua, che aiutano a vedere l’evoluzione della fotografia, senza coniugarla solo sotto forma di “prodotti da comprare”. I prodotti ci sono, ma sono proposti con garbo, da persone competenti, e sono l’occasione per provare, per capire, per scoprire: non è “marchetta”, non è “mercatino”: è, anche in quel caso, occasione di incontro.
Non vogliamo cadere nell’errore noi: non siamo qui a lodare un’azienda, siamo qui a dire… che in un mondo commerciale che lascia sempre meno spazio alla visione culturale, alle iniziative che non sono finalizzate al consumare, al vendere direttamente, al monetizzare in tempo reale (o nel trimestre) qualsiasi investimento, va rimarcato il coraggio, e ci viene voglia di ripetere quello che abbiamo detto diverse volte, dal vivo: che un evento come Fotografica va protetto e conservato come il panda… perché è prezioso, raro, difficile da portare avanti. Va fatto un applauso alle persone che più lo seguono, lo sviluppano e ci dedicano passione e impegno incredibile, pensiamo a Marinella Gori e Marika Gherardi, che con polso ed energia (e notevole allenamento e professionalità) si muovono tra mille problematiche di organizzazione, sale piene, iniziative di ogni genere. Accanto a loro, uno staff di tante persone che hanno fatto e fanno un lavoro incredibile, dando risposte ad ogni esigenza, ad ogni curiosità, e lo fanno con un sorriso e con una pazienza senza limite. Il grazie va a tutti coloro che hanno dato il loro contributo, di competenza, di esperienza, di cultura, di bellezza. E, alle spalle, una dirigenza manageriale che ha dato l’ok ad un’iniziativa del genere.
Il senso di questo ringraziamento, fatto ad una settimana dalla chiusura dell’evento, qui, su Jumper, che parla e coinvolge i professionisti italiani, è anche di dire che gli unici che mancano a questo appuntamento sono proprio loro: sono pochissimi i professionisti che partecipano, perché lo interpretano come un evento per “appassionati”, e questo è vero: non si tratta di un appuntamento per professionisti. Il problema è che i professionisti dovrebbero essere, anch’essi, degli appassionati. E magari contribuire con una partecipazione che può portare consigli, collaborazione, disponibilità. Perché, come nel caso delle associazioni, è più importante quello che si può dare, più che quello che si può ricevere. Per fare ancora di più, per fare in modo che – almeno per qualche giorno all’anno – vinca la passione e l’amore per la fotografia, e non la discussione, non la lotta per riuscire a trovare qualche lavoro in un momento difficile, a parlare ed ascoltare, ad incontrarsi.
Noi mettiamo la firma, per esserci, il prossimo anno. E sarebbe bello che ci sia una firma da parte di molti, coloro che hanno partecipato, coloro che non ci sono stati perché possono avere capito, magari da queste poche parole, il senso di qualcosa che arricchisce. E che sia “bipartisan”. Abbiamo perso negli anni le occasioni di incontro, le fiere sono ormai una cellula di eventi che non riescono a creare questo feeling e questa “voglia di incontro”. Ma ne abbiamo bisogno, tutti.
Grazie Fotografica, vogliamo ritrovarci tutti (ancora di più), l’anno prossimo. Con ancora più idee, con ancora più passione, con ancora più amore per la fotografia.