Jumper intervista Jingna Zhang – Zemotion

Jumper intervista Jingna Zhang – Zemotion

Zhang è una giovane fotografa di Singapore, famosissima in rete con lo pseudonimo “Zemotion”. Ammirata, seguita, osannata: il gruppo a lei dedicato su Facebook conta circa 8000 fan, ha 4000 amici su Flickr e la sua pagina su DeviantArt è stata (ad oggi) visitata da circa 4 milioni di persone. Numeri a parte… è stata la sua bravura e la sua precoce padronanza del mezzo fotografico a stupirci ed affascinarci: le sue foto sembrano uscire dalle pagine di un editoriale di moda di una rivista patinata, le sue modelle sono ritratte con sensibilità e uno stile già unico e personale. 

Da tanto volevamo parlarle e scoprire come è stato per “Zemotion” passare da celebrità del web a fotografa sul set di campagne fotografiche importanti (Mercedes Benz, Harpers Bazaar, Ogilvy&Mather). Ecco cosa ci ha raccontato! 

Molte delle tue immagini sono in bianco e nero: quando preferisci questo linguaggio e quando, invece, preferisci il colore?
Penso che il bianco e nero sia un classico della fotografia e che a volte possa essere davvero forte, dal punto di vista emozionale, e senza tempo. Uso il colore quando penso alla foto come ad un dipinto e inserisco gli elementi che dipingerei a colori nell’immagine.

Come elabori le tue foto in bianco e neri? Scatti a colori e poi effettui una conversione?
Di solito scatto a colori e poi converto il file in bianco e nero. Faccio le prime correzioni di colori e toni in Photoshop Lightroom e poi con Photoshop. Non ho un flusso di lavoro o una serie di elaborazioni standard che eseguo ogni volta, proprio perché ogni foto ha un suo stile di illuminazione e un volto da esaltare perché risalti al meglio.

Sul web sei diventata famosissima: questo ti ha aiutato a crescere come fotografa? Molti appassionati di fotografia (e anche molti professionisti) pensano invece che sia pericoloso pubblicare le proprie foto su internet…
Penso che pubblicare le mie foto su Internet mi abbia aiutata ad essere più conosciuta e ad incontrare nuove persone. Può essere pericoloso pubblicare le foto online, ma anche se non lo fai, qualcuno può sempre scansionare le tue foto pubblicate su una rivista e distribuirle su Internet a suo piacimento. Perché allora non farlo direttamente?

Sei stata protagonista di un famoso “furto”. Pensi che Internet ti abbia dato più di ciò che ti ha preso?
Penso proprio di aver ricevuto più di ciò che mi è stato tolto.

Sei giovanissima, quindi forse sei “nata” direttamente con il digitale. Hai mai provato a fotografare con la pellicola?
Sì, ho cominciato con una fotocamera digitale. Ho usato la pellicola una volta soltando, con una Rolleicord, usando pellicola 120 in bianco e nero. Ma sviluppare le foto richiede tempo ed è costoso… così ho preferito continuare con il digitale. Al momento uso una fotocamera Canon EOS 1-Ds Mark III. 

L’illuminazione delle tue foto a volte ricorda molto quella cinematografica degli anni ’50. Questo periodo è stato di ispirazione per te?
Sì, è proprio così. Adoro usare un’illuminazione di tipo cinematografico! Inoltre, un’altra grande fonte di ispirazione per i miei bianchi e neri, è stata la fotografia di Peter Lindbergh.

Sei molto giovane, ma hai già lavorato per clienti importanti (Ogilvy&Mather Adversiting Taiwan per Mercedes Benz, Harpers Bazaar…). Probabilmente un sogno che è diventato una realtà. Qual è il tuo sogno di oggi, invece?
Naturalmente mi piacerebbe diventare una dei fotografi più bravi al mondo, ma penso sia difficile da “misurare”. Penso che mi piacerebbe semplicemente raggiungere un livello in cui mi sento soddisfatta del mio lavoro, dei suoi contenuti e della sua profondità. E magari mi piacerebbe provare qualcosa di nuovo… come il cinema!

Quali fotografi ti hanno ispirata?
Peter Lindbergh per il bianco e nero e il “mood” cinematografico. Paolo Roversi per il romanticismo. E Erwin Olaf per essere follemente fuori dal comune. Sono anche una grande fan del pittore pre-raffaelita John William Waterhouse e di illustratori contemporanei come Yoshitaka Amano, Toshiaki Kato e Kuang Hong.

Pensi che il tuo stile sia influenzato dal luogo in cui vivi oppure segue un trend più globale ed internazionale?
Le mie influenze e fonti di ispirazione provengono da molte sorgenti: Internet, libri d’arte, musica… non penso che, quindi, il mio stile abbia solo influenze geografiche. Fotografo molti soggetti asiatici perché lo sono anch’io e mi piace ritrarre questo tipo di visi perché non si vedono spesso.

Comments (3)
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  • Ganry68
    Ott 22nd, 2009
    Ganry68 says:

    We feel the urgency, combined with possibility: do we act or not? ,

  • luciano bertelli
    Gen 2nd, 2010
    luciano bertelli says:

    non ricevo più la vostra newsletter…. aiuto!!!
    sono in astinenza !! rimandatemela..

  • luciano bertelli
    Gen 2nd, 2010
    luciano bertelli says:

    non ricevo più la vostra newsletter…. aiuto!!!
    sono in astinenza !! rimandatemela..

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