Benvenuti: iniziamo l’attività “ufficiale” della JumperTV (anche se ancora ci sono parecchie cosuccie da mettere a posto), con un’intervista a Oliviero Toscani, realizzata presso il suo laboratorio La Sterpaia, con la collaborazione di Canon Italia (grazie ad Alberto e a Elisa). Oliviero parla, e noi ascoltiamo, ogni tanto lo provochiamo o lo incalziamo, ma sostanzialmente… ha fatto e detto tutto da solo, per quasi un’ora: senza tagli, senza censure.
Buona visione, buon ascolto: questa è la prima tappa, ma molto altro è già pronto e uscirà progressivamente… a breve!
Nicola Muscatiello says:
Grande Oliviero, grandissimo, una bellissima e utilissima intervista, ognuna delle sue parole ha il peso della verità un grande Maestro fotografo e di vita.
Complimenti per l’iniziativa.
Saluti
Nicola
Nicola Muscatiello says:
Grande Oliviero, grandissimo, una bellissima e utilissima intervista, ognuna delle sue parole ha il peso della verità un grande Maestro fotografo e di vita.
Complimenti per l’iniziativa.
Saluti
Nicola
Giuseppe Faienza says:
parole sante!
mostrerò questo video ai miei alunni al corso di fotografia…..
forse raccontato da lui ci crederanno che la fotografia è una scienza.
a presto….
Giuseppe Faienza says:
parole sante!
mostrerò questo video ai miei alunni al corso di fotografia…..
forse raccontato da lui ci crederanno che la fotografia è una scienza.
a presto….
ruggero zigliotto says:
MAH !!!
ruggero zigliotto says:
MAH !!!
Lorenzo says:
Più che un’intervista, una vera lezione di fotografia. Tuttavia non sono assolutamente daccordo su alcune questioni, a cominciare dalle scuole di fotografia.
Si fa presto a parlare di scuole di fotografia, quando si è figli di fotografi con la possibilità di istruire il figlio all’estero, purtroppo però questi non erano privilegi alla portata di tutti 40 anni fa e neanche oggi. Se poi bisogna pensare in modo creativo, perchè non riflettiamo sul fatto che l’esperienza insegna molto più che una scuola, un “maestro” può darmi le basi, ma il resto lo si impara durante la carriera e fare una carriera imparando da soli, dai libri, dall’esperienza e soprattutto dai propri errori non vuol dire essere ignoranti.
Le scuole di fotografia, servono (ormai) solo a chi le fonda.
Lorenzo says:
Più che un’intervista, una vera lezione di fotografia. Tuttavia non sono assolutamente daccordo su alcune questioni, a cominciare dalle scuole di fotografia.
Si fa presto a parlare di scuole di fotografia, quando si è figli di fotografi con la possibilità di istruire il figlio all’estero, purtroppo però questi non erano privilegi alla portata di tutti 40 anni fa e neanche oggi. Se poi bisogna pensare in modo creativo, perchè non riflettiamo sul fatto che l’esperienza insegna molto più che una scuola, un “maestro” può darmi le basi, ma il resto lo si impara durante la carriera e fare una carriera imparando da soli, dai libri, dall’esperienza e soprattutto dai propri errori non vuol dire essere ignoranti.
Le scuole di fotografia, servono (ormai) solo a chi le fonda.
Maria says:
Ho visto solo ora l’intervista a Toscani, quindi il mio post è un po’ out-of-date.
Sono d’accordo con molte delle cose che dice Toscani, ma ha ragione Lorenzo, le scuole di fotografia sono un problema…io direi la cultura fotografica in Italia è un problema.
Io vivo in Puglia e non mi risulta che qui ci siano scuole di fotografia. Il sogno di molti è andare all’IED a Milano o Roma, ma le tariffe sono da capogiro, beato chi se lo può permettere.
Perciò chi sente la fotografia nel sangue e non può permettersi di frequentare una scuola di fotografia ed ha avuto la sfortuna di nascere in Puglia impara il mestiere come può, andando a bottega o imparando da sè.
Ma sono certa che non è per mancanza di volontà, nè perchè i fotografi siano convinti che non sia necessario studiare (quasi tutti i miei colleghi che conosco qui in provincia di Lecce hanno frequentato e continuano a frequentare costosissimi corsi più o meno brevi e intensivi, anche all’estero ed anche ora che sono affermati sul mercato e quindi non ne avrebbero bisogno – segno che la voglia di crescere c’è e la consapevolezza che bisogna aggiornarsi di continuo pure).
Quello che manca in Italia è la cultura fotografica: la fotografia fa ancora fatica ad entrare in molti musei italiani, non si insegna fotografia nelle scuole, siamo sommersi quotidianamente di immagini, ma nessuno ci insegna a decodificarle, a capire perchè quell’immagine è stata costruita in un certo modo, con quel taglio, quella luce, quella tecnica, qual è il messaggio di cui quell’immagine si fa veicolo.
Pochi sono molti anche i libri di fotografia tradotti in italiano, perciò chi sceglie di essere autodidatta spesso deve farsi carico anche di studiare testi in una lingua che non è la sua.
Mi fermo qui, ma potrei andare avanti per bel pezzo. Mi scuso se queste righe sono state un po’ uno sfogo personale, ma mi sembrava giusto dirlo, chissà forse a furia di parlarne qualcosa cambierà.
Maria
Maria says:
Ho visto solo ora l’intervista a Toscani, quindi il mio post è un po’ out-of-date.
Sono d’accordo con molte delle cose che dice Toscani, ma ha ragione Lorenzo, le scuole di fotografia sono un problema…io direi la cultura fotografica in Italia è un problema.
Io vivo in Puglia e non mi risulta che qui ci siano scuole di fotografia. Il sogno di molti è andare all’IED a Milano o Roma, ma le tariffe sono da capogiro, beato chi se lo può permettere.
Perciò chi sente la fotografia nel sangue e non può permettersi di frequentare una scuola di fotografia ed ha avuto la sfortuna di nascere in Puglia impara il mestiere come può, andando a bottega o imparando da sè.
Ma sono certa che non è per mancanza di volontà, nè perchè i fotografi siano convinti che non sia necessario studiare (quasi tutti i miei colleghi che conosco qui in provincia di Lecce hanno frequentato e continuano a frequentare costosissimi corsi più o meno brevi e intensivi, anche all’estero ed anche ora che sono affermati sul mercato e quindi non ne avrebbero bisogno – segno che la voglia di crescere c’è e la consapevolezza che bisogna aggiornarsi di continuo pure).
Quello che manca in Italia è la cultura fotografica: la fotografia fa ancora fatica ad entrare in molti musei italiani, non si insegna fotografia nelle scuole, siamo sommersi quotidianamente di immagini, ma nessuno ci insegna a decodificarle, a capire perchè quell’immagine è stata costruita in un certo modo, con quel taglio, quella luce, quella tecnica, qual è il messaggio di cui quell’immagine si fa veicolo.
Pochi sono molti anche i libri di fotografia tradotti in italiano, perciò chi sceglie di essere autodidatta spesso deve farsi carico anche di studiare testi in una lingua che non è la sua.
Mi fermo qui, ma potrei andare avanti per bel pezzo. Mi scuso se queste righe sono state un po’ uno sfogo personale, ma mi sembrava giusto dirlo, chissà forse a furia di parlarne qualcosa cambierà.
Maria
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