Jumper

La prima foto digitale per un Presidente americano? Speriamo sia un buon segno per noi, di sicuro l'informazione non ne esce molto bene!

L’altro giorno, sul Corriere è apparsa una notizia, che in realtà rimbalzava da tanti siti, e la fonte principale… era davvero un fonte importante: il sito ufficiale incaricato di comunicare le azioni e le attività del “presidente eletto” e del vice presidente eletto degli USA. Insomma, la “casa ufficiale” di Obama e del vice presidente Biden. La notizia del Corriere, scritta prima nella versione che vi proponiamo nello screenshot dall’iPhone (qui sotto), e poi nella sua versione definitiva (arricchita e impoverita, al tempo stesso), riguarda il nostro mondo: parla infatti del primo ritratto ufficiale di Obama, e quasi con sorpresa segnala che si tratta del primo ritratto ufficiale di un presidente americano che è stato scattato con una fotocamera digitale: per chi fosse interessato, ecco i dati Exif della versione pubblicata e scaricabile sul sito ufficiale, che conferma l’uso della nuova Canon EOS 5D Mark II.

Come potete vedere, la ripresa è stata scattata a 1/125 di secondo e diaframma f/10. Ci dice anche che la sensibilità era impostata a 100 Iso… insomma… tanta luce ha illuminato il Presidente, ma curiosamente il sito – che riporta la “sua fonte” (non l’Ansa, non AP, non il sito del Presidente… ma “Engaget“, popolarissimo sito dedicato ai gadget tecnologici, ma non si può certo dire che la foto è “fonte Engadget“…, inoltre quando ci sono le fonti andrebbero linkate, ma sarebbe stato evidente la semplice operazione di “copiatura con traduzione”) – segnala che è stata scattata “senza flash”.

Poveri noi! Forse il giornalista che ha semplicemente copiato dall’inglese pensava che la prima foto ufficiale al Presidente USA eletto si facesse con il flash incorporato, magari in una compatta! (SOB, con gli occhi rossi? che pena…). D’altra parte – ma questa è una lotta che facciamo quotidianamente – ha anche parlato di “lente” 105 mm, perché era complicato tradurre “lens” in “obiettivo“. Tra l’altro, la focale non permette di sapere esattamente quale sia l’obiettivo usato realmente, visto che a catalogo Canon non ha una focale fissa 105 mm.

Torniamo alla luce, però: basta guardare la foto al massimo ingrandimento per verificare quello che già a prima vista è evidente: le luci che hanno illuminato Obama sono due, e sembrano due Octabox (Elinchrom? E’ chiedere troppo…potrebbero essere anche degli ombrelli che gli americani ancora amano molto, ma saremmo più propensi a pensare a dei bank). In teoria, il fatto che nei dati Exif non sia rilevabile l’uso del flash (dichiarano “flash off”) non vuol dire nulla. Ci siamo girati mille siti e tanti dettagli tecnici, all’una di notte, e non abbiamo trovato una risposta, ma sembra che in caso di luce flash esterna (radiocomandata, per esempio), la fotocamera non sarebbe in grado di rilevare il dato e quindi non lo scrive nei metadati (questa mattina ce l’hanno confermatoI dati EXIF non riportano l’informazione flash quando si utilizza il “terminale PC” per collegare unità flash esterne attraverso il tradizionale cavo sincro o  il servo lampo). Ma appare comunque evidente che, a fronte della quantità di luce dichiarata dagli stessi metadati, se il fotografo, Pete Souza, avesse usato luce continua si sarebbe dimostrato ben poco rispettoso del Presidente, lo avrebbe liquefatto dal caldo emesso dai quarzi, in più si sarebbe dimostrato poco rispettoso anche nei confronti dell’ecologia (quanto avrebbe consumato in energia elettrica?)… ma potrebbe anche essere che, sotto sotto, il cuore di Souza batta per i repubblicani? ehehee…

No, non è credibile l’uso della luce continua, e quindi si tratta di un “normalissimo” scatto con luci flash da studio, e questa dissertazione tecnica non porta nulla, se non a dire che… ancora una volta se si parla di fotografia e di tecnica sugli organi di stampa “seri”, di due informazioni ne scrivono due sbagliate. Se poi vogliamo però scavare un po’ più a fondo, in termini generali, stupisce non tanto l’incompetenza, quanto il dato storico… che non è stato commentato, si è dato per scontato che fosse ovvio che questa è la prima fotografia ufficiale di un presidente americano realizzata in digitale. Quattro anni fa (anche otto anni fa… ma facciamo finta di niente, e fermiamoci alla penultima scadenza elettorale) la fotografia digitale era certo più che titolata per scattare un’immagine di tale importanza. Perché anche dove il mondo è più aperto all’innovazione, ci sono (c’erano… ma in realtà ci sono ancora, per certi versi) tante titubanze? Si parla di futuro, e poi quello che è “normale” deve superare tanti esami, tante salite prima di raggiungere la vetta. E’ davvero deprimente

Ci consoliamo con un sorriso, e specialmente con la speranza che davvero ci sia un cambiamento. Il sorriso ve lo regaliamo da questo  giochino che sta spopolando on line. Avete presente l’ormai celebre copertina di Time, che ha definito Obama “Person of the Year“? Con l’immagine creata da Shepard Fairey? Bene, se volete avete anche voi un ritratto con questo effetto, potete andare su Obamicon.me e realizzarla, in pochi secondi. Il risultato è questo (con la faccia di chi scrive, ovviamente, con la vostra faccia verrà molto meglio!):

 Si, c’è da ridere, ma era per rendere più “dolce” la seconda segnalazione di questo Sunday Jumper di oggi, ovvero che le foto che per prime sono arrivate dello scampato disastro aereo (quello che è ammarato nel fiume Hudson, a New York) e che quindi sono state pubblicate su diversi quotidiani, sono “sbarcate” tramite Twitter e non sono state scattate con una reflex da milioni di pixel, e nemmeno con obiettivi incredibili… ma con un iPhone… da un turista chiamato Janis Krums, diventato celebre. Queste foto sono state distribuite dall’Associated Press e pubblicate su diversi giornali (guardate qui!). Qualcuno, con malizia, ha segnalato che forse AP dovrebbe comprare Twitter e il sistema (TwitPic) usato per inviare dall’iPhone le immagini… perché sembra funzionare meglio per far arrivare le immagini ai destinatari.

Come vedete, era meglio rimanere alla chiacchierata sul ritratto di Barak Obama, sui dubbi relativi ai  metadati della sua foto e al tipo di illuminazione… e specialmente soffermarci alla speranza (HOPE)… la speranza che, malgrado tutto, ce la si faccia, a sbarcare il lunario!

Buona domenica, a presto!

Luca Pianigiani