Parlare di “vita digitale” potrebbe deviare l’attenzione di qualcuno, che non si considera necessariamente “digitale”, e che specialmente non ama una definizione e un ingabbiamento specifico: vita è vita, non è “vita analogica”, “vita reale”, “vita digitale”, così come ormai non ha più senso parlare di “fotografia digitale”, ma di “fotografia”, e chissenefrega del come si realizza: conta il risultato, nulla di più (e nulla di meno, specialmente).
Quello che però è inevitabile è che i sistemi digitali fanno parte della nostra vita: c’è chi eccede, e non riesce ad uscire di casa senza computer, smartphone, navigatore, lettore di mp3, tablet… e così via (nelle loro versioni “singole” o “aggregate”), ed altri che limitano questa dotazione al minimo. Per anni abbiamo lottato contro l’inefficienza e la mancanza di disponibilità di reti Wi-Fi in Italia, siano queste gratis o a pagamento. Abbiamo via via accettato di dotarci tutti di chiavette o altre soluzioni analoghe (tra queste sono di grande tendenza le soluzioni Mi-Fi: delle “saponette” che consentono di trasformare la connessione 3G in una rete Wi-Fi, e quindi di consentire una connettività senza fili, condivisibile fino a 5 computer e specialmente l’uso con sistemi che non si interfacciano con le chiavette, come per esempio iPad e iPod Touch). In pratica, abbiamo accettato di pagare e di portarci dietro la connessione, che pur lenta e faragginosa come da segnalazione di un SundayJumper di qualche mese fa, funziona.
Il “nomade digitale” è quello che dice “no” ai posti fissi, che si sente libero di operare ovunque con la stessa efficienza di quella che potrebbe avere in un ufficio o in uno studio: al bar, per strada, in un parco, in treno, eccetera. Per riuscire in questa operazione, servono tre cose: una connessione “always on”, e questa abbiamo detto che possiamo averla (da 10 a 20 Euro al mese, più o meno, a seconda del provider e una chiavetta Internet), un uso “serio” del cloud computing (e di questo abbiamo parlato, e parleremo ancora in futuro: il concetto è avere tutti i nostri dati e le nostre immagini già online, su archivi “tra le nuvole”, e per questo ci sono soluzioni efficaci, offerte gratis o a basso costo da Google Docs – che ora accetta anche files multimediali, con 20 euro all’anno si possono usare fino a 80 Gb – da MobileMe di Apple, che qualcuno comincia a ipotizzare che possa diventare gratuito tra poco, oppure a costo più elevato ma di grande efficienza “fotografica” come Photoshelter), e poi di alimentazione: il tema di oggi. Quello che vogliamo dire è che se davvero dobbiamo e vogliamo fare un passo evolutivo, l’alimentazione dei nostri sistemi deve essere garantita per il doppio, se non il triplo di quello che oggi abbiamo a disposizione. E le soluzioni ci sono, alcune ben conosciute (ma spesso non usate), altre abbastanza originali. Alcune le stiamo provando direttamente, e ve le segnaliamo:
HyperMac
Cover carica iPhone
Altre cose gustose
Altra soluzione che permette di fornire alimentazione supplementare per gli accessori che usano le batterie stilo AA (tipicamente i flash, parlando di corredo prettamente fotografico). Abbiamo trovato quelle batterie USBCell, davvero simpatiche perché comprendono al loro interno un connettore USB che rende possibile la ricarica usando questo tipo di collegamento. Questa soluzione evita di doversi portare dietro dei carica batterie esterni (alla fine, portarsi dietro anche mille cavi e carica batterie è una rottura! oltre che un peso…). Costano poco, si possono acquistare da qui ed è prevista la vendita in Europa, Italia compresa, con consegna in 5-7 giorni.
Poi ci sono degli accessori molto banali, ma comodissimi, che consentono di alimentare qualsiasi sistema con una presa “normale” (per esempio collegare gli accumulatori dei computer, dei cellulari, dei carica batterie delle fotocamere), con l’attacco da 12 Volt dell’auto: invece che comprare tanti adattatori o caricabatterie dedicate, se ne compra uno solo, e si attacca poi alla “presa” il carica batterie normale. Noi lo abbiamo recuperato con i punti dell’Esselunga (ma non c’è più nel catalogo), ma è roba che si trova a meno di 20 Euro un po’ ovunque. Un ultimo accessorio gustoso, scoperto proprio qualche minuto fa e ribattezzato immediatamente “il saccottino” è Mouse Trap di Belkin, un porta accessori/mouse che, aperta la zip, diventa anche mousepad. Poi si attacca facile allo zaino o si infila nella borsa.