Libri: percorsi e tasselli per non perdere tempo

Libri: percorsi e tasselli per non perdere tempo

Il tempo che si perde è perso, non torna. E’ l’incubo di chi scrive, il tempo che si perde, quello che ci lasciamo alle spalle, quello che ci toglie le energie per andare avanti. Perché ogni attimo perso è un attimo in meno che abbiamo a disposizione. Al tempo stesso, ci sono momenti in cui la nostra testa, il nostro cuore, il nostro fisico hanno bisogno di fermarsi: questo è il periodo dell’anno in cui questa è la sensazione, quella di voler scendere dal treno che corre veloce, e ancor di più non riusciamo a guardare oltre.

Come fare a coniugare questa esigenza del “non perdere tempo” all’esigenza del “fermarsi” per riprendere le energie, per ricalibrare la nostra mente e il nostro animo? Per quello che riguarda il sottoscritto, la strada è quella di lasciarsi cullare da percorsi già intrapresi dalla mente di altri, che mostrano, raccontano, ispirano. Non è assoluta passività, anzi: assorbire, ascoltare, guardare è una componente molto attiva; semplicemente, non faccio, e nemmeno elaboro in tempo reale. Come guardare un bel panorama, ascoltare un bel disco, parlare con persone nuove. La strada di questa esperienza meravigliosa del visitare nuovi percorsi mentali, creativi, visuali è quella dei libri. Per quello che mi riguarda, possono essere digitali o fisici, quello che è importante è che non siano legati al web, dove l’abitudine è quella dell’esplorazione isterica, dove si passa più tempo a cliccare per raggiungere un altro lido, invece che a leggere: questa esperienza è quella che facciamo ogni giorno, proprio per “non perdere tempo” (non potete nemmeno immaginare quanti sono i link che clicchiamo, prima di trovare l’argomento del Sunday Jumper, ogni settimana).

I libri che possono aiutarci a “perderci nel tempo, senza perdere tempo” sono infiniti: sarebbe bello entrare in una libreria e vivere l’eccitazione di poter leggere e guardare tutto. In questo modo, però, si passerà – ancora una volta – più tempo a cercare che non a godere dei contenuti… abbiamo pensato di evitare questo sforzo, facendolo noi. Abbiamo selezionato alcuni libri, cercando di spiegare, in pochissime parole, il motivo che rende affascinante la scelta in questione. Fate un regalo a voi stessi: trovate la voglia di scegliere una di queste strade, e portatevi dietro (in vacanza, oppure dove volete) qualcosa che vi aiuterà a pensare e a costruire quello che vi attenderà al ritorno dalle vacanze. Perché vi serviranno tutte le energie mentali per fare un passo enorme per affrontare il futuro. Approfittate di questo tempo, per lasciare andare gli ormeggi della contemporaneità, un libro vi aiuterà a staccare la testa, e a ricollegarla quando vi verrà richiesto.

 

I libri dell’estate consigliati  da Jumper per i fotografi che non vogliono perdere tempo (semmai “perdersi”)

Scatti personali (Elliott Erwitt)
Il grande maestro mette in mostra quel vissuto di fotografo che sta “dietro” il professionista, e aiuta a ricordarci che non si può essere fotografi senza esserlo davvero in ogni momento. E ci mostra quel lato che non ha “scuse”: quando il cliente siamo noi stessi, quando non ci sono richieste e compromessi, allora possiamo (dobbiamo) dimostrare la nostra capacità, quello che davvero dimostra che non è sufficiente mettere un PH accanto al nome su Facebook, oppure scrivere “fotografo” sul biglietto da visita.
La famosa frase di Erwitt ci ricorda che ”le foto migliori sono quelle che “accadono”, ma solo a patto che si sappia come guardarle”.

 


 

Life. I grandi fotografi

Perché in un mondo dove la fotografia è ovunque e dove tutti, armati di uno smartphone, possono diventare fonte di cronaca e di informazione, è necessario capire quale era la forza di comunicazione dell’era d’oro della fotografia, e non c’è modo migliore che ricercarla negli scatti dei grandi maestri di quella che è stata probabilmente la più bella rivista al mondo di fotografia (dove non si parlava di fotografia, si parlava con la fotografia). Non cercate in questi scatti la nostalgia, ma il significato di ogni dettaglio, e (ri)cominciate ad inserirle nei vostri scatti. Siamo stufi di dimostrazioni di “professionalità” date dallo “scattare in RAW”, dall’uso di Photoshop, dal full frame: sono tutte banalità, rispetto ai contenuti e al messaggio.

 


 

Sulla fotografia. Realtà e immagine nella nostra società (Susan Sontag)

Questo libro è uno dei capisaldi per capire il rapporto tra immagine e società “moderna”. La cosa però eccezionale è leggerlo oggi (magari “rileggerlo”… forse lo avete nella vostra libreria, quindi nemmeno dovete spendere soldi), perché la “società moderna” alla quale si riferiva all’epoca la Sontag era il 1977.

Possiamo capire, quindi, che i percorsi evolutivi che viviamo oggi non sono che una lunga evoluzione che già si percepiva tanti anni fa, quando magari molti di voi che ci leggete non erano nemmeno ancora nati. Siamo figli di percorsi culturali che si muovono sottoterra, che non riusciamo a capire e pensiamo che si presentino a noi nell’istante in cui diventano palesi ed evidenti.

 


 

Capire una fotografia (John Berger)

Troppo facile, economico, non impegnativo scattare – oggi – una fotografia. Anzi… 1000 fotografie, un milione di fotografie. Bene, fermiamoci, e mettiamoci dall’altra parte: non quella di chi scatta, ma di chi deve fruirla. Come si fa a “capire” una fotografia? Questo si deve chiedere un fotografo che sta scattando. Lo abbiamo già detto in passato: i migliori fotografi sono quelli che rinunciano quasi sempre a fare una foto, perché bisogna farla solo quando ha davvero un senso.

In questo libro si analizza quello che c’è, che ci dovrebbe essere dietro uno scatto: come possiamo non considerarlo un prezioso strumento per il nostro futuro?!

 


 

La mia fotografia (Grazia Neri)
Lo abbiamo segnalato un paio di anni fa, quando è stato pubblicato, ed è un libro bellissimo scritto dalla “signora” della fotografia italiana che racconta non tanto “la sua storia” (di per sé già interessantissima), ma quella della stessa fotografia, con molta umanità.

Uno spaccato visto da occhi sensibili e specialmente vissuto sulla propria pelle e non per “sentito dire”. Un libro che ci parla di futuro, esplorando il passato, perché il futuro della fotografia è evoluzione di quello che è stato, se si rinuncia alla visione di quello che è stato si farà tanta (troppa) fatica per capire quello che dobbiamo aspettarci

 


 

Fashion. Un secolo di straordinarie fotografie di moda dagli archivi Condé Nast (Nathalie Herschdorfer)
Forse poco conosciuta a molti, Nathalie Herschdorfer è una curatrice indipendente specializzata in fotografia, esperta di storia della fotografia che in questo libro ci porta alle fondamenta della storia della fotografia di moda, ricercata e riportata alla luce dagli archivi di Condé Nast. La fotografia di Moda è uno dei settori più amati e più maltrattati, dove nuove e vecchie leve affrontano spesso cercano di interpretarla con semplice spirito documentario, oppure applicando stili creativi che non hanno una collocazione culturale affine al soggetto fotografato (che non è la modella, ma il vestito e l’essenza creativa dello stilista). Questo viaggio diventa importante, anche perché la raffinatezza stilistica del “passato” può diventare un elemento importante da proporre oggi, dove tutto sembra lasciare spazio all’improvvisazione.

 


 

Ecco, è una prima selezione: scegliete la vostra strada, oppure partite da questi link per trovare la vostra strada (magari segnalandoci le scelte finali che avete fatto, per capire il vostro percorso creativo e di stimoli). E se trovate interessante questo nostro percorso, vi prepareremo altre segnalazioni, che arrivano da una visione che non è casuale… ma che secondo noi è fatta di tasselli sui quali costruire qualcosa di importante, a partire dal ritorno dalle vacanze. Non sono segnalazioni… sono un percorso che crediamo sia importante seguire… ciascuno di questi consigli contiene molto più di quello che sembra, ma non è il momento per parlare del “fare”, come abbiamo detto… questo lo faremo dopo ;-)

Comment (1)
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  • Monica
    Lug 20th, 2015
    Monica says:

    Grazie Luca! Ottime segnalazioni, molta curiosità per alcuni di questi titoli che non conosco ancora.

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