Estate è un periodo di riflessione. Si inizia con il rilassarsi, dormire, preparare i bagagli per partire… ma poi si deve sfruttare questo periodo di “stop” non per staccare la testa, bensì per attivarla. Durante l’anno passiamo il tempo pensando di avere la testa “collegata”, ma in realtà siamo solo nella rincorsa degli eventi, dei fatturati, dei pagamenti, delle collaborazioni da attivare, delle “sinergie” da seguire. Ma questo non significa tenere la testa collegata: viviamo la realtà quotidiana, cerchiamo di prevedere piccole evoluzioni che possono permetterci di sopravvivere un trimestre, non di più. E’ un “errore” comune, lo facciamo tutti e specialmente lo fanno quasi tutte le aziende, che devono soddisfare gli azionisti nel trimestre successivo. E, in questo modo, non riescono ad avere una strategia chiara.
Siamo tutti stanchi, non c’è spazio per tante parole, solo per tracciare una mappa. Magari lasciate un link a questa pagina, per meditare con calma tra un paio di settimane. Ora, non so voi, ma noi ci sentiamo come delle spugne grondanti troppa acqua, non c’è più spazio per assorbire nessun’altra goccia. Dobbiamo passare qualche giorno di relax per svuotare gli eccessi ed essere più preparati. Ecco quindi qualche punto su cui riflettere.
1) Produrre e progettare non lascia spazio alla vendita
Sempre di più, è una sacrosanta verità: prima di tutto, se siamo creativi veri, di solito siamo pessimi commerciali. Si finisce che si fa tutto, e si fa male. Smettiamola di fare i super eroi, ci perdiamo solo. Se vogliamo diventare commerciali e vendere, smettiamo di produrre, e troviamo un modo per incaricare qualcuno per questa parte. Se siamo diventati fotografi per passione, creatività… cerchiamoci qualcuno che si occupi di commerciale. Il mercato è fin troppo complesso, e sempre di più: non possiamo permetterci di proporci sul mercato senza essere forti in tutte le aree dell’attività.
2) Se costa troppo creare struttura, troviamo un team
Se vi viene naturale controbattere al primo punto con: e chi lo paga, il commerciale? Già non sopravvivo da solo…. Beh, la risposta è che un commerciale di qualità non costa, fa rendere soldi, quindi si ripaga ampiamente. Il problema è che i commerciali di qualità non si propongono e non accettano di vendere un prodotto “debole”: se lo siete, quindi, o troverete dei “commerciali” incompetenti e “molli”, oppure dovrete diventare “forti”. Un modo per diventarlo è unire forze, tra fotografi magari specializzati in varie attività, o ancor di più diventando un team in grado di rispondere a tutte le esigenze. Ogni settimana noi proponiamo idee e nuovi settori, non si possono seguire tutti, ma tutti aiutano a proporsi sul mercato, per rispondere alle varie esigenze. Oggi “scommettere” in un solo settore è pericoloso, investire su tutto è improponibile. Volete prendere solo una piccola percentuale del mercato (e sarebbe una scommessa che fa perdere, in ogni caso), oppure volete dare una risposta a tutte le richieste sensate? Se è così, unite sforzi, passioni e competenze, sotto un unico cappello che viene gestito da un commerciale “serio” che a quel punto ha tra le mani un portafoglio di competenze da proporre.
3) Essere presenti in rete, in modo intelligente
Fate in questo periodo un po’ di studio di quello che succede in rete, quali sono le realtà che hanno successo, come si muovono e come agiscono. In questo anno vi abbiamo dato tanti consigli su social network (earned media), sul vostro sito internet (owned media), sulla promozione digitale (bought media) e le parole tra le parentesi sono termini che piano piano dovrete imparare a conoscere, per iniziare ad essere un po’ meno “neonati digitali”. A settembre ne riparliamo, creando modalità che possono mettervi sulla trada giusta. Ma voi, nel frattempo, studiate…
4) Diritti d’autore, SIAE, Creative Commons…
Fate dei ragionamenti seri sul diritto d’autore nell’era digitale. Un buon inizio potrebbe essere di leggere queste domande rivolte alla SIAE di recente, fanno riflettere. Poi date una lettura ad un libro che vi abbiamo consigliato mille volte, potete scaricarlo gratis da qui. Se lo fate su un iPad meglio… e questo per mille motivi.
5) Tutto quello che potrà diventare digitale diventerà digitale. Perché non lo inventate?
Ci sono molti prodotti, servizi, settori che sono già nel mondo digitale. Gli altri ci arriveranno, e forse stanno cercando un’idea nuova. Perché, invece che semplicemente cercare di seguire processi già avviati non pensate a qualcosa che potrebbe diventare digitale e che non lo è ancora? Pensateci: ovviamente qualche cosa che sia affine a voi, alla vostra competenza, vicina al vostro mondo, in modo da conoscerlo a fondo e a poterlo sviluppare. Digitale non significa solo conversione da analogico a digitale, spesso vuol dire “pensare in modo digitale”, cambiare gli schemi, i modelli di business, le metodologie. Non è facile, ma proprio per questo è una rivoluzione. Mi capita di trovare persone “rivoluzionarie”, che hanno il coraggio e l’entusiasmo di guardare oltre all’ovvio, che sono in grado di rigirare l’ordine prestabilito, che credono che il mondo si possa cambiare senza essere troppo idealisti, e mi viene da dire che c’è così tanto da fare che mi fa pensare che siamo di fronte ad un momento storico incredibile e fantastico, peccato che siano in pochi a capirlo.
Settimana prossima – ultima del Sunday Jumper, prima di andare in vacanza – proseguiamo con i suggerimenti ai quali pensare per la vostra strategia a lungo termine ;-)
Giovanni Salici says:
Riguardo alle 10 domande SIAE e altrettante Wikimedia, io ho una domanda sola (magari un po’ lunga):
1) Perché mi devo sempre preoccupare che mi fottano le immagini sapendo bene che quando le scopro (fottute) ed attivo le normali procedure legali devo sempre fare i salti mortali ed accendere gli incensini affinché la normale magistratura mi faccia recuperare il credito (non solo economico)?
Domanda di riserva: Perché in quest’era di tutto gratis sul web io mi devo pagare il dominio, devo pagare l’adsl, e perché il mio panettiere non mette on-line qualche chilo di michette affinché io le possa fottere?
Visto che state in vacanza… meditate!
Saluti
Giovanni Salici
Carlo Piccinelli says:
manca l’undicesima domanda: “perchè la SIAE” può permettersi un esercito di “informatori” o, se si preferisce, “delatori” che neppure i servizi segreti USA potrebbero permettersi? E quanto li paga?
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