La fotografia è ovunque, lo stesso vale per i fotografi. In più, quasi in tutti i campi, il mercato ha una quantità e vastità di offerta – gratuita o a bassissimo costo – che ci si deve domandare se ha un senso offrire fotografie a pagamento. La risposta è: ovviamente sì, ma non è un caso che una percentuale sempre superiore di professionisti abbia grandi problemi di una concorrenza “spietata” da parte di un numero quasi infinito di alternative che hanno solo il desiderio di poter dimostrare che “sanno fare fotografie”, che “hanno successo”, che sono “cool”.
Da sempre, la competizione con il “dilettantismo” è stata accesa, in fotografia. Siamo da troppi anni in questo mondo per non avere sentito fin troppe recriminazioni che portavano al dover trovare meccanismi di certificazione, albi professionali, azioni legali a tutela, controlli della Guardia di Finanza (questi ultimi… come fare se la “merce” viene ceduta gratuitamente?). Non ha funzionato e funziona sempre meno, giorno dopo giorno. E il problema sembra non essere percepito dal lato più importante perché è anche il più fastidioso: l’efficienza commerciale dei fotografi professionisti non è solo influenzata da migliaia di “dilettanti” che regalano fotografie (video, gif animate, eccetera), ma dal fatto che il gap della qualità percepita tra il prodotto offerto si riduce: la fotografia “non professionale” cresce di qualità, migliorano a livello esponenziale le “fotocamere” in mano a tutti (guardate, questa è il prossimo step), ancor peggio, oggi non possiamo definire concorrenti gli “appassionati” perché TUTTI sono appassionati e quindi non c’è una selezione: tutti sono sullo stesso campo di battaglia e noi siamo quelli che “costano soldi”… come fare ad uscire da questa situazione in modo vincente?
Il cartellone che pubblichiamo, uno dei tanti soggetti della pubblicità di una catena di ottica, propone una situazione corrente:
40% Blogger
60% Fotografa
100% Imperdibile
E’ un segnale dei tempi, perché se è vero he in teoria blogger e fotografa sarebbero (dovrebbero essere) delle professioni, di fatto quasi sempre sono distrazioni, passioni, momenti di svago per chi le esercita, e poi lavora in altro, per pagare le bollette della luce, l’affitto e le vacanze. Il mercato cosa può pensare? che gli serve una blogger/fotografa per creare contenuti per promuovere la propria azienda, il proprio servizio, il proprio evento. In più, c’è una componente che sempre più trova successo: la “distribuzione” e la visibilità: in un mondo che ha perso i riferimenti dei media (la televisione è “morta”, le riviste e i giornali crollano come numero di copie di giorno in giorno, eccetera), e quindi chi ha spazi molto condivisi e seguiti sui social sono importanti non solo (o “neppure”) per la qualità delle immagini che producono, ma per la loro capacità di essere dei “Media”: si paga la visibilità o addirittura la “credibilità”, non il contenuto, che anzi segue un linguaggio che è affine ad un “consumo” veloce e scanzonato, come per esempio le Storie (di Instagram, prima di Snapchat, poi di Facebook, di Whatsapp, eccetera).
La domanda che un professionista si deve fare, oggi e sempre di più, prima di tutto:
Come faccio a distinguermi? Come faccio capire che quello che io posso offrire è superiore a quello di “chiunque altro”? Fate una prova: descrivetevi in 20 parole, per spiegare ad un potenziale cliente che ha senso per loro spendere (invece che avere gratis, o a costo bassissimo) per avere delle immagini di qualità, e in che modo si distinguono le foto di qualità (non cose che “si dicono tra gli esperti”, ma qualcosa che concretamente fa capire ad un cliente questo valore).
Dedicate il vostro tempo a questo, e su questa “spiegazione” costruite la vostra strategia di marketing. Non è possibile che il successo (o l’insuccesso) sia delegato al far capire qualcosa ai clienti che noi stessi non siamo capaci di spiegare: se ne deve parlare con un linguaggio che i clienti possono capire, apprezzare, comprare. E’ un buon esercizio, che potrebbe portarvi anche a non avere questa risposta (non sapete perché le vostre fotografie meritano di essere comprate) oppure le motivazioni appariranno confuse (se vi mettete nei panni del vostro cliente, le comprereste?), oppure magari siete bravissimi a fare fotografie, ma non a descrivervi e a “spiegarvi” (e forse, quindi, avete bisogno di qualcuno che vi aiuti a farlo).