La discussione è storica, e purtroppo ha fatto allungare il naso a tanti fotografi, che non avendo il coraggio di dire che scattano “ancora” in jpg hanno dichiarato e dichiarano che ormai per loro il RAW è l’unico motivo di vita. Beninteso, per alcuni è proprio così, ma di solito chi scatta tante immagini – nei settori dello sport, del fotoreportage, delle sfilate di moda, nella foto di matrimonio – non ha abbandonato il “suo” jpg… già sviluppato, già pronto all’uso, veloce da visualizzare. E, alla fine, chi siamo noi e chi sono le aziende a far cambiare questa opinione a chi è sul campo, e che conosce le esigenze e anche le comodità?
Sta di fatto che, senza ombra di dubbio. il RAW offre vantaggi impagabili, specialmente… quando qualcosa non funziona al meglio: non parliamo solo degli errori, diamo per scontato che i professionisti di errori non ne fanno (ahaha… dai… anche i fotografi sono umani…), ma anche situazioni di luce critica, imprevisti che ci impongono di dover scattare non nelle condizioni migliori e perfette. Ci impone uno spazio fisico più consistente – ma è anche vero che le schede di memoria stanno crescendo sempre più di capienza, come abbiamo visto qui – ma alla fine è un’assicurazione sulla vita, toglie tensione, offre un margine di correzione e di intervento migliore… evviva il RAW, in definitiva. E l’evoluzione dei software come Aperture, Lightroom, lo stesso Photoshop alla sua nuova versione CS4 ci viene incontro, per una gestione di questi file con flessibilità e potenza.
I più flessibili, dal punto di vista mentale, non hanno dubbi: scattano in RAW e in JPG contemporaneamente, sulla stessa scheda o su due schede che lavorano in linea. E in questo modo seguono due flussi separati: il primo, quello del RAW, lo tengono come “negativo originale”, per le immagini importanti, per le elaborazioni che richiedono particolare cura, mentre i Jpg sono subito mandati alle redazioni, oppure finiscono in gallerie on line per la consultazione. Insomma, il Jpg è lo strumento della battaglia, il RAW finisce con il diventare l’archivio. In tutto questo, se proprio vogliamo individuare un difetto di fondo: quello che pochi sanno è che dentro il formato RAW è contenuto un Jpg, che serve per visualizzare l’immagine sul display LCD, oppure nel browser. Si, ma come facciamo a vederlo e ad usarlo, noi poveri esseri umani?
Beh, ci siamo noi per che cosa? Solo per parlar di filosofia spicciola? (qualcuno lo stava sospettando, vero?)
Allora, sebbene l’argomento non sia certamente nuovo, la notizia è che da qualche giorno – meno di una settimana – è disponibile per il download gratuito (avanti… ammettetelo, iniziamo ad incuriosirvi sul serio… la magia della parola “gratis”) una cosetta chiamata Instant JPEG From RAW (IJFR). La chiamo “cosetta“, perché non si tratta di un software, ma di una funzionalità, di un utility che si appoggia al sistema operativo (praticamente… un plug-in che agisce a livello di menù contestuali, quelli che su Mac si selezionano tramite il tasto CTRL premuto quando si clicca col mouse l’icona di un file). E cosa fa, questo simpaticone, sviluppato da Michael Tapes di rawworkflow.com con la collaborazione di Imagenomic (apprezzata software house che vi consigliamo di conoscere). Lo avete già capito da soli: estrae in un lampo il JPG contenuto nel RAW, e quando diciamo “in un lampo” intendiamo… un lampo: in media 1/15 di secondo, dai nostri test di questa notte! Significa che da una cartella con un centinaio di immagini RAW vengono estratti tutti i JPG in una manciata di secondi: bello, per chi produce tante immagini e desidera vederle o spedirle in un baleno, no? Sia ben chiaro: non vengono elaborate e sviluppate, come nel caso del trattamento del RAW, ma solo estratti i dati relativi a questa componente JPG del file originale (guarda il video qui sotto e poi continua a leggere…).
Alcune considerazioni: il JPG non sempre è alla risoluzione nativa, noi abbiamo provato usando i files di una Canon EOS 40D e di una Canon G9 ed entrambe contenevano files da 1600×1200 pixel (circa 5 Mb di file), e consideriamo che stiamo parlando di una 10 milioni di pixel (40D) e di una da 12 Milioni di pixel (G9). Diverso il comportamento dei files .nef della Nikon D80 e della D200 (che sono gli unici files Nikon che abbiamo a nostra disposizione al momento), che invece contengono un JPG alla risoluzione nativa. E’ in ogni caso interessante sapere che per tutte il settaggio del Jpeg che andremmo ad estrarre riprende quelli dello scatto (bilanciamento bianco, stile, esposizione). Non funziona con tutti i files: l’sRAW di Canon non viene letto, c’è al momento qualche problema con quelli della 50D, e anche quelli .arw di Sony non funzionano. Inoltre, al momento non vengono supportati i files RAW delle fotocamere medio formato, anche se i “ragazzi” di rawworkflow.com stanno guardando con attenzione quelli di PhaseOne.
In definitiva, ecco il consiglio, che si sta urlando da ogni angolo del web (internazionale, ovviamente, qui in Italia siamo un po’ più indietro, ma per fortuna che ci siamo noi che monitoriamo la situazione!): mai più scattare in RAW+JPG, ma direttamente in RAW, e poi usare IJFR per avere all’istante tutti i files in JPG per tutti gli usi che possono essere più comodi in questo formato.
Finiamo con un paio di segnalazioni:
1) la prima riguarda Adobe Bridge CS4, l’applicativo “ponte” per tutti i software della Creative Suite, consente di gestire ora la navigazione delle immagini usando anche solo i dati JPG incorporati nel RAW, riducendo quindi il tempo di elaborazione necessaria.
2) Una per ora sconosciuta (a noi, quantomeno) azienda, X-Depth, ha annunciato che al prossimo PDN PhotoPlus Expo che si terrà alla fine di ottobre, presenterà una tecnologia in grado di integrare le potenzialità del RAW in un file compatibile con le specifiche JPG che dovrebbe offrire i vantaggi della compressione, senza perdita qualitativa e senza le complessità delle incompatibilità tra i vari formati. Per ora sul sito c’è solo qualche animazione video ad effetto marketing, ma li abbiamo contattati e cercheremo di approfondire l’argomento.
E mentre voi correte a scaricare IJFR, e a sbirciare le altre segnalazioni, il sottoscritto corre a letto, che è quasi l’alba e domani sarà una giornata pesante. Buona domenica, e buona notte a me…
Luca Pianigiani