In questi giorni, quando il lavoro e la vita sembrano ancora intorpiditi e bloccati dalle conseguenze dell’emergenza Covid-19, stanno succedendo parecchie cose. Sembrerebbero meno “amplificate”, più distanti, ma in verità si sta formando un mosaico che – tassello dopo tassello – costruisce uno scenario molto chiaro, e lo fa davanti ai nostri occhi, sebbene, per assurdo, appare invisibile, proprio perché i nostri occhi non hanno forse in questo periodo la capacità di prestare attenzione ai dettagli; ci limitiamo a guardare le situazioni macroscopiche, e i dettagli sembrano poco importanti, e invece sono proprio i dettagli che fanno e faranno la differenza.
Adobe Photoshop cambia faccia (un futuro da toccare…)
In questi giorni, Adobe ha aggiornato la sua Creative Cloud, e in particolare alcuni dettagli importanti relativi a Photoshop. E sempre più fa capolino l’intelligenza artificiale, a supporto dei professionisti (e non solo…) per velocizzare le operazioni più laboriose, come per esempio quella dello scontorno, usando la tecnologia Sensei (appunto l’area di Adobe dedicata all’intelligenza artificiale), di cui spesso abbiamo parlato in questo spazio e che è uno step ulteriore rispetto a quanto già visto un anno fa: se volete, date un’occhiata qui, scoprirete che oggi scontornare con le nuove versioni del software diventa davvero ancora più veloce e più semplice. La filosofia è quella della velocità, e non è un caso (crediamo) la serie di tutorial che si chiama “Photoshop in un minuto”, per svelare procedure e trucchi per fare tutto “in fretta”, è un elemento che fa parte delle richieste, delle esigenze, delle imposizioni del mercato (al quale il fotografo di alcune categorie, come quelli di matrimonio, spesso non riesce ad adattarsi). Ma c’è qualcosa di meno “visibile” alla maggior parte delle persone che però noi notiamo perchè è uno dei campi dove maggiormente lavoriamo, quello della “user experience” e della relativa “user interface”: Photoshop 2020 vede totalmente ridisegnata l’interfaccia dell’area più “Professionale” del software, ovvero Camera Raw, che diventa più fluida, più coerente, più moderna, e… più vicina al grande passaggio verso una fusione tra interfaccia desktop e touch (iPad). Per noi che dedichiamo appunto ai dettagli moltissimo, ci sembra davvero una strategia chiara: i computer stanno entrando nella loro nuova evoluzione, dove non ci sarà (più) separazione tra un ambiente e l’altro, e questo… domani lo vedremo.
Apple: i processori cambiano, e ora?
Già, domani, 22 giugno, ci sarà un annuncio ormai sicuro, ovvero l‘apertura del sistema operativo di Apple per “computer” (per i Mac) verso i processori ARM, quella architettura che viene ospitata sugli iPhone e sugli iPad. Cosa significa, per tutti? Che certamente ci sarà un periodo di adattamento (siamo pronti a scommettere che sarà molto indolore, visto che è un progetto su cui Apple sta lavorando da tanti anni ed è la chiave assoluta del futuro non solo del suo ecosistema, ma quasi uno scacco alla regina per tutta l’industria dei computer… forse non uno scacco matto, certo, ma una situzione che cambierà tutto il panorama dell’informatica, e quindi è una mossa che sarà stata preparata con una precisione assoluta). Apple quindi, gradualmente, abbandonerà i processori Intel, sicuramente integrandoli prima per computer leggeri e di uso generalista, ma via via – noi stimiamo due anni – per tutta la sua produzione di computer, anche per i modelli professionali, specialmente portatili. Non sarà come è successo anni fa, nella migrazione da PowerPC a Intel, quella era una strada obbligata che portava Apple ad “uniformarsi” per non morire, oggi si tratta del diventare l’unica azienda al mondo che può disegnare tutte le componenti fondamentali di hardware e software in casa, ottimizzando tutto. Ma, ancor di più, vuol dire che aziende come Adobe saranno ormai impegnate a gestire un processo unico di programmazione tra desktop e mobile, con tools che nel frattempo Apple ha costruito per rendere veloce e funzionale questa integrazione (già due anni fa ha proposto strumenti per ricompilare velocemente applicazioni per iPad su Mac, prima usandole sui propri software e poi rendendolo disponibile agli altri sviluppatori). La tecnologia per la migrazione / integrazione è pronta, quello che manca è una completa revisione dell’interfaccia, sia quelle del software (e qui, la visione di Adobe Camera Raw è perfettamente centrata e promettente), sia da quello dell’hardware, e in questo una delle mosse più geniali dal punto di vista costruttivo è la nuova tastiera per iPad Pro… un gioiello (anche per il costo) che davvero è incredibile dal punto di vista costruttivo, la stiamo usando da un paio di settimane e ne siamo davvero impressionati per la flessibilità che ha donato a questo strumento che di colpo è diventato il computer di riferimento per chi vive in mobilità (anche grazie alla trackpad inclusa). Consigliamo quindi a tutti di seguire (a partire dalle 19, ore italiana) il Keynote di domani (il primo in forma totalmente virtuale, anche questo sarà importante vederlo nella pratica, siamo sicuri che Apple metterà in luce la sua capacità tecnologica in ambito AR, per mostrare nuove strade di comunicazione e di interazione forse ancora mai viste. Ci saranno indicazioni concrete non solo per chi usa la piattaforma Apple, ma per tutti, davvero per tutti.
La fotografia non sta ferma…
Non sono solo “informatiche” le notizie, ma anche fotografiche. Siamo vicini ad annunci molto importanti, le voci di corridoio e le mezze conferme che arrivano dai nostri canali (beh, decenni in questo settore ci permettono di sapere le cose un po’ prima del “pubblico”), ci portano a dichiarare in anticipo che ci saranno grandi, importanti evoluzioni, che faranno fare un passo netto in avanti nella tecnologia, nel pensare al futuro della professione di chi fa immagini, da tutti i punti di vista. Bisogna aspettare qualche giorno, ma le porte si stanno per spalancare.
Un rinascimento sempre più annunciato (da noi)
Tutto questo fa capire che il futuro che abbiamo scritto e detto, spesso e con impegno, qui e durante gli eventi e convegni, è arrivato, e siamo contenti non solo di vederlo con i nostri occhi, di dimostrarvi con un sorriso che “sì, avevamo ragione”, ma ancor di più che il nostro ruolo non è quello di sederci sugli allori, ma dobbiamo (perché ce lo chiedete) decodificare questo presente che è arrivato, che viene presentato, e che chiede metodi e procedure, percorsi e ottimizzazioni. Abbiamo già parlato di “Rinascimento”, ma sempre più è la chiave del percorso che faremo, insieme, in questo stesso 2020. Mentre tutto sembra sgretolarsi (chi viveva di passato e cercava solo di frenare il futuro), la nostra visione è solare, i tasselli sono tutti sul tavolo, pronti per costruire la nuova realtà, che è ben più che “aumentata”…. è immensa!