Jon Flobrant
Il video, come linguaggio e ovviamente anche come mercato, cambia e si evolve, davanti ai nostri occhi. Non è un caso, perché il video è al centro degli interessi della comunicazione globale: si scrive meno (non è vero, in assoluto, ma i numeri dicono questo), si scrolla troppo velocemente e ci si sofferma sempre meno sulle immagini fisse, mentre invece il video cattura, ferma, attrae, comunica e… vende.
Gli investimenti, sia in contenuti che in posizionamento pubblicitario, spingono verso il video da tempo, e i social che sono il territorio di costante conquista hanno definitivamente sposato questo formato e si combattono tra di loro (Facebook contro YouTube/Google, Instagram contro Snapchat) a colpi di strategie che giocano con le “preferenze di fruizione” degli utenti. I video non si cliccano? Nessun problema, ora partono in automatico. Tutti “consumano” i video senza audio? Ma facciamoli pur suonare autonomamente! I video in pre-roll (quelli che partono prima del video che abbiamo selezionato da vedere) vengono bloccati dall’AdBlock? Beh, perché non inserirli nelle pagine che leggiamo e che non contengono video? E così via… per quanto si possa cercare di trovare delle vie di fuga, i video sono sempre più attorno a noi, inutile combattere, le forze di difesa saranno battute inesorabilmente dallo strapotere dei frames.
Consoliamoci: se perderemo la battaglia da utenti, possiamo vincerla da professionisti: se il mercato vuole, pretende, impone video per la comunicazione, perché non vendere a tutti dei video? Il problema è che i video che finora ci hanno chiesto non funzionano più. Certo, ci sono ancora aziende e clienti diretti (la coppietta che si sposa, per esempio) che ci chiedono video interminabili da decine e decine di minuti, seguendo la filosofia commerciale che dice: pago, voglio tanto, tanti minuti! Non fatevi ingannare: sono richieste pulviscolo che il vento porterà via e rimarranno solo granelli privi di valore. Il mercato, quello vero, quello “tanto”, richiede video velocissimi, da fruire come bocconi e il consiglio è davvero quello di specializzarsi in questo nuovo modo di comunicare con l’immagine in movimento che, per certi versi, aiuta anche chi finora non si è cimentato con il video, e che è rimasto attaccato al concetto di “fotografo”. Attenzione, però, i video brevi non sono affatto facili da realizzare, tutt’altro. In pochi secondi, devono raccontare comunque il messaggio, essere di impatto e di attrattiva, devono portare l’utente/fruitore esattamente dove vogliamo. E’ una disciplina da imparare e da sfruttare subito.
Se è vero che i video brevi sono una tendenza, bisogna parlare di tecniche di ripresa e di montaggio che rendono efficaci questi “bocconi in movimento”. Il gioco è quello di oltrepassare i limiti di una “sequenzialità tradizionale” del film, cambiare le regole del gioco e della fisica, alternare immagini “still” ad un certo numero di frames, velocizzare e bloccare gli istanti, fare studi del movimento come linguaggio, usare correttamente i movimenti di macchina e scegliere gli strumenti di ripresa in funzione di un obiettivo che davvero risulta vincente.
C’è di più: da anni parliamo di video interattivi, e finalmente questo fenomeno sta esplodendo, ma cosa e come davvero si può realizzare per convincere i nostri clienti a scegliere proprio noi per il prossimo lavoro? La magia è sempre legata all’obiettivo che ci si pone, ma di sicuro – per fare un esempio – il commercio elettronico sarà sempre più un sistema che si baserà su delle sequenze video, con tasti, interazioni, approfondimenti e link che ci porteranno all’acquisto. E tutto questo avverrà prima sul computer e sui nostri device mobili (in particolare smartphone), e poi nella realtà aumentata che è la piattaforma mainstream che esploderà a brevissimo. Lavorare per acquisire non solo le basi tecniche, ma specialmente (e ripetiamo: specialmente) quelle dell’efficacia dell’interazione, dei tempi corretti di reazione, dell’usabilità, vi aprirà infinite strade. Non lo diciamo per “sentito dire”: sono reazioni che proviamo sulla pelle dei nostri progetti, e che trovano grandissimo interesse da parte dei clienti.
Ovviamente, non spariscono e non spariranno i video “più lunghi”, gli spot, ma per esempio è importante lavorare su un processo di evoluzione di prodotto che per esempio può portare a costruire il messaggio usando ingredienti diversi da quelli che comunemente ancora oggi si usano. Pensare all’audience, al media di fruizione, al formato del video (non i codec… proprio il rapporto tra i lati e l’orientamento), e poi, sempre di più, bisogna ottimizzare il prodotto offerto sulla base di una strategia di marketing molto forte. Non ci si può improvvisare, e non ci si può limitare ad essere esecutori… ve ne siete accorti che quando siete l’ultimo anello della catena (quella che deve fare) il ritorno economico è sempre più ridotto? Ora che arrivano a voi esecutori (se ci arrivano, potrebbero arrivare prima al cugino che ha comprato il nuovo iPhone), i soldi sono già stati bruciati da chi ha progettato, “inventato”, proposto e venduto l’idea: perché non lo fate voi, allora? Ci sono tante soluzioni e piattaforme per vendere prodotti che si basano sui video: bisogna conoscerle e capire come venderle.
Tutti questi orientamenti si svilupperanno moltissimo nel prossimo anno, nel 2018. Sono sotto agli occhi di tutti, non sono più tendenze esclusive per i visionari, sono prodotti da vendere subito, prima che sia troppo tardi. Il consiglio è quindi quello di mettere all’interno (e al centro, all’apice, “on top”) della vostra offerta:
- Creazione di video brevi per comunicare online e sui social e per “bloccare lo scroll”
- Soluzioni di video fruibili perfettamente anche in modalità “muta”
- Video con riprese e montaggio da “far cadere dalla sedia” e da far emettere WOW
- Video interattivi per il commercio elettronico
- Video con narrazione da decidere (vari percorsi da scegliere e finali a scelta)
- Prodotti video da vendere
- Strategie di marketing di prodotto e di servizio basato sul video
(ovviamente, l’ultima voce sarà anche la chiave per vendere i VOSTRI prodotti e servizi, non solo quelli dei vostri clienti).
Come raggiungere tutto questo? Potete fare tutto da soli, questo post vi aiuta (speriamo) a individuare la strada giusta da seguire per avere successo. Se però volete tutto subito, se volete un orientamento molto più dettagliato e già “pronto all’uso”, per iniziare subito a convertire il desiderio di creare un nuovo o rinnovato business, allora sappiate che l’11 gennaio abbiamo preparato un Jumper Camp su tutto questo. Sarà il corso più evoluto su questi temi, vi mostreremo, spiegheremo, sveleremo tanti trucchi, vi introdurremo nelle tecniche per realizzare subito tutto questo con semplicità, e vi parleremo della cultura e del marketing che vi servirà per cambiare da subito il vostro atteggiamento e le vostre prospettive per un nuovo anno di attività crescente, promettente e soddisfacente.
Il corso si svolgerà a Milano, l’11 gennaio 2018, presso Spazio Vela ( Via Vincenzo Vela 18 – Milano), dalle 10 alle 17. Sarà curato da noi di Jumper con la collaborazione del videomaker e amico Alex Raccuglia. Sarà una giornata intensa, che potrete vivere, come sempre, sia in modalità “LIVE” che acquistando il video della giornata.