La comunicazione digitale, così come la conosciamo noi – nella sua visione allargata – sta per festeggiare 27 anni. Il 6 agosto del 1991, leggiamo su Wikipedia, Tim Berners-Lee pubblicò il primo sito web. Occorsero 17 giorni perché la pagina venisse visitata: il primo utente esterno al centro di ricerca la raggiunse il 23 agosto successivo. Ovvio che la comunicazione digitale è molto più “vecchia”, se la definiamo per quello che era inizialmente, ovvero una rete di condivisione e di interazione di dati (numeri e parole). La grande rivoluzione è arrivata però con quella che è diventata la sigla per eccellenza di tutto questo pianeta: WWW – World Wide Web.
Sono serviti poi un paio di anni per dare agli utenti strumenti per una visualizzazione semplice di questi contenuti: prima Mosaic, e poi il mitico Netscape (chi di voi l’ha usato? Noi si… tantissimo!). La rivoluzione del WWW ci ha catapultato tutti nel mondo dell’immagine digitale; forse, da fotografi ricordiamo come “tappe fondamentali” le prime fotocamere digitali “elettroniche” senza rullino, la Sony Mavica, e poi la Kodak DCS100, prima reflex digitale con sensore da “ben” 1,3 Megapixel e unità esterna di memorizzazione, nel 1991 – confrontate le date con quale della nascita del WWW – e, diavolo, noi c’eravamo e ne abbiamo parlato subito ai fotografi, che ci guardavano con gli occhi sbarrati.
Le fotocamere digitali non avrebbero avuto una evoluzione così forte se non ci fosse stato il WWW, perché è stato il “media” che ne ha sviluppato prima il suo utilizzo (si potevano usare “sullo schermo del web” immagini a “bassa risoluzione”, mentre per la stampa all’inizio non si poteva garantire una buona qualità). E poi la crescita esponenziale della fotografia prima e del video dopo è passato dall’universo che oggi è tutto quello che include il web, ma anche ovviamente i social, che sono la tappa evolutiva di quel fenomeno che ha visto la luce nel 1991. Il collegamento dei “puntini” che tanto ci piace fare per spiegare le evoluzioni e le tendenze (non sono le notizie che contano più, ma le connessioni e le analisi che da questo si raggiungono), è che il nostro mestiere, di produttori di immagini digitali, è legato al WEB, al WWW, all’universo di un nuovo modo di comunicare, e siamo tenuti (stimolati, obbligati, schiavizzati: vedete voi) a seguire questa evoluzione, e crescita.
Per questo, non vi stupirete che quando siamo passati da Medium (grande risorsa di contenuti di qualità, sempre sul web, manco a dirlo!) e abbiamo trovato tra le risorse consigliate sulla base delle mie preferenze (altra questione importante… cosa fate per convogliare persone verso i vostri contenuti, sulla base delle “loro preferenze”? Si tratta di un articolo/post che parla del come erano i siti negli anni ’90, ed è sconvolgente vedere come siano cambiati i siti – specialmente quelli più famosi, che “usiamo” tutti i giorni – perché vedendo come si “sono modificati”, e facendo un collegamento con quello che è stata l’evoluzione della fotografia nello stesso periodo, ci accorgiamo che le velocità di reazione sono state molto diverse, almeno nell’ambito professionale. Ci sono molti professionisti che fotografano sostanzialmente allo stesso modo di 10, 20, 30 anni fa… e non sempre questo è un sinonimo di valore. Certo: pittori, scrittori, poeti possono creare opere analoghe a quelle che si realizzavano centinaia di anni fa, e non viene intaccata la loro capacità e forza artistica, ma qui parliamo di comunicazione, di funzionalità dell’immagine. Il fotografo, se non interpreta la sua professione come un’espressione artistica, e quindi può fare quello che più si sente, deve rispondere ad una richiesta e ad un’esigenza, e quindi deve essere per forza contemporaneo.
Se il supporto/media che ospita le nostre foto e i nostri video cambia, dobbiamo pensare sempre come poter interpretare questa evoluzione, e proporre strade che possano giustificare e richiedere la nostra azione. E se ci sembra che tutto quello che abbiamo attorno possa avere perso poesia e qualità, domandatevi quello che possono provare i programmatori che hanno scritto, con tanta fatica e competenza, le prime pagine web: il loro mestiere non è scomparso, la loro qualità non è esente da costanti richieste… semplicemente si sono evoluti: hanno dovuto aggiungere o sostituire competenze informatiche ed ingegneristiche in capacità di interpretare nuovi linguaggi visivi, si sono avvicinati a “noi”, che da sempre produciamo contenuti visuali per comunicare. E noi, come ci siamo evoluti? Speriamo che questo pensiero sia di stimolo per prendere in mano questa evoluzione e traghettarvi nel nuovo mondo… senza perdere nulla dell’esperienza e della sensibilità acquisita in anni di produzione di immagini (perché questo si è perso… e c’è bisogno di grande qualità), ma interpretando con entusiasmo e passione questo mondo che cambia. Guardate i siti di Amazon, di Apple e di altri e guardateli oggi… fate lo stesso con le vostre immagini, e reagite.