Il calcio femminile italianoitaliano tratra memoria,memoria, omissioneomissione ee AIAI
I calcio femminile in Italia. Una memoria ricostruita tra storia e immaginazione, che trasforma, grazie all'AI omissioni in presenza e silenzi in voce.
CosaCosaCosaCosa sisi nasconde inin unauna (nano)(nano) banana?
L'estate ha portato a maturazione la tecnologia di generazione di immagine AI chiamata in codice Nano Banana. Come cambia lo scenario globale?
IlIl miraggiomiraggio deldel controllo, l’AI comecome specchiospecchio delladella nostranostra paranoia
Gli errori dell’AI racconta più di noi che della macchina. L’illusione di controllarla rivela la nostra paranoia più profonda: il timore di guardarci allo specchio
Editoriale
FREE ACCESS | La nostra incapacità di governare il cambiamento ci porta a temere macchine simili a noi, mentre abbiamo smesso di somigliare a noi stessi.
Immagine AI: clienticlienti ee modifiche,modifiche, troviamotroviamo lala quadraquadra
Con l’AI deve cambiare tutto il processo, il rapporto tra idea, immaginazione ed esigenze della committenza. Già... la committenza che deve cambiare testa
Interfacce, nostalgianostalgia senzasenza meritimeriti
Le interfacce del passato erano dei tasti, le interfacce del futuro degli ambienti. E allora, ci serve davvero averne nostalgia?
Lingue dada salvare, un’esigenzaun’esigenza didi tuttitutti
L'AI riesce a "capire" oltre 80 lingue, ma ha difficoltà a cogliere sfumature linguistiche, sarcasmo, umorismo o espressioni idiomatiche specifiche di molte altre. Come quelle degli nativi americani... ma anche il sardo
QuandoQuando lele aziende illuminate costruivanocostruivano valorevalore
Le aziende devono immaginare ed emozionare sempre di più. In passato, alcune ci sono riuscite... oggi lo faranno grazie all'AI
EditorialeEditoriale
L'Editoriale di Aiway 5 è gratis per tutti: leggilo e scopri perché abbiamo dedicato tutto il numero a una forma molto particolare di nostalgIA, l'anemoIA.
Le millemille storiestorie invisibiliinvisibili delledelle Olimpiadi
Abbiamo voluto rendere omaggio alle mille storie di mille giorni di oltre 10 mila atleti che hanno partecipato alle Olimpiadi, ma che sono rimasti invisibili perché non illuminati dai riflettori. Perché il futuro ha bisogno anche dei non vincitori.